CRONACA DI UNA CRISI ANNUNCIATA: ECCO COSA FANNO LEGA E 5S
PER FAR SALTARE IL GOVERNO ED EVITARE DI FARE LA MANOVRA DA 40 MILIARDI
La Lega che ne spara una al giorno, il ministero che fa uscire bozze
incendiarie della lettera per Bruxelles, i Cinque Stelle in stallo, il
Pd che aspetta in riva al fiume. Ecco perché tutto tende al caos.
L'unico argine? Il “solito” Mattarella
Tutto come previsto da mesi. Anzi, tutto secondo i piani, verrebbe da
dire. Salvini spara ad alzo zero contro la disciplina di bilancio
europea, preconizzando mirabolanti tagli di tasse e aumenti di spesa, i
mercati si innervosiscono e scommettono contro l'Italia, lo spread si
impenna a livelli greci, l'allarme raggiunge i livelli di guardia e -
ciliegina sulla torta - arriva l'incidente col ministero del Tesoro che
fa salire la tensione all'interno della maggioranza a livelli stellari.
L'ultima tessera del domino? Il governo che cade, ovviamente, prima di
aver fatto la nuova legge di bilancio. Eccovelo, il tranquillo venerdì
di passione che abbiamo appena trascorso. Perché se credete che sia
tutto casuale, che tutto avvenga in assenza di strategia, siete fuori
strada. Il problema, semmai, è che abbiamo più di una strategia e più
di un esito possibile.
Partiamo da Salvini. Lui vuole andare al voto a settembre, ormai lo
sanno anche i sassi. Le cronache di Palazzo dicono che abbia giusto
ieri abbia incontrato Giovanni Toti, e che la macchina del centrodestra
a trazione leghista sia pronta a partire. Tutte le sue sparate di
questi giorni, in assenza di elezioni imminenti, hanno l'unico scopo di
far saltare il banco: autonomia, condoni e Tav per far arrabbiare i
Cinque Stelle, flat tax e indisciplina di bilancio per far salire la
febbre dello spread. Come un bambino capriccioso, Salvini sa che
l'unico modo di ottenere le elezioni da Mattarella è ricattarlo,
costringendolo a scendere a patti, affinché smetta, e sta giocando le
sue carte con lucido cinismo.
Poi c'è Tria. Dal cui ministero è uscita ieri una bozza di lettera di
risposta alla Commissione Europea che sembrava scritta apposta per far
cadere il governo, con l'esplicita indicazione di tagli alla spesa, al
welfare, al reddito di cittadinanza e a quota 100. Aggiungiamo maligni:
il tutto dopo aver incontrato Salvini, Giorgetti, Borghi, Bagnai e
Garavaglia appena un paio di giorni prima. Strano, no? Delle due, una:
o il mite ministro della realtà sta giocando una sua partita parallela,
mettendo agli atti il suo dissenso dalle ricette economiche di Lega e
Cinque Stelle, oppure è parte in causa del tentativo di
auto-distruzione della maggioranza di governo, in combutta coi
leghisti. Staremo a vedere.
È il turno dei Cinque Stelle, per l'appunto. Che non vogliono andare a
votare(dimezzerebbero consensi e parlamentari), che vogliono
accreditarsi a Bruxelles per strappare uno strapuntino nella
grandissima coalizione che sta nascendo (ma Macron incontra tutti
tranne Conte) e che tuttavia non vogliono intestarsi da soli una
manovra politicamente suicida. Completato il capolavoro screditando Di
Maio, che ora vale come il due di picche a briscola, i fu grillini
stanno a guardare, inermi e incapaci di prendere decisioni. Nei fatti,
per l'ennesima volta, avallando il disegno leghista senza riuscire a
monetizzare il consenso, un po' come coi porti chiusi. Se va avanti
così, sarà un massacro.
Anche perché la sponda del Pd, per ora, non esiste. In questa crisi i
dem stanno giocando al gatto col topo. Per Zingaretti, infatti, il voto
sta diventando la scelta migliore ogni giorno che passa. La crisi dei
Cinque Stelle e la polarizzazione con la Lega gioca tutta a favore dei
dem, così come del resto la crisi dello spread e le difficoltà
economiche dell'Italia (ieri le previsioni Istat sull'andamento del Pil
hanno detto, per la prima volta, -0,1%). Settembre sarebbe perfetto,
per ZIngaretti e i suoi: perché non darebbe tempo a Renzi e Calenda di
formare un nuovo partito; perché potrebbe avere gruppi parlamentari a
sua immagine e somiglianza, e maggior margine di manovra futuro, in
caso di ulteriori situazioni di stallo; perché la manovra, in ogni
caso, toccherebbe a Salvini e Meloni, con tanti auguri.
