A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1045 07 LUGLIO 2019
























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















QUEL BALLISTA DI SALVINI: I PORTI CHIUSI SONO
UNA BARZELLETTA, LE ACCISE CI SONO ANCORA,
LA FORNERO PURE, ECC. ECC.
Colabrodo Salvini: i porti chiusi sono una barzelletta (e non c'è una battaglia che abbia vinto)
Negli ultimi mesi ne ha fatti parecchi, di annunci, il ministro dell'Interno. Peccato che, alla fine, nulla sia andato come prometteva: malgrado i “porti chiusi” i migranti continuano a sbarcare, il costo della benzina continua a salire e la mafia che dice di combattere è dentro la Lega stessa
Capitan Colabrodo si è impuntato contro la Sea Watch per riuscire a eccitare qualche altra manciata di elettori e intanto a Lampedusa, mentre lui se la prendeva con la capitana Carola Rackete, di migranti ne arrivavano seicento. Seicento buchi nella sua tiritera dei porti chiusi a cui ormai credono solo quelli che vivono appesi ai tweet del ministro dell'interno, in anelante attesa di una sua diretta Facebook per vomitare un po' di bile sulla sua bacheca e sentirsi così fieramente penultimi nella guerra agli ultimi. (...)

CHIUSO IL CVI2: PER LA SINDACA GAMBA,
L’EX SINDACA SERRA, LA SEGRETARIA COMUNALE
CRISCUOLI E LA DIRIGENTE CALIGIURI
SI PROSPETTA L’ART. 340 C.P.
•    Dal 1977 lo spazio che poi sarebbe stato denominato Centro Vivere Insieme 2 (1984) non era MAI stato chiuso. Tutto era iniziato quando un gruppo di marigoldesi di varia estrazione sociale  politica e religiosa avevano avendo avuto disponibile lo spazio ceduto al comune (in cambio dell’edificabilità dei palazzi delle cooperative tricolori), s’erano dati da fare senza interventi del Comune per allestire le prime feste patronali e poi quelle di quartiere finchè  venne allestito il centro sportivo. Destinazione “naturale” visto che li di fianco era stata edificata  (1967-1969) una scuola materna ed elementare delle Suore Orsoline essendo loro impossibile in via Vittorio Emanuele della vicina Ponte san Pietro. Così volle la superiora generale suor Severa già autorevole insegnante nelle elementari di Ponte e siccome non apparteneva al genere delle bortoline, volle che i progettisti dell’opera non fossero scelti badando al minor costo possibile ma furono Ciagà Baran, Gambirasio Giuseppe (per di più  comunista!) e come progettista dei cementi armati Finazzi Gian Battista. “Casualmente” quella scuola adesso segnalata tra i Beni Culturali della Regione Lombardia. (...)
Questa decisione di chiudere l’accesso al CVI2 SOTTRAE  alla popolazione un bene di primaria importanza per DEMERITO del Comune (quindi dei suoi funzionari ed amministratori)  e significa l’interruzione per colpa di un servizio pubblico.
Quindi tutto il processo attuato dalla sindaca Serra, Gamba e dalle due funzionarie Criscuoli e Caligiuri –a partire dalla data del primo mandato sindacale della Serra nel 2012- configura in pieno le responsabilità previste dall’art. 340 del Codice Penale.















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!























































































































































































CHIUSO IL CVI2: PER LA SINDACA GAMBA,
L’EX SINDACA SERRA, LA SEGRETARIA COMUNALE
CRISCUOLI E LA DIRIGENTE CALIGIURI
SI PROSPETTA L’ART. 340 C.P.

