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LA MAGGIORANZA DI VIVERE CURNO
SI STA SCOCCIANDO
Abbiamo l'impressione che la sindaca Gamba stia comminando parecchie
delusioni a molti suoi consiglieri ed anche ai suoi elettori. Avevamo
un pregiudizio sulla Gamba e adesso purtroppo quello si è confermato.
Niente di nuovo: la scuola obbligatoria e le università provinciali
danno questi risultati, nonostante gli erasmus. Per chi semmai ne abbia
fatto uno. Basterebbe riascoltare le registrazioni di un consiglio
comunale dell'era Lodetti con un Cavagna, un Bertelli, un Corti
all'opposizione senza dimenticare quell'inutile trombone che era il
Bellezza per convincersi. Basterebbe ricordare la sindacatura di un
semplice Finassi junior con un Giuseppe Pelizzoli come opposizione
(finta).
La sindacatura della Gamba può essere agevolmente assimilata a quella
di un Locatelli Giuseppe della DC; di un Locatelli Marco (mai sindaco,
solo assessore per i socialisti); di un Angelo Fassi (mai sindaco, solo
assessore per la Lega); di un Dante Maini (mai sindaco, solo assessore
per la dc e forza italia); di un Daniele Consolandi (mai sindaco, solo
assessore per i dc) che passò dal PCI fino alla Dc per fondare una
lista di cui è erede la meloniana Carrara.
Tutti politici non certo di alto o altissimo rango che però erano dei
bravi ragazzi usciti dal professionale o da una scuola superiore o
l’università.
Niente UniBG e niente Erasmus.
Basta verificare una Mazzoleni del PCI rispetto a un Conti. La
Mazzoleni ha abbandonato Curno e il PCI di Pelizzoli per l'Università
IUAV di Venezia dov'è professoressa associata settore
scientifico-disciplinare al dipartimento di culture del progetto.(...)
NUMERI E PROPAGANDA DELL'IMMIGRAZIONE
LA DISINFORMAZIONE ALIMENTATA DAI MEDIA
Annalisa Camilli dell’Internazionale scrive che “Il silenzio sulla
SeaWatch mostra le divisioni della sinistra” e tra l’altro: “le
opposizioni hanno stabilito che il successo della Lega alle elezioni
europee sia dovuto alle sue posizioni sull’immigrazione, per quanto
discutibili possano essere sul piano umanitario, politico e giuridico.
A sinistra, in particolare, da qualche settimana molti commentatori
portano a esempio la vittoria dei socialdemocratici in Danimarca e la
sconfitta del centrosinistra a Ferrara per sostenere la necessità di
ascoltare la paura dei cittadini e usare il lessico della destra su
sicurezza e ordine per provare a contrastare l’inarresta- bile ascesa
dei sovranisti italiani”. Più avanti ricordando Minniti , ex ministro
dell’interno che sul Foglio del 24 giugno ha pubblicato un manifesto
indirizzato al suo partito, in cui suggerisce di riorganizzare le file
e, tra gli spunti che fornisce, rivendica la sua posizione
sull’immigrazione: “Non lasciamo alla destra la gestione
dell’immigrazione” contestando che si pongano i termini della questione
(immigrazione) solo sulla base del numero degli arrivi, come se questi
fossero direttamente proporzionali al livello dell’ostilità espressa
dai cittadini rispetto agli stranieri. (...)
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LA MAGGIORANZA DI VIVERE CURNO
SI STA SCOCCIANDO
Abbiamo l'impressione che la sindaca Gamba stia comminando parecchie
delusioni a molti suoi consiglieri ed anche ai suoi elettori. Avevamo
un pregiudizio sulla Gamba e adesso purtroppo quello si è confermato.
Niente di nuovo: la scuola obbligatoria e le università provinciali
danno questi risultati, nonostante gli erasmus. Per chi semmai ne abbia
fatto uno. Basterebbe riascoltare le registrazioni di un consiglio
comunale dell'era Lodetti con un Cavagna, un Bertelli, un Corti
all'opposizione senza dimenticare quell'inutile trombone che era il
Bellezza per convincersi. Basterebbe ricordare la sindacatura di un
semplice Finassi junior con un Giuseppe Pelizzoli come
opposizione (finta).
La sindacatura della Gamba può essere agevolmente assimilata a quella
di un Locatelli Giuseppe della DC; di un Locatelli Marco (mai sindaco,
solo assessore per i socialisti); di un Angelo Fassi (mai sindaco, solo
assessore per la Lega); di un Dante Maini (mai sindaco, solo assessore
per la dc e forza italia); di un Daniele Consolandi (mai sindaco, solo
assessore per i dc) che passò dal PCI fino alla Dc per fondare una
lista di cui è erede la meloniana Carrara.
