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Di cosa parliamo in questa pagina.

IL DUE GIUGNO E LE TRE CRISI DELLA REPUBBLICA
Le elezioni di domenica hanno decretato la morte cerebrale degli equilibri tra Lega e M5S del marzo 2018, quelli che hanno fatto nascere il governo. Nessuno sa cosa accadrà nelle prossime settimane, ma nessuno è pronto a scommettere sulla durata lunga dell’esecutivo e della legislatura
Facciano attenzione i signori del governo a giochicchiare con le lettere di risposta alle istituzioni europee, perché la tradizione è funesta. È infatti opportuno tornare con la memoria al 2011, quando (ai primi d’agosto) giunge (in forma riservata) un lettera al governo italiano firmata dal presidente uscente della Bce Trichet e da quello entrante Draghi.
Quella lettera fa esplodere le contraddizioni interne al governo, con Berlusconi che non riesce più a tenere il timone di un esecutivo già duramente provato dall’uscita dalla maggioranza di Fini e dei suoi (avvenuta pochi mesi prima). Com’è finita la storia lo ricordiamo tutti: quella lettera innesca una spirale micidiale che porta alle dimissioni del Cavaliere ed all’insediamento a Palazzo Chigi di Mario Monti, alla guida di un governo tecnico di salute pubblica.(...)

PRIMA I CURNESI! GRIDO' LA SINDACA
E LA RFI L'HA ACCONTENTATA: FINO A 7 MINUTI DI CHIUSRA DEI DUE PASSAGGI A LIVELLO
(...)
Prendendola con leggerezza potremmo dire che è l'ennesima tegola che becca la sindaca Gamba e soprattutto la totale assenza di collaborazione tra enti locali e RFI (la parola collaborazione non è presente nel vocabolario RFI) dal momento che infittendo le fermate lungo la tratta è automatico che si allunghino i tempi dei passaggi a livello intermedi visto che i treni VERI non sono manovrabili come i rivarossi dei bambini. Questa “battuta” venne detta a suo tempo quando RFI venne in città per il tripudio della fermata dell'ospedale ma probabilmente pochi (politici)  la sentirono e forse nemmeno la compresero.
Del resto lo si comprende benissimo: se uno deve stare fermo 7 minuti al PL e ci sono solo le sbarre sulla sua corsia azzarda uno zig-zig e passa.  Noi la prendemmo sotto gamba perché con RFI è sempre meglio… parlare dopo più che prima vista l'inattendibilità di quel carrozzone che vedi ultime notizie su Pioltello.Se poi si dovesse avverare l'idea di una stazione anche da quelle parti in funzione del commerciale curnese, saremmo fritti del tutto.

La sindaca Gamba è solo l'ultima della serie ma tutti i sindaci di Curno hanno sempre sottovalutato sia la questione del treno che –sopratutto- quella del traffico sulla ex Briantea –oggi via Bergamo e via Lecco- il cui inquinamento ammorba tutto il paese. Nell'agenda dell'ass. Conti –il trentennale “urbanista” dello junkspace curnese (eufemisticamente chiamato “paese bello da vivere”) assieme alla Lega- la questione del traffico a Curno, specie quello esterno DENTRO il nostro territorio proprio non è mai stata iscritta. Magari i nostri amministratori non sanno neppure che Curno ha un terzo della sua popolazione “al di la” della 470. Loro vedono SOLO i problemi dei bottegai di via Roma, Piazza del Comune e della Chiesa, Largo Vittoria. Non vedono neppure che “stato pietoso” si siano ridotte le Crocette. Addirittura ci sono qualche centinaio di ragazzi che aspettano i bus fermi in mezzo alla strada ad attenderli: ma ai sindaci di Curno non interessa perché… non sono di Curno e quindi non si possono uccellarne i voti-. Chisssenefrega di loro.  Adesso si sentono i lamenti della Gamba perché la maggioranza é in attesa dei soldi degli oneri del TS1 (ampliamento del commerciale su via Fermi-Europa) altrimenti zitti. E il casino creato dai centrini commerciali sull'ex parcheggio zebra non li vedono?
Poi c'è la “questione nazionale” che si chiama RFI. Una repubblica SOPRA la repubblica. La logica suggerisce che tra le città lombarde non ci siano più treni dell'800 ma siano interconnessi da metropolitane. Impossibile: basta vedere i convogli che arriveranno prossimamente. Forse immaginano  che prossimamente saranno utilizzati come tradotte per fare la guerra all'Ue.
Mettiamoci il cuore in pace e l'inquinamento in corpo: RFI vincerà e la sindaca metterà la coda tra le gambe esattamente come ha dovuto fare con le nuove rotte del Caravaggio.
Diciamolo. Le nuove rotte del Caravaggio esattamente come i 5 minuti di fermo al PL per Vivere Curno sono solo una questione di consensi elettorali da gestire. Dei cittadini gli importa zero. Alla prossima.

