A GUARDARE ALLE COLLINE PAGINA 1034 25 GIUGNO 2019






























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















LA ROTONDA FUORI LA NUOVA RODARI
LA VIABILITÀ NON PARE UNA SOLUZIONE SICURA
(CHISSÀ PERCHÉ LA GIUNTA NON HA FANFARONATO L’OPERA DI REGIME)
Nel disegno le frecce bianche indicano la  viabilità ordinaria. Le frecce gialle la viabilità speciale (handicap, trasporto pubblico).
Terminate le scuole sono iniziati i lavori per la costruzione della rotonda  sulla via Carlinga  con la strada all'uscita del CVI1 davanti all'ingresso della nuova scuola elementare Rodari. La nuova Rodari è una sorta di “ombelico” della maggioranza specie della ex sindaca Serra e della mai  abbastanza compianta Morelli (compianta mica perché è defunta!). E' stato un progetto assai tribolato ed il risultato non sarà così felice come pensano e sperano quelli della maggioranza.
La prima versione era una normale rotonda tra le due strade poi, magari anche a seguito delle nostre critiche, si sono accorti che… non si poteva piazzare una rotonda proprio all'ingresso di una scuola elementare. Poi si sono resi conto che alle spalle  c'erano due mega parcheggi, uno dei quali  monopolio di quella “vil razza dannata” che sono gli sportivi i quali sollevano una rivoluzione se li obblighi a parcheggiare nel parcheggio sud del cimitero piuttosto che parcheggiare sull'ingresso del CVI1. Si definiscono sportivi  affaticati da 50 metri di cammino a piedi. (...)

LA PEDOCILABILE LUNGO IL BREMBO: PER ADESSO C’É SOLO DELLA CARTA
COME MAI NON VA SULL’ISOLOTTO?
Non ci vuole molto  per capire che alla maggioranza il problema importa zero e che a Curno ci sono cittadini «palpabili» e cittadini «intoccabili». C'è da sbarrare gli occhi nella lettura del “documento di fattibilità alternative progettuali realizzazione nuova pista ciclo pedonale” lungo il fiume Brembo dalla zona dell'ex frantoio Benzoni (Treviolo) fino a via Brembo (all'esterno della ex cava Cavagna-Regazzoni). Sia ben chiaro che “NON” si toccano le proprietà Colombi per passare da Curno all'Isolotto di Ponte san Pietro NONOSTANTE che il Comune di Curno si sia messo assieme a Ponte per ottenere (e l'ha ottenuto) un finanziamento regionale per la costruzione della passerella sul torrente Quisa.
Chissà perché? Non c'è scritto nello studio: deve esserci stata una raccomandazione verbale della sindaca. Oppure si tratta dell'ennesimo bidone delle piste ciclabili di Curno.
C'è solo da sperare che quello studio sia costato pochi euro anche se ormai la giunta Gamba passerà alla storia assieme ai suoi dirigenti come una grande produttrice di carta ed una maxi- distributrice di incarichini professionali urbi et orbi che poi… vedi il caos del CVI2 dimenticando la storiaccia della convenzione del CVI1.
La prima cosa che balza all'occhio è che  il professionista che l'ha messo nero su bianco ha dimenticato uno dei cardini che gli hanno insegnato a scuola (almeno: che dovrebbero avergli insegnato e lui dovrebbe avere imparato) e cioè che il catasto italiano non è probatorio. Infatti un pezzo di quasi cento metri di pista esiste già eseguita oltre venti anni or sono senza aspettare ne la sindaca Gamba ne i suoi predecessori. Non solo. Il nostro scrive che il percorso della pista pedo ciclabile insisterà per la maggior parte su terreni demaniali che… non indica e dimentica di  illustrare nel preventivo sommario quanto dovrà sborsare il Comune per acquisire le aree.(...)















































































































































































LA ROTONDA FUORI LA NUOVA RODARI
LA VIABILITÀ NON PARE UNA SOLUZIONE SICURA
(CHISSÀ PERCHÉ LA GIUNTA NON HA FANFARONATO L’OPERA DI REGIME)

