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Di cosa parliamo in questa pagina.

IL DISCORSO AGLI ITALIANI
Commentare il discorso del presidente del consiglio Conti “agli Italiani” dopo tutto quel che hanno già scritto le gazzette e detto giornalisti ed attori e comprimari è fare il verso del già detto. A noi il discorsetto di Conte è apparso tutto sommato inutile dal momento che nel nostro sistema  politico istituzionale da sempre esiste il problema per cui alle elezioni nazionali vince il partito A e poi alle successive (regionali: p.e.) vince il partito B. e quest'ultimo pretende di cambiare anche quello nazionale.
Quando Salvini risponde a Conte che in tema di rapporti con l'Ue – invece delle cautele dichiarate dal PdC- le recenti elezioni hanno dato una indicazione  precisa – vale a dire che l'Italia intende sforare il mitico e fisso 3,5%- c'è poco da fare.
Le europee hanno cambiato decisamente il quadro in cui era iscritto il contratto di governo tra Lega e 5S. Che fare quindi?.
La Costituzione parla chiaro: siccome le maggioranze di governo si formano in Parlamento oggi come oggi non si sono capovolti i numeri e quindi… tutto dovrebbe continuare come prima.(...)

L'INUTILE POLEMICA SUI TEMPI DI CHIUSURA DEI PASSAGGI A LIVELLO
L'avviso dato dalla sindaca Gamba in merito all'allungamento dei tempi di fermata ai due sottopassi  ferroviari accompagnato dalla solita grida di protesta della medesima ha raccolto una cinquantina di commenti  perché se in Italia metti un qualche limite all'abuso del proprio mezzo si scatena il finimondo. Tra le molte ragioni che ci hanno consigliato di lasciare il paese bello da vivere in cui c'eravamo stati per sessant'anni c'è l'”odio” ben dissimulato delle varie maggioranze che hanno governato il paese verso i mezzi pubblici, il trasporto collettivo, il treno. Se Curno è ormai diventato uno junkspace è tutto (de)merito delle maggioranze bottegaie che  l'hanno governato finora, compresa l'attuale.(...)

GIUNTA GORI 2
Quattro nuovi posti per i dem
di Silvia Seminati
Dopo le nomine degli assessori da parte del sindaco Giorgio Gori, si liberano alcuni posti in consiglio comunale. Prende così corpo la nuova aula di Palazzo Frizzoni. Il Pd ha ottenuto quattro posti in giunta con gli assessori Sergio Gandi, Marzia Marchesi, Giacomo Angeloni e Marco Brembilla (che era il primo dei consiglieri non eletti). Al loro posto, entrano in consiglio Viviana Milesi e Romina Russo, consigliere uscenti, e l'esordiente Alessandro De Bernardis, coordinatore dei Giovani Democratici di Bergamo. Ci sarà poi un ulteriore cambio: l'ex assessore Maria Carolina Marchesi, eletta in quota Pd, si dimetterà nei prossimi giorni. «Ho deciso di chiudere la mia attività politica per impegni personali — dice l'ex assessore Marchesi —. L'avevo già deciso, ma mi ero candidata comunque perché la battaglia era troppo importante.(...)

I CONTI SBAGLIATI DEL GOVERNO
Conte ha rilanciato. Ha raccontato quello che il governo ha fatto in un anno (poche leggi, pochissime realizzazioni) e ha chiesto ai due azionisti di governo una «chiara assunzione di responsabilità», per assicurare «leale collaborazione». Non ha indicato le linee di azione dell'esecutivo, come dovrebbe fare chi «dirige la politica generale del governo» (articolo 95 della Costituzione).
Politici alla giornata, i due «separati in casa» non sanno apprendere dai propri errori. E non capiscono che non è con una nuova legge sicurezza che si aumenta la sicurezza. Che nuove norme anticorruzione non faranno terminare la corruzione. Che chiudendo i porti non si limita l'immigrazione (chi controlla 8 mila chilometri di coste e i porti minori? E gli «overstayer»?). Sarebbe difficile riuscire a convincerli che i livelli di criminalità sono in diminuzione e comunque inferiori a quelli di tanti altri Paesi. Che la corruzione percepita è molto più alta di quella effettiva. Che l'Italia non è invasa da immigrati, di cui invece abbiamo bisogno, se guardiamo al di là del contingente e riusciamo a stabilire quote annuali. Se le forze di governo facessero attenzione ai fatti, invece di cercare solo i voti, tenterebbero di capire perché al concorso per 2.980 posti di «navigator» per gestire il reddito di cittadinanza abbiano fatto domanda 53.907 candidati, nonostante l'introduzione del reddito di cittadinanza, e definirebbero in altro modo i propri obiettivi.