Tutti politici non certo di alto o altissimo rango che però erano dei
bravi ragazzi usciti dal professionale o da una scuola superiore o
l’università.
Niente UniBG e niente Erasmus.
Basta verificare una Mazzoleni del PCI rispetto a un Conti. La
Mazzoleni ha abbandonato Curno e il PCI di Pelizzoli per l'Università
IUAV di Venezia dov'è professoressa associata settore
scientifico-disciplinare al dipartimento di culture del progetto.
Chiudiamo con questo amarcord reducista ma quando ad un'assessora una
funzionaria cambia una convenzione senza che lei se ne avveda perché
non controlla e poi va in una assemblea e si dichiara arrabbiata del
fatto, beh, le ricordiamo che ci fosse stato il suo principale sponsor,
Giuseppe Pelizzoli all'opposizione anzichè un Giovanni Locatelli
o una Sara Carrara di sicuro l'avrebbe fatta uscire dall'aula
consigliare coi lacrimoni agli occhi. Senza dimenticare di chiederle le
dimissioni.
La strage della politica nel centrosinistra al governo a Curno è
iniziata con la sindacatura Morelli affiancata dalla collega Serra
e da quell'esperto di bilanci che era il vicesindaco Bellezza. Un
maestro pduppino assunto all'anagrafe di un comune governato da
una maggioranza democristiana che ha lasciato una erede consigliera
nelle ultime due consiliature. Certi cognomi a Curno in consiglio
comunale sono come il prezzemolo in cucina.
Con la sindacatura Morelli il PCI e i macabri resti del PSI e della DC
volevano mutarsi nella seconda repubblica e invece hanno consegnato il
paese ancora ai bottegai e ad un corpo estraneo, quello degli
insegnanti, allevati ed abituati a livello locale a godersi
ricchi piani del diritto allo studio facendo leva sul ricatto alla
classe politica locale via le famiglie. La sindacatura Morelli
incocciò nella maxibotta dell'arbitrato sui lavori della biblioteca,
poi ci fu il mai chiarito problema di quel costosissimo softwhare mai
usato dagli uffici comunali.
Complessivamente la sindacatura Serra ebbe discreta fortuna partendo da
un lato avvantaggiata anche dalla sua elezione come assessore in
provincia e dai solidi rapporti con la media intellighenzia cittadina
cattocomunista.
La Serra, cresciuta come la sua “maestra di sindacatura Morelli”
coll'imprinting genetico della professoressa, buttò via le commissioni
comunali ed avviò un metodo di governo stile democratura. Qui comando
io, la sindaca sono io. Era qualcosa già nell'aria che sarebbe
definitivamente “scoppiato” col governo Renzi e prosegue oggi col
SalviMaio.
Come sindache avevano davanti come corpi intermedi coi quali
relazionarsi obbligatoriamente solo i genitori dei ragazzi delle scuole
(che non potevano abolire in quanto previsti dalla legge…) ma hanno
raso al suolo le commissioni oppure le hanno compresse al limite.
Oppure le hanno usate -vedi quella del PGT- come foglia di fico:
tanto avevano già deciso tutto da sole.
La sindacatura Serra si porta appresso l'assessora Gamba che di conti
ne sa qualcosa più della ragioniera comunale la quale dopo
qualche spintanea lascerà il posto ad una professionista coi fiocchi
forse un po' troppo burocraticamente precisina.
La sindacatura Gamba conclude il ciclo renziano del mazzuolamento dei
corpi intermedi. Peccato che non se ne sia accorta nemmeno dopo un anno
dalla sconfitta di Renzi.
La prima grossa grana che capita addosso alla Gamba è la sentenza
Leggeri e si vede quanto sia stata incapace di una adeguata risposta
politica. Oltre alle debite manovre effettuate per onorare il debito,
la sindaca avrebbe dovuto deliberare in consiglio comunale una
richiesta di restituzione del debito ai consiglieri, dirigenti
dell'ufficio e segretario comunale che avevano creato il danno. Invece
non si è nemmeno peritata di informare i cittadini del cosa abbia fatto
e cosa intende fare. Ovvio che ci siano quelli che ne hanno misurato la
forza e l'autonomia politica e si siano accorti che era sostanzialmente
in mano alla prima repubblica. Non è stato un buon segnale.
