L'assassinio
anche stavolta é perfettamente riuscito. E' stato un po' faticoso ma le
madamine della maggioranza sono arrivate al dunque. Col CVI1 c'avevano
provato e c'erano riusciti quelli della giunta Morelli Pelizzoli Serra
Bellezza: il maledetto bar del CVI1 era stato chiuso per uno-due lustri
a tutto vantaggio dei bar di Largo Vittoria.
Adesso bisognava colpire quella “gallina dalle uova d'oro” che era
rimasta: il CVI2. Ci sono riusciti in due tappe. Andata a monte la
prima assegnazione per via dei tempi burocratici ecco che anche la
seconda – che doveva essere temporanea a tappare il primo buco-
nonostante fossero stati invitati e sollecitati gli amichetti (di
fede politica) delle madamine, questi le hanno serenamente sfanculate:
la gara è andata deserta. Amichetti si ma non fessi: quando ci sono
davvero di mezzo i soldi veri, qualcuno sa fare i conti meglio dei
professoroni raccolti sul mercato (non quello vicino al cimitero)
a prezzo stracciato. Anche perché – amichetti si ma non fessi- questi
sanno benissimo che se non rispetti la gggente, specie quella vil razza
dannata che per mezzo secolo ha tenuto in piedi la baracca del CVI 2
che dovrebbero ereditare in gestione, corri il rischio di trovarti il
deserto. Nemmeno quello dei tartari dove ogni tanto appariva almeno
all'orizzonte un cavaliere uno.
Le madamine millenial: la sindaca Gamba, l'assessora Rota, la
segretaria comunale Criscuoli e la dirigente Caligiuri in compagnia
della prosindaca Serra e di un paio di consiglieri dedicati quali
Benedetti e Bellezza le vedremo martedi 2 luglio ad aprire i i cancelli
del CVI2, pulire per terra, tirare la sabbia dei tennis, accendere la
macchina del caffè al bar. Insomma altro che il Pedretti d'antan che a
bordo del camion spargeva il sale durante la prima nevicata del suo
mandato. Qui o c'hai manico oppure ti segano.
Ma le madamine mica sono ingenue! Alla stessa ora in cui dovevano
prendere atto della gara andata vuoto, ecco che sbolognano sui media –
altro che il Rocco Casalino e il Luca Morisi!-
il problema dell'allungamento dei tempi ai passaggi a livello. La
sindaca Gamba inonda l'universo politico nazionale ragional provincial
di mail : al Prefetto Dott.ssa Elisabetta Margiacchi, all'ass. alle
infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile Regione Lombardia -
Claudia Terzi, alla Direzione Produzione RFI - Luca Cavacchioli -, alla
Direzione Territoriale Produzione Milano - Gabriele Spirolazzi, al
Sindaco Comune di Bergamo - Giorgio Gori, al Sindaco Comune di Mozzo -
Paolo Pelliccioli, alSindaco Comune di Treviolo - Pasquale Gandolfi, al
Sindaco di Ponte San Pietro - Marzio Zirafa ,al Consigliere Provinciale
con delega in materia di Sviluppo, Grandi Opere e infrastrutture -
Mauro Bonomelli e non poteva mancare pure l'intera Giunta Comunale di
Curno nonchè la Polizia locale di Curno.
Naturalmente non sortirà nessun effetto salvo grandi volute di fume e
–more solito: l'abbiamo già sentita nel caso del CVI2- attribuirà tutte
le colpe alla malefica Unione Europea che nel caso del CVI” ha
obbligato dopo tre lustri…) il Comune a fare una gara d'appalto aperta
a tutti per l'assegnazione e –per i passaggi a livello- ad applicare un
regola europea sulla sicurezza dei PL.
Non servirà a nulla, magari sortirà qualche anno di ritardi e qualche
morto in più. Ma intanto si affumica il cervello della gente e la si
distrae dello schiaffone subito col deserto della gara.