Se le forze di governo studiassero, saprebbero che, in Italia, cambiare radicalmente leggi (come si cerca di fare per il codice dei contratti pubblici) o nominare amministrazioni straordinarie (come si vorrebbe fare con i commissari per i lavori pubblici) produce solo l'effetto di rallentare o bloccare, non quello di accelerare (per quest'ultimo scopo, bisogna saper individuare i nodi e scioglierli con attenzione). Se volessero imparare la lezione dei condoni, apprenderebbero che la rottamazione delle cartelle (detta anche «saldo e stralcio», consistente nello sconto di interessi e sanzioni, nonché di una parte delle imposte non pagate), un condono che si estende per quasi vent'anni di inadempienze, incentiverà nuove evasioni. Se misurassero i problemi reali con i dati e non con gli umori, saprebbero che non è l'immigrazione che dovrebbe principalmente preoccuparci, ma piuttosto l'emigrazione di centinaia di migliaia di italiani verso altri Paesi (Federico Fubini, Per amor proprio , Longanesi, 2019, ha calcolato che negli ultimi quattro anni ha lasciato l'Italia quasi l'un per cento dei suoi abitanti, poco meno di seicentomila persone, a ritmi raddoppiati rispetto a dieci anni fa). Se conoscessero la pubblica amministrazione, saprebbero che il nemico da combattere non è la corruzione, ma l'inefficienza. Se, infine, conoscessero il Paese, saprebbero che quel che manca oggi è la speranza nel futuro.

Sabino Cassese













LA FINE DEL RAMADAN










































Commentare il discorso del presidente del consiglio Conti “agli Italiani” dopo tutto quel che hanno già scritto le gazzette e detto giornalisti ed attori e comprimari è fare il verso del già detto. A noi il discorsetto di Conte è apparso tutto sommato inutile dal momento che nel nostro sistema  politico istituzionale da sempre esiste il problema per cui alle elezioni nazionali vince il partito A e poi alle successive (regionali: p.e.) vince il partito B. e quest'ultimo pretende di cambiare anche quello nazionale.
Quando Salvini risponde a Conte che in tema di rapporti con l'Ue – invece delle cautele dichiarate dal PdC- le recenti elezioni hanno dato una indicazione  precisa – vale a dire che l'Italia intende sforare il mitico e fisso 3,5%- c'è poco da fare.
Le europee hanno cambiato decisamente il quadro in cui era iscritto il contratto di governo tra Lega e 5S. Che fare quindi?.
La Costituzione parla chiaro: siccome le maggioranze di governo si formano in Parlamento oggi come oggi non si sono capovolti i numeri e quindi… tutto dovrebbe continuare come prima.
Pensiamo che ormai si sia esaurita la spinta politica che aveva fatto del contratto il feticcio del governo e che quindi  Salvini debba pensare ad un governo col centrodestra, meglio ancora se a guida di un Giorgetti piuttosto che di un furbo analfabeta come lui (Salvini: ndr).
Dubito che il PD e sopratutto i suoi elettori siano del parere di accoppiarsi –dopo le elezioni di luglio o settembre- coi 5S perché dovendo firmare la legge di stabilità 2020 significherebbe fare il maggior favore possibile al centrodestra nel suo insieme.
Del resto il successo penta stellato e quello salviniano hanno avuto il benestare degli italiani e quindi che gli italiani sopportino il buono e il danno che questa maggioranza vorrà o saprà combinare:   bene che vada dovremo cavarci di tasca una trentina di miliardi. Quel 40% di pensionati  che votano Salvini dovranno pagarsi le statine o il coumadin ed anche  la cataratta ma saranno contenti di farlo in onore del “comandante”. Vuoi mettere la soddisfazione di vedere ancora il piazzale delle stazioni piene di “nigher” e pagare il coumadin!?. Impagabile.
Man mano che si schiariscono le alleanze in seno al Parlamento Europeo dubitiamo anche che Salvini abbia voglia di elezioni nazionali anticipate. Perché se per adesso può fare il bullo cogli alleati, il PdC ed anche solleticare la coglioneria patria minacciando di fare il paiolo alla Commissione ed al Parlamento Europeo: domani cambierà tutto, le avvisaglie all'orizzonte sono del tutto differenti e quindi per Salvini è importante portare a casa qualcosa subito, altrimenti il giocattolo si rivela con le batterie scariche.
Oltre a questo, quando si parla di elezioni anticipate, scappano i riflessi personali dei vari parlamentari e relativi debiti e progetti in corso ragione per cui se tra i leghisti c'è maggiore sicurezza di conferma, c'è da attendersi che la regola del doppio mandato e stop dei 5S sarà abolita magari con la scusa che stavolta il mandato è durato SOLO un anno anziché cinque.
Quindi il ”discorso agli italiani” del professor Conte era in realtà diretto ai suoi due vice che non pare, per adesso, ver dato segno di averlo compreso.


