A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1046 DELL'08 LUGLIO 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















LE ACQUE DI ASTINO
ADOSS COI FER!
A distanza di due anni e nella stessa settimana siamo tornati nelle campagne di Astino dove sono in corso i lavori per evitare le alluvioni al quartiere di Longuelo.
Un breve resoconto del... tutto come previsto.
Mentre compare l'ennesima p.p.il c.  sulla coltivazione del lino e della canapa (“tessile”: viene precisato sul cartello perché a qualcuno non vengano in mente brutte idee) nel sedime di Astino di cui non vedremo mai una risultato (costi ricavi produzione ecc. tranne gli articoli sul giornale a maggior gloria di qualcuno) vale la pena di dare un'occhiata ai lavori eseguiti finora per creare le casse di espansione al fine di trattenere le  copiose acque piovane che a illustre parere di tutto il mainstream orobico e non (Consorzio di Bonifica, Comune di Bergamo, Università di Pavia, Orto Botanico, Università di Bergamo) il buondio  farebbe piovere nella valletta di Astino per affogare e danneggiare gli abitanti di Longuelo, si può verificare come i danni (all'ambiente ed al paesaggio) probabilmente siano maggiori dei risultati. L'avverbio probabilmente non è appropriato; bisogna usarne un altro: “sicuramente”.
Il bello è che i lavori effettuati si potevano fare tutti senza fare tutti i danni compiuti.
Per chi ne sa qualcosa –in ogni faiglia c'è qualcuno che l'ha dovuta fare…- immaginate oggi di fare una appendicectomia come la facevano 50 anni or sono. (...)















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!























LA PAGINA 455
































































































































































LE ACQUE DI ASTINO
ADOSS COI FER!



Mentre compare l'ennesima p.p.il c.  sulla coltivazione del lino e della canapa (“tessile”: viene precisato sul cartello perché a qualcuno non vengano in mente brutte idee) nel sedime di Astino di cui non vedremo mai una risultato (costi ricavi produzione ecc. tranne gli articoli sul giornale a maggior gloria di qualcuno) vale la pena di dare un'occhiata ai lavori eseguiti finora per creare le casse di espansione al fine di trattenere le  copiose acque piovane che a illustre parere di tutto il mainstream orobico e non (Consorzio di Bonifica, Comune di Bergamo, Università di Pavia, Orto Botanico, Università di Bergamo) il buondio  farebbe piovere nella valletta di Astino per affogare e danneggiare gli abitanti di Longuelo, si può verificare come i danni (all'ambiente ed al paesaggio) probabilmente siano maggiori dei risultati. L'avverbio probabilmente non è appropriato; bisogna usarne un altro: “sicuramente”.
Il bello è che i lavori effettuati si potevano fare tutti senza fare tutti i danni compiuti.
Per chi ne sa qualcosa –in ogni faiglia c'è qualcuno che l'ha dovuta fare…- immaginate oggi di fare una appendicectomia come la facevano 50 anni or sono.

Per esempio. Tutta la roggia a partire da via Astino fino a via Madonna del Bosco era orlata su entrambe le sponde nord e sud di una antica piantumazione di platani. La legge ha consentito al sindaco di Bergamo, in deroga alle regole del Parco dei Colli per ragioni di sicurezza della cittadinanza, di tagliare la maggior parte di quegli alberi per allargare-aumentare la sezione della roggia che adesso funziona sostanzialmente da  vasca di contenimento delle acque che scorrono a valle dai colli sovrastanti e dalle fogne comunali (fatte dal Comune e scaricate in valle di Astino de-tre anni or sono) . Segati quei maledetti platani, adesso il paesaggio se non è definibile “cariato” è completamente rovinato.

Nel contempo sono state scavate anche tre vasche. Due piccolissime forse nemmeno di una decina di metri di lato quadrato (ignoto a cosa possano servire…) ed una terza molto vasta (2000 mq?) profonda 2-3 metri rispetto al livello del suolo. La conformazione del terreno (per ragioni forse naturali forse perché vi hanno asportato della terra per mattoni chissà quando) vede la zona A del nostro schizzo come quella a quota minore mentre per ragioni ignote la vasca è stata scavata  a valle su un terreno B leggermente più alto di quello alle spalle. Nella vasca esistente si nota come la zona a monte sia mezza riempita di terreno trasportato dalle acque che sono entrate nella vasca. Terreno che andrà asportato dal moneto che entro due-tre anni la vasca si riempirà di terra perdendo la funzione –appunto-di vasca.
Nessuna delle tre vasche risulta collegata alla roggia e quindi viene dato per scontato che le acque affluite si disperdano in falda. Forse si forse no  visto il tipo di terreno presente.

Poi bisogna dare un'occhiata ai manufatti di regimazione della roggia per capire che dovevano avere un magazzino di materiali da smaltire e quindi, sotto!. Ci trovi sponde ricostruite con relitti  marmo di Zandobbio, muri di pietra arenaria a secco, gabbioni di rete metallica  riempiti di arenaria e –questa davvero una autentica opera d'arte “un chiusa in lamiera”. Non possono mancare le solite barriere di pino che marciranno entro l'estate prossima e finiranno per abbrustolire le costine di qualche bergamasco doc.
No dico: un minimo di disegno, di progetto, di unità dei materiali, di rispetto delle forme canoniche MICA perché siamo nel Parco dei Colli ma perché nessun critiano col cervello a posto esce di casa per andare a messa con addosso uno zoccolo ed una scarpa. U' spe e öna scarpa. U' spel e u sibrot.

Ma tutto il problema degli allagamenti di Longuelo via Astino  ormai è irreversibile (con grande gioia di chi ci guadagna coi lavori che ne derivano: 20-30 milioni di euro e grande sfiga degli allagati) ed anche sospendendo la pseudo coltivazione della zona togliendo di mezzo ogni trattore e macchina operatrice al fine di lasciare ricostituire un sistema di autodrenaggio naturale nella zona, non si risove se non svuotando il cavo interrato che attreversa Longuelo e finisce a  valle della ferrovia nella Roggia Serio e nello svuotamento della parte di roggia interrata che sottopassa ilgolf di Longuelo.
Insomma: bisogna RIAPRIRE tutti i canali di sgrondo della Roggia Curna: quello verso la Quisa, quello dentro il Brembo di Curnom quello della Marigolda dentro la Quisa nellantico letto del brembo (dove c'era il cassone dela monnezza in via Lungobrembo). Tutte opere impossibili da fare mentre quei venti-trenta milioni per le vasche di Astino…o che belle che sono e saranno. Soprattutto per gli euro che costeranno a farsi e mantenerle efficenti.