(...)
IL CANE DA RIPORTO DUE QUANDO FACEVA ILPORTAVOCE DELLA GIUNTA FASCIOLEGHISTA
Sbavando di invidia il “cane da riporto2” straparla di quel che non conosce e copia incolla da wikipedia. Angelo Rinaldi è colui che ha creato la grafica del giornale dall'origine. E' stato il mio primo “maestro”. Francesco Franchi, Paul Barnes e Christian Schwartz NON sono dipendenti di Repubblica ma liberi professionisti che hanno collaborato alla creazione del carattere “Eugenio”. Che è brevettato e quindi non è una brutta o bella copia. L'italiano cura la grafica dell'inserto Robinson.  Quello del terzetto sono stati gli ultimi “maestri”. Maestri: non cani da riporto.
Il resto è tutto polverone da parte del “cane da riporto2” che da collaboratore esterno della Mondadori  ha terminato la carriera creando un'impresa di grafica creativa dei famigerati flayer assieme al suo amico-socio ed alloggiata dentro il negozio di fiorista del padre di quest'ultimo. Ne abbiamo parlato ad iosa del come il “cane da riporto2” intendesse sfruttare le relazioni istituzionali del socio in quanto sindaco come  raccattatore di incarichi. L'ha scritto il suo socio.

Il “cane da riporto2” dichiara infine di non essere stato il portavoce della giunta fascio leghista che sosteneva il suo socio in affari sindaco. In archivio ci sono DUE numeri di “24035 Curno, Bg” dove c'è scritto: Redazione dei testi e progetto grafico Claudio Piga. Ottobre 2008 e ottobre 2009. Ci  vediamo male oppure il “cane da riporto2” tenta di nascondere una delle tante sue nefandezze? Confermiamo quanto abbiamo scritto e che sa benissimo pure il “cane da riporto 2” anche se fa finta di no: Al tempo successe esattamente lo stesso(della situazione della maggioranza di governo nazionale attuale sia pure con mutate forze politiche) : alle elezioni politiche FI aveva vinto e quindi poteva indicare  il sindaco. Non aveva  nessuna figura come non ce l'ha mai avuta. Alle successive la Lega ebbe il successo alle regionali e scattò il (tentativo di) ribaltamento. Le segreterie provinciali dei maggiori partiti - presenti sicuramente degli onorevoli e non delle mezze calzette indigene- decisero – davanti alla “mozione della vendetta” che non si poteva commissariare il comune e che quindi Gandolfi licenziasse il “cane da riporto2” e si mettesse buono buono a cuccia. Gandolfi non comprese l'avvento della crisi (soprattutto edilizia) e le sue implicazioni e quando “forzò” la mano coll' ”ecomostro” vista l'immediatezza delle elezioni lo mandarono a casa fottendogli un mese e mezzo di stipendio.  Il “cane da riporto2” finge di non comprendere la logica del tempo ma siccome lo stimo  politicamente bugiardo credo che l'abbia compresa benissimo ma faccia finta del contrario. Caio “cane da riporto 2” smettila di abbaiare e studia come si fanno i bilanci comunali.












le gambe delle signore





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speriamo che la sindaca sappia leggere tra le righe






























IL DUE GIUGNO E LE TRE CRISI DELLA REPUBBLICA


Le elezioni di domenica hanno decretato la morte cerebrale degli equilibri tra Lega e M5S del marzo 2018, quelli che hanno fatto nascere il governo. Nessuno sa cosa accadrà nelle prossime settimane, ma nessuno è pronto a scommettere sulla durata lunga dell’esecutivo e della legislatura