L'avviso dato dalla sindaca Gamba in merito all'allungamento dei tempi di fermata ai due sottopassi  ferroviari accompagnato dalla solita grida di protesta della medesima ha raccolto una cinquantina di commenti  perché se in Italia metti un qualche limite all'abuso del proprio mezzo si scatena il finimondo. Tra le molte ragioni che ci hanno consigliato di lasciare il paese bello da vivere in cui c'eravamo stati per sessant'anni c'è l'”odio” ben dissimulato delle varie maggioranze che hanno governato il paese verso i mezzi pubblici, il trasporto collettivo, il treno. Se Curno è ormai diventato uno junkspace è tutto (de)merito delle maggioranze bottegaie che  l'hanno governato finora, compresa l'attuale. Adesso i nodi di Curno-città vengo al pettine. Il casino dei voli del Caravaggio le cui rotte sono state supinamente accettate salvo poi emettere di getto decine di lettere di protesta. L'ampliamento della Dalmine-Almè che definire una capocciata è un complimento sul quale (ampliamento) il Comune s'è trattenutissimo dal profferir verbo (invece qualche privato s'è fatto cucire l'abito addosso su misura…). Adesso la messa a norma europea dei due PL accompagnata dalle inutili grida ai giornali. Il pacco di euro che dobbiamo spendere per rifare l'accesso ai garage della Caserma dei CC per via di un… raddoppio della ferrovia che si ferma (il raddoppio) non si sa dove ma non arriva a Ponte per via di una montagna di soldi necessari a rifare due mega ponti. Senza dimenticare che il Comune NON ha più il “trasporto alunni” odiatissimo dai bottegai del centro esattamente come lo spostamento della Rodari o del mercato. O beni comunali sono stati difatto privatizzati e affidati alla Lega. L'illuminazione pubblica è privatizzata ed affidata ad un mix CSX-Lega. La rumenta è finita in mano alla Lega. I due CVI saranno privatizzati a breve.
Il tragicomico – ma non tanto a ben vedere- è che a fronte dei problemi che creerà quella strana cosa che è il “raddoppio dimezzato” della linea ferroviaria dalla Città fino a Ponte é che… non avremo nemmeno una fermata. E non potremmo nemmeno averla perché non abbiamo uno spazio per un deposito di bici oppure un parcheggio auto. RFI che ha un'intelligenza superiore ai governi locali, sa trattarli a calci in c***o.
Probabilmente dieci anni or sono quando inventarono la lista arancione della Serra suggerendo il “Paese Bello da Vivere” sapevano che era già uno junkspace e quindi si sono consolati e ci hanno buggerato.


La giunta Gori2 ha perso l' incompetente Leyla Ciagà (verrà mandata a far danni nel  Parco dei Colli?) mentre l'ex presidente del consiglio comunale Marzia Marchesi Zanchi diventa assessore di una miriade di problemi: verde pubblico, edilizia residenziale pubblica, affari generali, educazione alla cittadinanza, Pace, legalità e trasparenza, pari opportunità. Forse troppe.
Resta come assessore esterno Marco Brembilla, anche lui bocciato clamorosamente alle elezioni sempre con l'incarico di seguire (si fa per dire: vanno sempre per conto proprio) lavori pubblici e reti, servizi tecnologici, manutenzioni. Pareva che  al suo posto arrivasse Ferruccio Rota ma non ha accettato per motivi di conflitti di interesse in quanto  libero professionista: pare diverrà presidente del consiglio comunale. Entra in giunta anche l'esterna Marcella Messina, dirigente della coop Serena destinata alle politiche sociali. Nessun incarico nemmeno al Roberto Cremaschi unico eletto di “ambiente, partecipazione, futuro” grande amico della nostra pro-sindaca Serra co-autore con la medesima della guida “Alle porte di Città Alta” di grande successo editoriale. Lui si consola così: “abbiamo chiesto a Gori nel corso di un incontro settimana scorsa, di essere coinvolti nelle diverse forme di governo della città e abbiamo avuto rassicurazioni in proposito. Abbiamo fiducia”.