Per la prima volta la scuola decide da sola di cambiare orari
scolastici senza consultare ne l'assessore Rota – pure professoressa
universitaria- e neppure la Gamba. E la giunta si vede costretta a
rincorre a tappare i buchi dell'orari che serviva così bene a portare a
casa consenso elettorali. Poi c'è la vicenda della convenzione tra
Polisportiva e Comune per il CVI1 che “ufficialmente”
sarebbe solo un “misunderstanding” tra deliberazione consigliare
e funzionaria addetta.
Adesso è in ballo la telenovela dell'assegnazione del CVI2 e relativa
ristrutturazione che ha prodotto una rottura insanabile tra GS
Marigolda e la gente della Marigolda che s'è vista scippare di
botto – in obbligo alla legislazione Ue- il centro. Il fatto è che la
gravità dello scippo non è stato quella materiale ma quella “morale”.
La Gamba ha dimostrato di non avere la sensibilità minima
necessaria per capire che aveva perso cinque anni di funzione
assessorile proprio del settore per costruire col GS Marigolda sia
l'informazione sulla nuova legislazione sia una soluzione “comprensiva
e rispettosa”. Come c'è riuscito il Comune di Milano coi recenti bandi
sui tre centri che avranno il destino di essere assegnati ad una
società (sportiva riconosciuta anche assieme a dei privati)per
una ristrutturazione a loro spese e una gestione programmata in base
all'investimento che effettueranno.
Proprio perché abituata al “qui comando io” che è tipico di una
generazione di maestre e professoresse o manager pre-2008 l'errore
della Gamba non è voluto. E' un modo di fare che non prevede la
relazione coi corpi intermedi. Mica per nulla quando va in difficoltà
estrae dal cilindro che “noi abbiamo il nostro programma e seguiamo
quello”. Hai voglia!.
Poi osservando la compagine consigliare di Vivere Curno appare evidente
come il malloppo delle decisioni stia sotto le grinfie della prima
repubblica mentre i due giovani hanno solo funzione decorativa. Inutile.
Il tragicomico è che tutto il casino che la Gamba s'è tirata addosso da
sola. Non ci sono state delle minoranze particolarmente aggressive. Non
è arrivata la magistratura a sequestrare carte (perlomeno non ne
abbiamo notizia).
Non si rende nemmeno conto che l'avvitamento della giunta nella
sequenza di determinazioni per incaricare mille soggetti di fare questo
quello quell'altro -come fosse una massaia alla Lidl- ha trasformato il
comune in una emettitrice di compensi senza alcun risultato di qualità
e spesso con qualche sorriso (come quella del RUP laureato assistente
del RUP diplomato).
Poi ci sono i mega appalti di cui é un autentica primattrice assieme
alla sua predecessora: i beni comunali finiti nelle mani di
un'impresa di un ex politico leghista; la rumenta in mano a una società
pubblica a maggioranza leghista; il subappalto del rifacimento
della pubblica illuminazione in mano a un'impresa vicino alla lega;
adesso hanno in piedi nientepocodimeno che un appalto triennale delle
mense comunali (scuole poveri anziani). Fossi stato nella coppia
Gamba-Rota avrei fatto un appalto… decennale per conquistare la prima
pagina di L'Eco. Senza domandarsi se la costruzione sia robusta o
fragilissima. Senza domandarsi se l'esito sia formalmente corretto o
politicamente un grande buco nell'acqua.
Adesso però la vicenda del CVI 2 ha aperto un po' gli occhi anche
ai suoi consiglieri visto che anche un ex assessore morelliano ha
scritto che ormai s'è rotto ogni fiducia tra la Marigolda e la sindaca.
Chissà se ha compreso il messaggio. Dubitiamo. Che proprio dimostra di
non avere compreso nulla di quel che è successo e imperterrita replica
fallimento dopo fallimento il precedente. Vedremo.
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NUMERI E PROPAGANDA DELL'IMMIGRAZIONE
LA DISINFORMAZIONE ALIMENTATA DAI MEDIA
Annalisa Camilli dell’Internazionale scrive che “Il silenzio
sulla SeaWatch mostra le divisioni della sinistra” e tra l’altro: “le
opposizioni hanno stabilito che il successo della Lega alle elezioni
europee sia dovuto alle sue posizioni sull’immigrazione, per quanto
discutibili possano essere sul piano umanitario, politico e giuridico.