Facciano attenzione i signori del governo a giochicchiare con le lettere di risposta alle istituzioni europee, perché la tradizione è funesta. È infatti opportuno tornare con la memoria al 2011, quando (ai primi d’agosto) giunge (in forma riservata) un lettera al governo italiano firmata dal presidente uscente della Bce Trichet e da quello entrante Draghi.
Quella lettera fa esplodere le contraddizioni interne al governo, con Berlusconi che non riesce più a tenere il timone di un esecutivo già duramente provato dall’uscita dalla maggioranza di Fini e dei suoi (avvenuta pochi mesi prima). Com’è finita la storia lo ricordiamo tutti: quella lettera innesca una spirale micidiale che porta alle dimissioni del Cavaliere ed all’insediamento a Palazzo Chigi di Mario Monti, alla guida di un governo tecnico di salute pubblica.
E siccome ieri sulla risposta italiana alla lettere Ue di mercoledì si è giocata una partita francamente orribile (con un testo in bozza diffuso volutamente alla stampa prima che nel governo si giungesse ad un accordo sulla versione definitiva), ecco che le analogie iniziano a fare capolino, lasciando intravedere le dimensioni di una crisi politica nel governo molto seria, peraltro acuita dai risultati elettorali di domenica. Oggi però è il primo giugno e domani è la Festa della Repubblica. Giorno di celebrazione ma anche, inevitabilmente, di riflessione.
Ed allora ecco emergere una realtà ancora più grave (se possibile) di quella di un governo in crisi ad un anno dalla sua formazione. Già, perché in queste ore si addensano sul Quirinale nubi tempestose su tre fronti, separati ma potenzialmente convergenti e capaci di generare effetti nefasti e difficilmente prevedibili.
C’è, come in parte già detto, una crisi politica ormai evidente. Le elezioni di domenica hanno decretato la morte cerebrale degli equilibri tra Lega e M5S del marzo 2018, quelli che hanno fatto nascere il governo. Nessuno sa cosa accadrà nelle prossime settimane, ma nessuno è pronto a scommettere sulla durata lunga dell’esecutivo e della legislatura.
Poi c’è un momento di tensione fortissima nella magistratura, deflagrato alla vigilia del rinnovo di incarichi di primaria importanza come quello di guida alla Procura della Repubblica di Roma (che è l’ufficio giudiziario più importante d’Italia). Infine c’è un terzo (e per molti versi inedito) fronte aperto, quello di figure militari di massimo livello e credibilità (tra cui due ex Capi di Stato Maggiore della Difesa, cioè i generali Arpino e Camporini) che contestano apertamente il ministro Trenta, con toni rispettosi ma inediti nella storia della Repubblica.
Costituzione alla mano, occorre ricordare che il Capo dello Stato è la figura di vertice del nostro sistema istituzionale, elemento essenziale di raccordo tra Parlamento e Governo (infatti promulga le leggi), ma è anche il Presidente del Csm ed è alla guida del Consiglio Supremo di Difesa. Quindi i tre elementi di crisi vedono il presidente Mattarella direttamente investito dagli accadimenti, com’è inevitabile visto il suo triplice ruolo.
Se poi a tutto ciò aggiungiamo la dimensione internazionale di quanto ci ruota intorno (anche solo fermandoci a quella europea), ecco ben chiaro il clima di queste celebrazioni, che ha ben poco a che spartire con un clima di festa. In questi anni abbiamo apprezzato l’equilibrio con cui Mattarella ha svolto la sua funzione di Capo dello Stato, sempre pronto ad usare parole sagge ma non per questo evanescenti.
Adesso però siamo ad un passaggio difficile e, come sempre in questi casi, occorre alzare la voce, pur nel rispetto delle prerogative costituzionali di tutti (magistrati, militari, membri del Parlamento e del governo) e nella consapevolezza che il popolo è sovrano e si esprime attraverso le elezioni. Nessuno dimentichi mai che nel nostro ordinamento il Capo dello Stato non è soggetto passivo, quando occorre (e ora siamo in quelle condizioni) può e deve intervenire.
Anche slacciandosi la cravatta e picchiando i pugni sul tavolo.