•    Dal 1977 lo spazio che poi sarebbe stato denominato Centro Vivere Insieme 2 (1984) non era MAI stato chiuso. Tutto era iniziato quando un gruppo di marigoldesi di varia estrazione sociale  politica e religiosa avevano avendo avuto disponibile lo spazio ceduto al comune (in cambio dell’edificabilità dei palazzi delle cooperative tricolori), s’erano dati da fare senza interventi del Comune per allestire le prime feste patronali e poi quelle di quartiere finchè  venne allestito il centro sportivo. Destinazione “naturale” visto che li di fianco era stata edificata  (1967-1969) una scuola materna ed elementare delle Suore Orsoline essendo loro impossibile in via Vittorio Emanuele della vicina Ponte san Pietro. Così volle la superiora generale suor Severa già autorevole insegnante nelle elementari di Ponte e siccome non apparteneva al genere delle bortoline, volle che i progettisti dell’opera non fossero scelti badando al minor costo possibile ma furono Ciagà Baran, Gambirasio Giuseppe (per di più  comunista!) e come progettista dei cementi armati Finazzi Gian Battista. “Casualmente” quella scuola adesso segnalata tra i Beni Culturali della Regione Lombardia.
•    Fino al 30 giugno 2019 di quest’anno il CVI2 era gestito dal GS Marigolda tramite una convenzione e tutto quello che c’era dentro lo spazio era stato autorizzato tacitamente o direttamente dal Comune. Pure quella baracca che si sta smontando adesso e che ha fatto inorridire sotto il profilo della sicurezza i tecnici nominati dalla sindaca per allestire un progetto di ristrutturazione e messa a norma dell’intero CVI2. Chissà come e perché non erano mai “inorriditi” quei funzionari comunali addetti alla cura dei beni pubblici: ma tanto vale. Con la fame che c’è in giro quando scegli i tecnici in base al minor prezzo di mercato scontato che vogliano pure raddrizzare le gambe dei cani.
•   
•    L' Art.  34 comma 20 e 21 del DL 179/2012 recita: 20. Per i servizi pubblici locali di rilevanza economica,  al  fine di assicurare il rispetto della disciplina europea,  la  parita'  tra gli operatori, l'economicità della gestione e di garantire  adeguata informazione alla collettivita'  di  riferimento,  l'affidamento  del servizio e' effettuato sulla base di apposita  relazione,  pubblicata sul sito internet dell'ente affidante, che da' conto delle ragioni  e della sussistenza dei requisiti previsti dall'ordinamento europeo per la forma  di  affidamento  prescelta  e  che  definisce  i  contenuti specifici degli obblighi di servizio pubblico e servizio  universale, indicando le compensazioni economiche se previste.
•    In materia di concessione e gestione di impianti sportivi, il cd. Codice degli appalti, regolato dal D. Lgs. n° 50/18 aprile 2016 e successive modifiche e integrazioni, pone una importante distinzione tra “contratti di concessione” e “appalti di servizi”: i primi sono quelli relativi ad impianti sportivi che abbiano una “rilevanza economica”, ossia come specificato dalla Delibera n° 1300 del 14 Dicembre 2016 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione sono quegli impianti che pur essendo di pubblica utilità rientrano invece “in una situazione di mercato appetibile per gli imprenditori in quanto la loro gestione consente una remunerazione dei fattori di produzione e del capitale e permette all’impresa di trarre dalla gestione la fonte della remunerazione, con esclusione di interventi pubblici (TAR Lazio, 22 marzo 2011 n. 2538)”. Si fa dunque riferimento ad una gestione ben remunerativa, nonché ad un rischio operativo di gestione trasferito al concessionario comportante anche una reale esposizione alle fluttuazioni del mercato.La gestione di impianti sportivi con rilevanza economica è qualificabile quale «concessione di servizi» ai sensi dell’art. 3 comma 1. lett.vv) del Codice e deve essere affidata nel rispetto delle previsioni di cui artt. 164 e sgg. del Codice stesso. L'affidamento dei contratti pubblici aventi ad oggetto lavori, servizi e forniture, dei contratti attivi, esclusi, in tutto o in parte, dall'ambito di applicazione oggettiva del presente codice, avviene nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità, pubblicità, tutela dell'ambiente ed efficienza energetica.
•    L’attuale sindaca Gamba era l’assessore deputato al tema impianti sportivi nel quinquennio 2012-2017 mentre la sindaca era la Serra. La segretaria comunale  era la medesima di questa sindacatura ( Criscuoli) ed anche la dirigente del servizio era la stessa (Caligiuri). Quindi queste dirigenti politiche e queste funzionarie non hanno dovuto gestire il problema del CVI2 da pochi mesi o settimane ma ce l’hanno in mano da almeno sette anni e si da per scontato che conoscessero sia l' Art.  34 comma 20 e 21 del DL 179/2012 che il D. Lgs. n° 50/18 aprile 2016.
•    Basta una ricerca in rete per trovare centinaia di pagine che trattano il tema-problema dell’affidamento di impianti sportivi che abbiano una “rilevanza economica”.
•    Tra l’altro si è verificato che nel corso del 2016 tra il Comune  e Polisportiva che gestisce il CVI1 (centro sportivo “gemello” del CVI2 ma nel centro del paese) è stata modificata la convenzione e nella modifica è stato disatteso quanto deliberato in consiglio comunale  così che la convenzione, per ragioni mai chiarite, si è allungata a vantaggio dell’associazione. Così che… cosa fatta capo ha.