Nel disegno le frecce bianche indicano la  viabilità ordinaria. Le frecce gialle la viabilità speciale (handicap, trasporto pubblico).
Terminate le scuole sono iniziati i lavori per la costruzione della rotonda  sulla via Carlinga  con la strada all'uscita del CVI1 davanti all'ingresso della nuova scuola elementare Rodari. La nuova Rodari è una sorta di “ombelico” della maggioranza specie della ex sindaca Serra e della mai  abbastanza compianta Morelli (compianta mica perché è defunta!). E' stato un progetto assai tribolato ed il risultato non sarà così felice come pensano e sperano quelli della maggioranza.
La prima versione era una normale rotonda tra le due strade poi, magari anche a seguito delle nostre critiche, si sono accorti che… non si poteva piazzare una rotonda proprio all'ingresso di una scuola elementare. Poi si sono resi conto che alle spalle  c'erano due mega parcheggi, uno dei quali  monopolio di quella “vil razza dannata” che sono gli sportivi i quali sollevano una rivoluzione se li obblighi a parcheggiare nel parcheggio sud del cimitero piuttosto che parcheggiare sull'ingresso del CVI1. Si definiscono sportivi  affaticati da 50 metri di cammino a piedi.

Noi avevamo avanzato la proposta di allargare la strada a ridosso del cimitero (quella che immette nel parcheggio) e di costruire una rotonda sulla via Carlinga ma la proposta è stata (ovviamente) dimenticata prima di tutto perché l'avevamo suggerita noi e secondo perché a detta dei “tecnici”  avrebbe goduto di scarsa visibilità visto il muro del cimitero (ma non ci si deve fermare quando si entra in una rotonda?) . Abbiamo suggerito  anche di trasformare tutto il parcheggio esterno al CVI1 in giardino da unire alla scuola media ed al CVI1 e di lasciare “solo” una corsia (ad accesso comandabile dai due utenti: il CVI1 e la Gatti) per i mezzi di soccorso che dovessero accedere al centro sportivo ed alla scuola media. Insomma abolire tutta la strada parte ridestinandola a verde e parte a zona pedonale in modo che gli ingressi del CVI1, della scuola media e della nuova Rodari fossero INACCESSIBILI ad ogni tipo di veicolo a motore. Pure quelli elettrici.
La soluzione adottata dalla giunta Gamba è il solito pasticcio non si comprende di quale natura.

Il progetto in appalto prevede l'ampliamento della strada a ridosso del cimitero che devia verso sud alla rotonda posta sempre e solo davanti alla nuova Rodari anche se spostata di pochi metri a nord rispetto all'incrocio attuale. Resta percorribile tutto il resto della strada verso il parcheggio all'ingresso del CVI1, delle medie Gatti e della stessa nuova Rodari. “Dicono” che la circolazione sarà regolata dalla segnaletica ma o ci piazzi un vigile con un bazuka oppure… conosciamo i buoni genitori italiani che portano i propri “tesoretti” in auto fin dentro la classe. Se potessero.
Comunque a maggior gloria delle madamine il marciapiedi esterno sarà orlato di disegni in modo che i ragazzi potranno fermarsi per giocare (tra le auto delle mammine e dei babbini che fanno gimkana). Insomma il solito pasticcio.

Tralasciamo per carità comunale di raccontare tutto il problema attorno all'illuminazione della nuova opera e dell'appalto ed arriviamo al dunque. La giunta Gamba ha dato incarico ad un consigliere di fare il Casalino&Morisi delle giunta ma questi è scomparso. Poi la sindaca Gamba ha annunciato e redatto un foglio notizie per “raccontare la verità”  contro le fake news ma anche questo foglio web è scomparso. Uno immagina che quando comincia un importante lavoro ne sia data notizia ai cittadini e invece silenzio da parte del consigliere Battaglia (l'addetto alla comunicazione) silenzio  dalla sindaca.
Ma il silenzio si comprende: quando i cittadini vedranno conclusa l'opera e verificheranno che sotto il profilo della sicurezza rispetto al traffico veicolare versus i pedoni zoppica, tireranno dietro qualche ostrega  a qualcuno. Quindi meglio stare defilati.

LA PEDOCILABILE LUNGO IL BREMBO:
PER ADESSO C’É SOLO DELLA CARTA
COME MAI NON VA SULL’ISOLOTTO?