Rimane Mattarella, silente. L'unico che in questo momento preferirebbe
la stabilità. Perché vuole Draghi al suo posto, tra due anni e mezzo,
lo sanno anche i sassi ormai, e un parlamento dominato dalla Lega non
sarebbe il miglior viatico possibile per l'attuale presidente della
Bce. Perché è spaventato dalla piega che stanno prendendo gli eventi,
sui mercati, e teme un rovinoso declassamento del rating del debito, a
ottobre, che ci porterebbe a passo di carica verso il default. Perché è
l'unico, in fondo, che non ha disegni elettorali in testa e che dal
caos non capitalizza un bel nulla. Il mandato presidenziale a Giuseppe
Conte è chiaro: tieni duro finché puoi. Quanto ci creda, pure lui, alle
doti di mediatore dell'avvocato del popolo, non è dato saperlo.
|
CENTRO VIVERE INSIEME 2. PERCHE' OL PROGETTO DI MILANO E' MIGLIORE DI QUELLO DI CURNO
Il Comune di Milano proprio ieri ha pubblicato i bandi per
l'affidamento in concessione d'uso di tre impianti sportivo di
proprietà comunale in tre posti differenti, con aggiudicazione a favore
dell'offerta economicamente piu' vantaggiosa.
Prendendo in esame il capitolato e il disciplinare di gara
dell'impianto più complesso (quello di via Brivio) si enucleano questi
caratteri principali.
- Possono partecipare alla Selezione
Pubblica le Società Sportive Dilettantistiche e Associazioni Sportive
Dilettantistiche, affiliate a Federazioni Sportive e/o Enti di
Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI, oppure gli Enti di
Promozione Sportiva singoli o associati, Discipline Sportive Associate
e Federazioni Sportive Nazionali anche in forma associata, riconosciuti
dal CONI (o che si associno entro tot giorni). Quindi non possono
partecipare in via principale dei singoli cittadini.
- Progettare e realizzare gli interventi necessari
all'adeguamento delle strutture esistenti atti a garantire, per tutto
il periodo di concessione, la conformità alle prescrizioni normative e
regolamentari.
- Progettare e realizzare gli interventi necessari
alla riqualificazione del centro sportivo, comprensivi di interventi
straordinari di manutenzione degli elementi costitutivi
dell'impianto, in conformità al progetto tecnico inserito
nell'offerta tecnica presentata in sede di gara.
- La durata effettiva della concessione, partendo da
un minimo di 6 anni, sarà calcolata, in conformità alla normativa
vigente, in funzione degli investimenti che il miglior proponente si
impegna a realizzare, sulla base delle risultanze dell'asseve razione,
da parte dell'Area Comunale competente, della sostenibilità
economico-finanziaria del progetto.
- Sarà considerato congruo un tasso di remunerazione
del capitale proprio investito (equity) corrispondente alla somma del
rendimento netto del B.T.P. con durata pari a quella indicata
dall'offerente nel piano proposto e un tasso di remunerazione del
capitale di rischio (market risk premium) pari a 6 punti percentuali.
- Ai partecipanti vengono dati due mesi di tempi per preparare la documentazione per la gara.
- Il Comune di Milano allo scopo di evitare le
occasioni di pratiche illecite e di distorsioni nelle gare di appalto
per forniture, lavori e servizi, ha introdotto l'obbligo per tutti i
partecipanti, pena l'esclusione dalla gara, di sottoscrivere e
consegnare a garanzia dell'offerta, il “Patto di Integrità”, il cui
modello verrà messo a disposizione di tutti i concorrenti
contestualmente agli atti di gara. Con tale Patto di Integrità, si
intende garantire una leale concorrenza e pari opportunità di successo
a tutti i partecipanti nonché garantire una corretta e trasparente
esecuzione del contratto assegnato.
-
L'offerta tecnica dovrà contenere (1) gli interventi proposti per la
riqualificazione dell'Impianto sportivo (2) il programma di
manutenzione ordinaria e straordinaria volto a garantire il
mantenimento dell'efficienza funzionale, della sicurezza dell'impianto
sportivo nel corso della concessione d'uso, nonché programma di
manutenzione delle alberature presenti e delle aree a verde; (3)
tecnologie e materiali utilizzati, con particolare riferimento alle
soluzioni ecosostenibili; (4) il cronoprogramma dettagliato relativo ai
diversi interventi.