•    Le due politiche (Serra e Gamba) e le due dirigenti ( Criscuoli e Caligiuri) non solo hanno omesso di avviare fin dal 2012 (o perlomeno dal 2016) un positivo rapporto coi due gruppi sportivi in vista del cambiamento radicale che  si doveva introdurre nell’assegnazione dei CVI ma hanno anche preso con estrema leggerezza il fatto che fare gare d’appalto così complesse comportava professionalità elevate (non fosse altro per il valore economico dei centri e degli investimenti previsti), comportava IN PRIMIS di non disperdere il patrimonio sociale che il quartiere aveva legittimamente accumulato e che o sarebbe andato disperso (com’é poi accaduto) oppure sarebbe stato “incamerato gratuitamente” dal vincitore della gara  d’appalto.
•    Nel fare la gara d’appalto invece di privilegiare le associazioni sportive riconosciute in ambito nazionale ANCHE se associate a soggetti privati la gara è stata lasciata in mano a chiunque ne avesse potenzialmente (forza economica e) titolo e – proprio per la estrema ristrettezza dei tempi di gara imposti dalle donne politiche e dirigenti indicate, assieme al pessimo clima relazionale tra GS Marigolda –quindi l’intero quartiere- e il Comune, si è determinata una situazione di scarso o nullo interesse sia del GS Marigolda che dei privati a partecipare alla gara. Inoltre non era difficile immaginare le difficoltà di rapporto tra i soci “scippati” e il futuro gestore.
•    I tempi fissati dal comune per presentare le offerte assieme alle condizioni contrattuali capestro inserite nel capitolato (ormai arrivato alla terza gara) non permettevano ragionevolmente ne uno studio ponderato e nemmeno la possibilità di disporre di eventuali risposte in termini di linee di credito delle banche. La lettura dell’insieme fa apparire una atteggiamento deciso ed aggressivo del Comune verso l’eventuale operatore vincitore della gara, peraltro in presenza di un bene suscettibile ormai – visto l’offerta sportiva del CVI2 obsoleta e prevalentemente di natura scolastica oratoriana- di scarse prospettive di reddito e quindi ritorno del capitale da investire.
L’esito di questo caos è che  il CVI2 è  “resterà chiuso dal 1.7.2019 al 14.7.2019 compresi per attività di manutenzione straordinaria” vale a dire la demolizione della prima costruzione (in legno) del 1975-1977. Non c’era bisogno di chiudere l’intero CVI2 per questi lavori vista la dislocazione planimetrica . La chiusura deriva dal fatto che NON c’è nessuno in grado di gestire  la normale gestione e controllo di quello spazio tanto è vero che le prenotazioni dei campi sono avviate via mail o telefonico al… Comune.

Questa decisione di chiudere l’accesso al CVI2 SOTTRAE  alla popolazione un bene di primaria importanza per DEMERITO del Comune (quindi dei suoi funzionari ed amministratori)  e significa l’interruzione per colpa di un servizio pubblico.

Quindi tutto il processo attuato dalla sindaca Serra, Gamba e dalle due funzionarie Criscuoli e Caligiuri –a partire dalla data del primo mandato sindacale della Serra nel 2012- configura in pieno le responsabilità previste dall’art. 340 del Codice Penale.

QUEL BALLISTA DI SALVINI: I PORTI CHIUSI SONO
UNA BARZELLETTA, LE ACCISE CI SONO ANCORA,
LA FORNERO PURE, ECC. ECC.