Roberto Arditti


PRIMA I CURNESI! GRIDO' LA SINDACA
E LA RFI L'HA ACCONTENTATA: FINO A 7 MINUTI DI CHIUSRA DEI DUE PASSAGGI A LIVELLO
LA LETTERA DI RFI-FERROVIE DELLO STATO (estratto)
Con la presente, si intende porre alla vs. cortese attenzione l'upgrade tecnologico riguardante i Passaggi a Livello citati in oggetto ed ubicati nel territorio di vs. giurisdizione. Nello specifico, questi ultimi saranno oggetto il 28 giugno 2019 di lavorazioni finalizzate ad incrementare sensibilmente il livello di sicurezza degli stessi.
Tali lavorazioni comporteranno la trasformazione dei Passaggi a Livello da tecnologia a semibarriere in tecnologia a barriere complete e garantirà in maniera completa la protezione della marcia del treno rispetto all'attraversa- mento stradale.
Si ritiene opportuno porre alla vs. cortese attenzione i nuovi tempi di chiusura degli attraversamenti, che passeranno dagli attuali 50/60 secondi a circa 6/7 minuti, in considerazione della differente, e più sicura, tecnologia utilizzata e della esistenza della fermata ferroviaria che alcuni treni osservano a Bergamo Ospedale.
Luigi Bagnoli/RFI
………………..
LA RISPOSTA DELLA SINDACA GAMBA
(estratto)
Con riferimento alla comunicazione di cui all'oggetto, mi preme comunicare il nostro assoluto dissenso rispetto ai nuovi tempi di chiusura degli attraversamenti presso i passaggi a livello (dai 50/60 secondi odierni a 6/7 minuti).
L'aumento avrebbe catastrofiche conseguenze sulla viabilità e sulla sicurezza. I due attraversamenti stradali, seppur ubicati su due strade comunali, interessano infatti un arteria (Briantea - ex SS 342) che collega la città di Bergamo con l'hinterland e la Via Fermi (Curno) che collega la Briantea con l'asse interurbano SS 671 e i diversi parchi-siti commerciali di Curno nonché la Briantea con il centro del paese e la sede della Brembo SPA. Stiamo parlandò di realtà del settore commerciale, terziario e produttivo che occupano migliaia di lavoratori che quotidianamente devono raggiungere il posto di lavoro in auto e migliaia di clienti al giorno.
Già oggi con una chiusura di 50/60 secondi si creano quotidianamente congestioni al traffico che provocano pesanti disagi sul tratto della Briantea che parte da Bergamo (a volte all'altezza della sede della Motorizzazione Civile di Bergamo - Via Martin Luther King) per arrivare a Ponte San Pietro in entrambi i sensi di marcia.
Riteniamo assolutamente improponibile e inattuabile quanto prospettato.
Chiediamo quindi il posizionamento delle barriere a completa chiusura senza l'allungamento dei tempi di chiusura così come comunicati, mettendo in campo tutte le soluzioni tecnologiche più avanzate per coniugare al meglio sicurezza ed efficienza.
Poiché questo disagio riveste un carattere sovracomunale metto in copia conoscenza gli enti e i comuni interessati.
Luisa Gamba/ sindaco di Curno

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Prendendola con leggerezza potremmo dire che è l'ennesima tegola che becca la sindaca Gamba e soprattutto la totale assenza di collaborazione tra enti locali e RFI (la parola collaborazione non è presente nel vocabolario RFI) dal momento che infittendo le fermate lungo la tratta è automatico che si allunghino i tempi dei passaggi a livello intermedi visto che i treni VERI non sono manovrabili come i rivarossi dei bambini. Questa “battuta” venne detta a suo tempo quando RFI venne in città per il tripudio della fermata dell'ospedale ma probabilmente pochi (politici)  la sentirono e forse nemmeno la compresero.
Del resto lo si comprende benissimo: se uno deve stare fermo 7 minuti al PL e ci sono solo le sbarre sulla sua corsia azzarda uno zig-zig e passa.  Noi la prendemmo sotto gamba perché con RFI è sempre meglio… parlare dopo più che prima vista l'inattendibilità di quel carrozzone che vedi ultime notizie su Pioltello.Se poi si dovesse avverare l'idea di una stazione anche da quelle parti in funzione del commerciale curnese, saremmo fritti del tutto.