Non ci vuole molto  per capire che alla maggioranza il problema importa zero e che a Curno ci sono cittadini «palpabili» e cittadini «intoccabili». C'è da sbarrare gli occhi nella lettura del “documento di fattibilità alternative progettuali realizzazione nuova pista ciclo pedonale” lungo il fiume Brembo dalla zona dell'ex frantoio Benzoni (Treviolo) fino a via Brembo (all'esterno della ex cava Cavagna-Regazzoni). Sia ben chiaro che “NON” si toccano le proprietà Colombi per passare da Curno all'Isolotto di Ponte san Pietro NONOSTANTE che il Comune di Curno si sia messo assieme a Ponte per ottenere (e l'ha ottenuto) un finanziamento regionale per la costruzione della passerella sul torrente Quisa.
Chissà perché? Non c'è scritto nello studio: deve esserci stata una raccomandazione verbale della sindaca. Oppure si tratta dell'ennesimo bidone delle piste ciclabili di Curno.
C'è solo da sperare che quello studio sia costato pochi euro anche se ormai la giunta Gamba passerà alla storia assieme ai suoi dirigenti come una grande produttrice di carta ed una maxi- distributrice di incarichini professionali urbi et orbi che poi… vedi il caos del CVI2 dimenticando la storiaccia della convenzione del CVI1.
La prima cosa che balza all'occhio è che  il professionista che l'ha messo nero su bianco ha dimenticato uno dei cardini che gli hanno insegnato a scuola (almeno: che dovrebbero avergli insegnato e lui dovrebbe avere imparato) e cioè che il catasto italiano non è probatorio. Infatti un pezzo di quasi cento metri di pista esiste già eseguita oltre venti anni or sono senza aspettare ne la sindaca Gamba ne i suoi predecessori. Non solo. Il nostro scrive che il percorso della pista pedo ciclabile insisterà per la maggior parte su terreni demaniali che… non indica e dimentica di  illustrare nel preventivo sommario quanto dovrà sborsare il Comune per acquisire le aree.

Venendo ai particolari il nostro scrive che la pista sarà posizionata di 50 cm dal ciglio della scarpata: che   sicuramente non ha nemmeno visto dal momento che quel “ciglio” è quanto di più mobile esista dal momento che basta una piena del fiume per modificarlo. Stare almeno a due metri di distanza è il minimo ragionevole.
E' prevista anche l'istallazione di una staccionata in legno su ambo i lati e già immaginiamo quante costine saranno cotte con codesto “arredo”. Si informi  che fine hanno fatto le staccionate e gli arredi in legno messi lungo il fiume dal Parco e dalla Idrogest.
La chicca bella sta nell'idea che si possa gettare del terreno di riporto per colmare la pendenza naturale della zona che è roba vietatissima anche se qualcuno si esercita stabilmente a… ricostituire con discariche abusive di materiali vari le sponde laddove vengono erose dalle piene del Brembo.

A parte le grane sull'acquisizione delle aree e la questione dei livelli questo tratto di pista passa nei pressi di una maxi vasca di letame e della stalla Merelli. Poi vedremo come se la cava la giunta Gamba con la pista dentro l'ex cava Cavagna-Regazzoni e infine cosa dice l'Uniacque che ha recentemente acquisito il sistema di pompaggio delle acque potabili e delle fognature comunali ed ha in sito le sue strutture (delicate in termini di sicurezza).

Noi che abbiamo vissuto oltre mezzo secolo accanto al Brembo ed abbiamo visto tutte le modifiche del suo letto  pensiamo che:
 - la pista deve stare entro uno spazio di dieci metri dalla sponda
 - non ci deve essere una staccionata in legno ma  due siepi (una bassa lungo fiume di biancospino ed un filare di carpini lato est)
 - le due siepi devono avere un tubo interrato molto profondo per l'irrigazione e l'acqua si pompa dal fiume quando serve.
 - occorre istallare una-due vedovelle per l'acqua potabile e una panchina ogni cento metri
 - nel fare lo scavo si mette anche una coppia di tubazioni  per eventuali illuminazione o altro
 - varrebbe la pena di assumere i diritti per una centralina elettrica all'altezza dell'attuale attraversamento delle condotte verso l'Isola in modo da sfruttare i diritti per farsi costruire la pista senza oneri per il comune e comprare l'energia prodotta dalla medesima.