A sinistra, in particolare, da qualche settimana molti commentatori
portano a esempio la vittoria dei socialdemocratici in Danimarca e la
sconfitta del centrosinistra a Ferrara per sostenere la necessità di
ascoltare la paura dei cittadini e usare il lessico della destra su
sicurezza e ordine per provare a contrastare l’inarresta- bile ascesa
dei sovranisti italiani”. Più avanti ricordando Minniti , ex ministro
dell’interno che sul Foglio del 24 giugno ha pubblicato un
manifesto indirizzato al suo partito, in cui suggerisce di
riorganizzare le file e, tra gli spunti che fornisce, rivendica la sua
posizione sull’immigrazione: “Non lasciamo alla destra la gestione
dell’immigrazione” contestando che si pongano i termini della questione
(immigrazione) solo sulla base del numero degli arrivi, come se questi
fossero direttamente proporzionali al livello dell’ostilità espressa
dai cittadini rispetto agli stranieri. È smentito dai fatti che esista
questa relazione diretta: gli arrivi di migranti in Italia sono
diminuiti a partire dall’estate del 2017 e però non è diminuito, anzi è
aumentato, il sentimento d’insicurezza e paura legato alla presenza di
immigrati nel nostro paese. La paura e la rabbia non si sono estinte
nemmeno quest’anno, a fronte di una riduzione dell’85 per cento degli
sbarchi nei primi sei mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo
dell’anno precedente. E ancora, il tasso di immigrati presenti nel
nostro paese è nella media europea, anzi più basso della media, ma il
livello di allarme rispetto alla presenza di stranieri è tra i più alti
in Europa. Non sono i numeri dunque, ma le parole e i discorsi a creare
questa percezione e questi sentimenti.
Più o meno condivisibile salvo che come al solito non si pone mai
accenno alla responsabilità dei media. Giornalisti e giornali, carta
stampata o televisione hanno la responsabilità di scegliere le notizie,
dargli lo spazio informativo adeguato e soprattutto raccogliere… le
notizie.
I primi responsabili della disinformazione “gli arrivi di migranti in
Italia sono diminuiti a partire dall’estate del 2017” e della
formazione di un’opinione scorretta nei cittadini: “però non è
diminuito, anzi è aumentato, il sentimento d’insicurezza e paura legato
alla presenza di immigrati nel nostro paese” sono proprio
giornali e giornalisti. Ovvio che quando un media rincorre ogni virgola
di Salvini “in nome dell’informazione” diventa megafono di
disinformazione e contribuisce proprio a creare quel clima di “assedio”
che in effetti non esiste.
Ovvio che se un quotidiano e le tv dedicano cento pagine e cinquecento
minuti di tivù ai 42 sulla SeaWatch davanti a Lampedusa e due
pagine ai mille che sono già sbarcati sull’isoletta in vari modi, ovvio
che si crei uno stato di disinformazione che alimenta una sensazione di
insicurezza: i 42 vengono visti come i prossimi stupratori delle
fanciulle e delle nonne italiane.
Questa settimana la GdF ha reso noto il bilancio delle operazioni del
2018 fino a magio di quest’anno da cui emergono dati niente affatto
rassicuranti e i giornali vi hanno dedicato si e no due pagine. Anzi:
di meno. Al TG3 delle 12 e delle 19 quel giorno non è stata data
nemmeno notizia. Non ne hanno discusso nemmeno i due talkshow del
martedi.
Il problema è che la stampa ha sostanzialmente il cordone ombelicale
legato alla politica piuttosto che alla realtà ragione per cui la
seconda scompare e la prima diventa notizia. Ragione per cui lo stato
delle periferie è oggetto di due tre articoli “sempre dopo” che è
successo il fattaccio o la sconfitta elettorale e mai … prima.
Un esempio banale (ma non proprio) per dimostrare come i media
capovolgano e disinformino. A Roma il 23 ottobre ’18 la stazione metro
di Piazza Repubblica è diventata inagibile perché s’è sfasciata una
scala mobile con una ventina di feriti alcuni in codice rosso. Ieri i
giornali scrivono che “dopo 246 giorni riapre la fermata metrò
'Repubblica'». Poi si verifica attentamente e si scopre che… sono
aperte SOLO 4 scale su sei. Ma c’è l’inghippo. Le quattro scale mobili
funzionanti al momento della chiusura… continuavano imperterrite a
funzionare. Mentre quella rotta e un’altra continuavano a essere rotte.
Ma allora che cosa hanno fatto dentro quella stazione in questi otto
mesi? Un po’ di pazienza e lo sapremo. Se non noi, i nostri nipoti.
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