Colabrodo Salvini: i porti chiusi sono una barzelletta (e non c'è una battaglia che abbia vinto)
Negli ultimi mesi ne ha fatti parecchi, di annunci, il ministro dell'Interno. Peccato che, alla fine, nulla sia andato come prometteva: malgrado i “porti chiusi” i migranti continuano a sbarcare, il costo della benzina continua a salire e la mafia che dice di combattere è dentro la Lega stessa
Capitan Colabrodo si è impuntato contro la Sea Watch per riuscire a eccitare qualche altra manciata di elettori e intanto a Lampedusa, mentre lui se la prendeva con la capitana Carola Rackete, di migranti ne arrivavano seicento. Seicento buchi nella sua tiritera dei porti chiusi a cui ormai credono solo quelli che vivono appesi ai tweet del ministro dell'interno, in anelante attesa di una sua diretta Facebook per vomitare un po' di bile sulla sua bacheca e sentirsi così fieramente penultimi nella guerra agli ultimi.
Colabrodo Salvini sa benissimo che quella contro le Ong è una guerra persa. Finge di prendersela per prendere voti ma è consapevole che la Costruzione vieterebbe qualsiasi legge o decreto che impedisca di aiutare gli altri, soprattutto se gli altri stanno in mezzo al mare disossati dalle sevizie libiche, cotti dal sole e infeltriti dal sale. Continuerà a fare la guerra alle Ong finché non riuscirà a raschiare il fondo del barile, ma la sua barzelletta dei porti chiusi e delle frontiere murate è destinata a schiantarsi contro la realtà. La realtà è fatta di leggi e di convenzioni internazionali, non si costruisce con i tweet bavosi del suo staff di stercorari e nemmeno con la retorica venduta per qualche voto al chilo. La realtà è quella riaffermata dal Gip Alessandra Vella: chi salva vite non può essere considerato nemico della Patria, nonostante funzioni per la propaganda. Salvini se ne farà una ragione.

Capitan Colabrodo, del resto, è lo stesso che avrebbe dovuto eliminare le accise sulla benzina  al primo Consiglio dei ministri e invece le accise sono ancora lì e il prezzo della benzina è pronto a salire per salassare gli italiani vacanzieri nei prossimi esodi. Capitan Colabrodo è quello che avrebbe dovuto abolire la legge Fornero e invece la legge Fornero è ancora lì, un po' imbellettata da Quota 100, che è un salasso per le casse dello Stato e che è riuscita a scontentare anche qualcuno dei suoi elettori. Capolavoro. Capitan Colabrodo è quello che lancia a Fedriga a proporre la pazza idea di un muro di più di 200 chilometri e poi tace mentre quello si ritira subissato dagli improperi dei suoi stessi alleati.
Capitan Colabrodo, del resto, è quello che avrebbe dovuto liberarsi di Bossi e invece se l'è portato in Senato, lui sempre così attento alla legalità degli altri e così distratto sulla legalità dei suoi. In fondo da lui ha comprato i diritti di usare in esclusiva Lega Nord (per farlo sparire) e quindi, costoso ma si può accontentare. Del resto Capitan Colabrodo è riuscito nella mirabile impresa di non farsi sfuggire nemmeno una parola sul processo che parte da un suo compagno di partito, ex sotto segretario di governo, e quel filo rosso che da Arata passa a Nicastri fino alla primula rossa di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro. Capitan Colabrodo vuole sconfiggere la mafia, difenderci dalle mafie e non è nemmeno riuscito a tenerla lontano dal suo partito, pensa te.
Capitan Colabrodo aveva promesso di non fare attraccare la “sbruffoncella” e invece la Sea Watch è attraccata. Capitan Colabrodo ha promesso (confondendo un po' i poteri dello Stato) che Carola Rackete sarebbe stata incarcerata e invece niente. Capitan Colabrodo promette che verrà espulsa ma si è dimenticato che anche questa decisione dovrà passare dalla magistratura. Capitan Colabrodo aveva promesso che si sarebbe fatto processare perché quel processo era una medaglia e invece se n'è scappato a gambe levate come un Berlusconi qualsiasi. Capitan Colabrodo aveva promesso di aiutare i terremotati e invece i terremotati sono sempre lì, dentro casette che sono diventati forni, incazzati più di prima. Del resto capitan Colabrodo era quello che voleva mettere in stato d'accusa il Presidente della Repubblica (ve lo ricordate?) e invece è diventato un docile agnellino.
Capitan Colabrodo anche sull'immigrazione si è imbarcato (!) in una battaglia persa. Ma quando l'avrà persa forse sarà così pieno di voti da potersi permettere di andare a elezioni un minuto prima. Sarebbe nel suo stile, se ci pensate: non risolvere i malesseri delle persone (non illudetevi, italiani o stranieri a lui non importa) ma lucrarci sopra. Fino all'ultima goccia.