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Qualcuno
consigli (quindi) alla sindaca Gamba di leggere e studiare cosa è
successo alla sua predecessora Serra post Morelli e andando più in alto
a Fassino pre Appendino oppure a Chiamparino pre Cirio. Per stare
invece sul medio alto vada a studiare cosa è successo a Modonesi post
Tagliani in quel di Ferrara. Oppure qui vicino a Lorella Alessio pre
Bramani in quel di Dalmine. Non faccia troppo assegnazione sulla
possibilità potenzialità abitudine del PD curnese di creare una lista
di destra destra per far perdere la Lega.
Nel dopo di ogni sconfitta dolorosa, la classe dirigente dei
democratici e delle liste accodate è specializzata nel lanciare la
palla in tribuna. La colpa è sempre degli altri, del vento
populista-sovranista, delle fake news, della propaganda avversaria,
della congiuntura internazionale, della Brexit e di Trump. Gli esempi
sono tanti e vengono dall'alto, ci sono una sconfitta referendaria e un
crollo alle Politiche del 2018 che ancora aspettano un'analisi degna di
questo nome. Ma è qualcosa che va oltre l'ormai abituale divisione tra
renziani e non. Sembra piuttosto un riflesso pavloviano proprio
dell'intero Pd, di ogni ordine e grado, che nei territori risalta in
modo ancora più evidente.
Eppure nessuno ha avuto il coraggio di cogliere i segni della prossima
disfatta. Quel vento avverso non soffiava però nella Milano del 2016, e
non ha soffiato neppure questa volta a Modena o Reggio Emilia, poco
distanti dal capoluogo estense. Ma l'importante è autoassolversi,
sempre e comunque, nel nome di una presunta superiorità morale che
addebita agli altri, elettori compresi, ogni responsabilità. Quasi che
l'autoconservazione venisse prima di tutto. Anche della vittoria, o di
una decente analisi della sconfitta.
L'errore di molti leader politici in questa fase è quello di volersi
sostituire alle aziende ed ai sindacati ed ai cittadini:
disintermediazione la chiamano quelli che se ne intendono. E' il
sistema di governo messo in atto dalla giunta Gamba assieme ai suoi
dirigenti. C'aveva già provato la Serra seppure in maniera mitigata.
Basta scorrere l'elenco che proponiamo alla pagina 1024 (ieri…)
costituito al 99% di contenuti copia-incollati di determinazioni assunt
dall'amministrazio- ne Gamba per restare allibiti. Sconcertati.
Sembrano imitazioni dei penta stellati nazionali coniugate
all'ombra del gonnellone di rame dorato della Madonna sul
campanile. Naturalmente le madamine nostrane non sono obbligate a
conoscere la storia del gonnellone de quo.
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Ecco
infine l'assegnazione ad un architetto scelto sempre col criterio del
minor costo tra tre”invitati” scelti dal dirigente del settore
patrimonio e lavori pubblici per tre progetti che definire
“delicatissimi” per l'impatto sull'immagine del paese è addirittura
riduttivo. Leggiamo per essere precisi: “veniva indetta un procedura
per indagine di mercato con richiesta di preventivi ai sensi dell'art.
36 comma 2 lettera a) D.Lgs 50/2016 e smi, per l'affidamento del
servizio sopra descritto”. E tra chi ha risposto il dirigente ha
scelto i tre meno costosi a caso? Già l'idea che un
diplomato abbia il diritto-dovere di scegliere un laureato in base al
cartellino prezzo appeso al bavero grida vendetta al cospetto di dio.
Lavori niente affatto banali nel maggiore complesso simbolico
economico e sociale del Comune: tra il CVI1, la scuola media, la
biblioteca e l'auditorium, il palazzetto dello sport e una scuola
elementare dove ha già operato uno studio di altissimo livello
internazionale affidati ad un professionista scelto al minor costo?