La sindaca Gamba è solo l'ultima della serie ma tutti i sindaci di Curno hanno sempre sottovalutato sia la questione del treno che –sopratutto- quella del traffico sulla ex Briantea –oggi via Bergamo e via Lecco- il cui inquinamento ammorba tutto il paese. Nell'agenda dell'ass. Conti –il trentennale “urbanista” dello junkspace curnese (eufemisticamente chiamato “paese bello da vivere”) assieme alla Lega- la questione del traffico a Curno, specie quello esterno DENTRO il nostro territorio proprio non è mai stata iscritta. Magari i nostri amministratori non sanno neppure che Curno ha un terzo della sua popolazione “al di la” della 470. Loro vedono SOLO i problemi dei bottegai di via Roma, Piazza del Comune e della Chiesa, Largo Vittoria. Non vedono neppure che “stato pietoso” si siano ridotte le Crocette. Addirittura ci sono qualche centinaio di ragazzi che aspettano i bus fermi in mezzo alla strada ad attenderli: ma ai sindaci di Curno non interessa perché… non sono di Curno e quindi non si possono uccellarne i voti-. Chisssenefrega di loro.  Adesso si sentono i lamenti della Gamba perché la maggioranza é in attesa dei soldi degli oneri del TS1 (ampliamento del commerciale su via Fermi-Europa) altrimenti zitti. E il casino creato dai centrini commerciali sull'ex parcheggio zebra non li vedono?
Poi c'è la “questione nazionale” che si chiama RFI. Una repubblica SOPRA la repubblica. La logica suggerisce che tra le città lombarde non ci siano più treni dell'800 ma siano interconnessi da metropolitane. Impossibile: basta vedere i convogli che arriveranno prossimamente. Forse immaginano  che prossimamente saranno utilizzati come tradotte per fare la guerra all'Ue.
Mettiamoci il cuore in pace e l'inquinamento in corpo: RFI vincerà e la sindaca metterà la coda tra le gambe esattamente come ha dovuto fare con le nuove rotte del Caravaggio.
Diciamolo. Le nuove rotte del Caravaggio esattamente come i 5 minuti di fermo al PL per Vivere Curno sono solo una questione di consensi elettorali da gestire. Dei cittadini gli importa zero. Alla prossima.
IL CANE DA RIPORTO DUE QUANDO FACEVA ILPORTAVOCE DELLAGIUNTA FASCIOLEGHISTA

Sbavando di invidia il “cane da riporto2” straparla di quel che non conosce e copia incolla da wikipedia. Angelo Rinaldi è colui che ha creato la grafica del giornale dall'origine. E' stato il mio primo “maestro”. Francesco Franchi, Paul Barnes e Christian Schwartz NON sono dipendenti di Repubblica ma liberi professionisti che hanno collaborato alla creazione del carattere “Eugenio”. Che è brevettato e quindi non è una brutta o bella copia. L'italiano cura la grafica dell'inserto Robinson.  Quello del terzetto sono stati gli ultimi “maestri”. Maestri: non cani da riporto.
Il resto è tutto polverone da parte del “cane da riporto2” che da collaboratore esterno della Mondadori  ha terminato la carriera creando un'impresa di grafica creativa dei famigerati flayer assieme al suo amico-socio ed alloggiata dentro il negozio di fiorista del padre di quest'ultimo. Ne abbiamo parlato ad iosa del come il “cane da riporto2” intendesse sfruttare le relazioni istituzionali del socio in quanto sindaco come  raccattatore di incarichi. L'ha scritto il suo socio.

Il “cane da riporto2” dichiara infine di non essere stato il portavoce della giunta fascio leghista che sosteneva il suo socio in affari sindaco. In archivio ci sono DUE numero di “24035 Curno, Bg” dove c'è scritto: Redazione dei testi e progetto grafico Claudio Piga. Ottobre 2008 e ottobre 2009. Ci  vediamo male oppure il “cane da riporto2” tenta di nascondere una delle tante sue nefandezze? Confermiamo quanto abbiamo scritto e che sa benissimo pure il “cane da riporto 2” anche se fa finta di no: Al tempo successe esattamente lo stesso(della situazione della maggioranza di governo nazionale attuale sia pure con mutate forze politiche) : alle elezioni politiche FI aveva vinto e quindi poteva indicare  il sindaco. Non aveva  nessuna figura come non ce l'ha mai avuta. Alle successive la Lega ebbe il successo alle regionali e scattò il (tentativo di) ribaltamento. Le segreterie provinciali dei maggiori partiti - presenti sicuramente degli onorevoli e non delle mezze calzette indigene- decisero – davanti alla “mozione della vendetta” che non si poteva commissariare il comune e che quindi Gandolfi licenziasse il “cane da riporto2” e si mettesse buono buono a cuccia. Gandolfi non comprese l'avvento della crisi (soprattutto edilizia) e le sue implicazioni e quando “forzò” la mano coll' ”ecomostro” vista l'immediatezza delle elezioni lo mandarono a casa fottendogli un mese e mezzo di stipendio.  Il “cane da riporto2” finge di non comprendere la logica del tempo ma siccome lo stimo  politicamente bugiardo credo che l'abbia compresa benissimo ma faccia finta del contrario. Caio “cane da riporto 2” smettila di abbaiare e studia come si fanno i bilanci comunali.