Quattro nuovi posti per i dem
di Silvia Seminati

Dopo le nomine degli assessori da parte del sindaco Giorgio Gori, si liberano alcuni posti in consiglio comunale. Prende così corpo la nuova aula di Palazzo Frizzoni. Il Pd ha ottenuto quattro posti in giunta con gli assessori Sergio Gandi, Marzia Marchesi, Giacomo Angeloni e Marco Brembilla (che era il primo dei consiglieri non eletti). Al loro posto, entrano in consiglio Viviana Milesi e Romina Russo, consigliere uscenti, e l'esordiente Alessandro De Bernardis, coordinatore dei Giovani Democratici di Bergamo. Ci sarà poi un ulteriore cambio: l'ex assessore Maria Carolina Marchesi, eletta in quota Pd, si dimetterà nei prossimi giorni. «Ho deciso di chiudere la mia attività politica per impegni personali — dice l'ex assessore Marchesi —. L'avevo già deciso, ma mi ero candidata comunque perché la battaglia era troppo importante. L'avevo promesso anche al sindaco, a tutto il Pd, ai segretari. Avevo detto che avrei combattuto questa battaglia fino alla fine e sono felicissima perché è andata bene». Nei prossimi giorni ci sarà il passaggio di consegne con Marcella Messina, nominata assessore alle Politiche sociali. «Le racconterò le cose fatte e, se dovesse avere bisogno di una mano o anche solo di un consiglio, potrà sempre contare su di me. Sarà un piacere farlo e lo sento anche come un dovere», dice l'ex assessore Marchesi, che in consiglio comunale lascerà il posto ad Alberto Vergalli, consigliere per i dem anche nel primo mandato di Gori e marito proprio di Marcella Messina.
Per la Lista Gori, al posto di Loredana Poli che continuerà a fare l'assessore, entra Eleonora Zaccarelli, prima dei non eletti, che era già entrata in consiglio nel primo mandato di Gori a novembre dell'anno scorso, per sostituire Niccolò Carretta eletto in Regione. Nadia Ghisalberti, eletta con Patto per Bergamo e confermata assessore, lascerà il posto in aula a Simone Paganoni, consigliere uscente del Patto Civico e primo dei non eletti.
Gori — che riunirà la nuova giunta per la prima volta domani pomeriggio — sta anche lavorando alle deleghe per i consiglieri. A partire da quella per Roberto Cremaschi, di Ambiente Partecipazione Futuro. Il gruppo ieri ha incontrato il sindaco, a cui ha ribadito la volontà di partecipare in modo attivo al governo della città. A Cremaschi potrebbe andare una delega legata al tema degli stranieri (che sono più di 20 mila in città) e ai nuovi cittadini (circa 5 mila). L'obiettivo è provare a far partecipare di più alla vita della città gli stranieri (che spesso frequentano invece solo i loro connazionali) e chi ha preso da poco la cittadinanza italiana. Ambiente Partecipazione Futuro, che è l'unico gruppo di maggioranza a non aver avuto un posto in giunta, ha grandi aspettative e vorrebbe una delega «strutturata», con un ufficio per Cremaschi e anche uno staff ovviamente in condivisione con alcuni assessori. Il gruppo vorrebbe lavorare attivamente anche sui temi dell'ambiente (tra i promotori della lista c'è Sergio Cisani, esperto della gestione dei rifiuti) e della mobilità. Ma è ancora da capire in che modo la lista di Cremaschi parteciperà al governo della città su questi temi. Così come resta da capire il nuovo ruolo che verrà ricoperto da Leyla Ciagà, ormai ex assessore, non riconfermata per questo secondo mandato. Nei prossimi mesi potrebbe ottenere una nomina nella gestione del Parco dei Colli, forse ricoprendo addirittura il posto di presidente dell'ente. Ma quest'ipotesi non convince tutti all'interno della maggioranza e sta già creando qualche malumore.

Silvia Seminati