Una giunta, anche la più scalcinata, davanti a un tema del genere
farebbe un concorso di idee –il Comune di Bergamo l'ha fatto per tutte
le ristrutturazioni delle sue piazze: come mai NON si può fare a
Curno?- mentre qui si affida ad un diplomato dirigente del
servizio la scelta di un progettista tra tre invitati.
Delle due l'una: o la sindaca Gamba e la sua giunta non sanno
cosa fanno oppure hanno un livello politico culturale talmente alzo
zero che – siccome pure tutti i professionisti cagano dal buco
del culo- tanto vale prendere quello che costa di meno.
Tanto cagano tutti lo stesso.
Basta pensare che a Curno abbiamo un PL artigianale che è stato
progettato da due professori universitari dell'IUAV oppure una
biblioteca progettata da uno studio di architettura internazionale –
con dentro 4 professori di architettura a Firenze- che adesso ha cinque
sei sedi in tutto il mondo e questa modestissima giunta sceglie i
progettisti in base al minor costo.
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Nel
frattempo stiamo ancora “begando” sempre col solito dirigente del
settore patrocinio e lavori pubblici perché ci nega di sapere come mai
la ditta che costruirà la tribolatissima rotonda su via Carlinga angolo
via IV Novembre ha fatto uno sconto spropositato sui lavori. Sconto
consentito perché in fase di stesura della gara il dirigente del
settore patrocinio e lavori pubblici non ha inserito la clausola
di esclusione delle offerte oltre la soglia di anomalia. Nella prima
risposta negativa ci ha comunicato che per rispondere s'era consultato
con la segretaria comunale Criscuoli. Come dire: ho le spalle coperte.
Nella seconda risposta per negare l'accesso agli atti aggiunge
anche di avere sentito il parere legale della centrale unica di
committenza di area vasta a Brescia (dove s'è tenuta la gara d'appalto
per la rotonda de quo) e cita- a sostegno del diniego- due sentenze di
due TAR . Peccato che il dirigente del settore patrocinio e lavori
pubblici non abbia “colto” che le due sentenze riguardavano
questioni tra l'impresa B arrivata seconda alla gara rispetto
all'impresa A vincitrice della gara: quindi il caso riguardava due
soggetti in concorrenza tra di loro e pertanto “rivelare” certa
documentazione poteva avvantaggiare la B rispetto alla A nella gara.
Nonostante tutte le coperture leguleie dietro le quali s'è messo
il nostro, la questione del maxi sconto sui lavori della rotonda a
Curno NON riguarda due imprese in concorrenza tra di loro per
accaparrarsi i lavori ma sta pienamente in quanto previsto
dall'art. 5, comma 2 del D.Leg. n.33/2013: “Allo scopo di
favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni
istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche e di promuovere
la partecipazione al dibattito pubblico, chiunque ha diritto di
accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche
amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione
ai sensi del presente decreto”.
Quando i cittadini gli esecutori dei lavori all'opera, siccome vivono a Curno, vedranno altri cantieri cogli stessi nomi.
Conclusione. Quando c'era il PCI, questo mandava i propri consiglieri
assessori sindaci a scuola alle Frattochie ed insegnava loro “come
governare”. Una scuola identica l'aveva la DC alla Camilluccia fondata
da Fanfani. C'erano le scuole quadri del PSI, del PRI, dell'MSI e
bastarebbe scorrere le migliaia di pubblicazioni dei volumetti
degli Editori Riuniti.
Beh, adesso c'è l'UniBG: una autentica fucina di intelligenze della
quale il suo rettore Morzenti ha serenamente qualificato: ci mancano il
30% degli insegnanti e il 40% degli amministrativi. Ovvio che laureati
che escono da cotanta scuola cerchino professionisti col cartellino del
prezzo minore possibile.
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Il
settimanale filo leghista Bergamo Post di Percassi (lo stesso
dell'impresa che amplia il centro commerciale di via Fermi) c'è
un'intervista all'assessore alle Attività Produttive e al Commercio
Claudio Cavagna. Ex sindacalista già lavoratore presso un'industria
grafica, esce dalle fila dell'exPCI. L'intervista nasce dal fatto che
questo fine settimana il centro paese celebra per iniziativa
delle botteghe locali due serate “Note d'Estate” che dal programma,
oltre magnare bere pare una brutta copia delle feste dell'oratorio.
Bisogna accontentarsi: lo dice pure l'assessore. Il quale a fronte
della durissima domanda dell'intervistatrice: È vero che il centro
commerciale ha messo in ginocchio i negozi di vicinato? Fa tutto un
suo ragionamento e conclude: Si dice che a Curno la distribuzione
al dettaglio sia stata penalizzata dal suo avvento, quando lo stesso è
esattamente baricentrico a Treviolo. E come mai il centro di Treviolo
è ricco di offerte mentre a Curno questa offerta si è ridotta?».
Questa risposta dimostra che Cavagna è l'uomo giusto al posto
giusto. Infatti la risposta dimostra che lui ha capito tutto di cosa
significhi un supermercato o anche un centro commerciale. Già! Perchè a
Treviolo i negozi vanno meglio che a Curno? Noi suggeriamo a Cavagna di
studiare un po' per capire il legame tra auto + carrello + superstrade
+ centri commerciali. 'ndemm in acc. L'intervistatrice lo incalza: E
quali sono i settori che risentono maggiormente della reciproca
concorrenza? Ma nemmeno il nostro non arretra: «Sul food la
concorrenza è sicuramente aumentata, con tutta le nuove proposte nella
zona della Briantea e ora con il nuovo sviluppo del Centro commerciale.
C'è stata questa evoluzione, ma se parlo con i ristoratori di Curno
non li sento preoccupati, perché ognuno ha il proprio target e le
proprie caratteristiche peculiari. Frutto di una grande storia alle
spalle. Il segreto sta poi nella qualità, nel servizio che proponi, nel
modo in cui ti poni con i clienti”.
Qui il problema diventa più complesso dal momento che il nostro non ha
nemmeno compreso (una delle ragioni del)la crisi del 2008. Il
boom edilizio pre-2008 aveva creato una sovra offerta che presupponeva
– nell'arco del periodo di “consumo” degli immobili offerti sul mercato
– una crescita della popolazione dell'ordine del20-30%. Crescita
impossibile vista la natalità negativa. E' lo stesso che succede nel
settore “food” che accade a Curno. Se l'assessore Cavagna oltre
rispondere alla brava Monica Sorte desse un'occhiata alla pagina del
Comune di Curno /Impresa in un giorno potrebbe constatare quante
imprese nascono muoiono cambiano nel nostro paese. Ovviamente l'ass.
Cavagna riterrà che questa alta mobilità “può diventare anche
un'opportunità o una risorsa”. Queste affermazioni le fa chi non ha
mai fatto impresa perché quando un'impresa chiude o cambia titolare
dietro restano i conti dei genitori svuotati per il fallimento, dietro
restano i debiti con le banche, dietro restano i debiti coi fornitori
l'inps, il comune. Dopo di che ciascuno è libero di considerare questi
epiloghi quali opportunità o risorse. Lo sconsiderato maxi sviluppo
commerciale così com'è stato indotto da DC, PCI e PSI e continua tutto
con Vivere Curno (che sono gli eredi di quella sfortunata stagione),
lasciato in mano ai soli privati, non genera ricchezza ma ne consuma a
vantaggio dei ceti parassitari. Il 99% degli spazi non sono di
proprietà dei titolari dell'attività ospitata ma di sole immobiliari.
Chissà se Cavagna ha mai letto i bilanci dell'immobiliare padrona del
centro commerciale e della società che lo gestisce. Li legga e poi
tragga qualche considerazione e soprattutto li faccia leggere al suo
collega Conti.
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