- Il progetto di utilizzo dovrà avere un max di 25 pagine in formato A4.
- I concorrenti dovranno
elaborare un progetto finalizzato al pieno utilizzo dell'impianto
sportivo, così come desumibile dal programma delle attività sportive,
manifestazioni e attività da praticarsi in relazione alle diverse fasce
di utenza (scolastica, agonistica, promozionale, libera, sociale,
diversamente abili).
- In particolare nel progetto di utilizzo occorrerà specificare:
- gli spazi, gli orari e le tariffe delle attività da praticarsi e delle eventuali attività
aggregative previste, con particolare riguardo alle utenze giovanili e ai diversamente abili;
- il grado di inserimento nel contesto ambientale delle attività proposte e la loro
integrazione con le infrastrutture esistenti nel territorio;
- eventuali agevolazioni a favore della libera utenza e delle utenze sociali;
- le ulteriori attività aggregative diverse da quelle sportive;
- le figure professionali coinvolte nelle attività di conduzione dell'impianto, con
particolare riferimento al numero e alla specializzazione degli operatori;
- la documentazione attestante gli anni di esperienza relativi all'attività svolta nel
territorio zonale e cittadino.
- L'offerta economica dovrà contenere il rialzo
percentuale unico sul canone annuo di concessione posto a base d'asta
pari a: € XX.XXX oltre I.V.A. Il rialzo percentuale potrà essere
espresso con un numero massimo di tre decimali.
- -All'interno dell'offerta economica dovrà essere
allegato anche un “Piano di Fattibilita' Economica” dell'investimento e
della connessa gestione per tutto l'arco temporale prescelto, sulla
base della modulistica allegata.
Prima di tutto ci scusiamo coi lettori perché nel numero scorso non
abbiamo pubblicato i link dei tre appalti milanesi che stavolta
mettiamo in fondo pagina.
La giunta Gamba è al governo dal maggio 2017 e quindi ha avuto due anni
di tempo per riflettere sul destino del CVI2 visto che la convenzione
scadeva quest'anno. Diamo per scontato che acqua passata non
macina più e prendendo in esame i capitolati degli appalti milanesi ci
si rende conto delle differenze con quello di Curno.
1 – A Milano la gara d'appalto è riservata a Società Sportive
Dilettantistiche e Associazioni Sportive Dilettantistiche, affiliate a
Federazioni Sportive e/o Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal
CONI, (o in via di affiliazione) cui possono associarsi anche dei
privati. Vale a dire:prima le società sportive ANCHE collegate col
privato. A Curno chiunque può candidarsi e può essere collegato
anche con delle società sportive. Non è cosa di poco conto visto che la
“rottura” della giunta col GS Marigolda è avvenuta proprio perché
l'intera impostazione partiva sostanzialmente dal disconoscimento dei
diriti storici del GS Marigolda, trattao alla stregua del primo venuto.
2 – A Milano chi vincerà la gara dovrà “progettare e realizzare
gli interventi necessari all'adeguamento delle strutture esistenti atti
a garantire, per tutto il periodo di concessione, la conformità alle
prescrizioni normative e regolamentari. Progettare e realizzare gli
interventi necessari alla riqualificazione del centro sportivo,
comprensivi di interventi straordinari di manutenzione degli elementi
costitutivi dell'impianto, in conformità al progetto tecnico
inserito nell'offerta tecnica presentata in sede di gara. Vale a dire
che l'affittuario PROPONE lui al comune come cosa intende fare del
centro mentre a Curno accade che è il Comune che fa il progetto.
3 – A Milano l'affittuario propone anche un progetto sportivo
(vale a dire cosa intende fare degli impianti) e si dota di un “Piano
di Fattibilita' Economica” dell'investimento e della connessa gestione
per tutto l'arco temporale prescelto” mentre a Curno è il Comune che ha
fatto questo piano.
4 – A Milano il comune, esaminato il progetto e il piano di fattibilità
economico, stabilisce che “sarà considerato congruo un tasso di
remunerazione del capitale proprio investito (equity) corrispondente
alla somma del rendimento netto del B.T.P. con durata pari a quella
indicata dall'offerente nel piano proposto e un tasso di remunerazione
del capitale di rischio (market risk premium) pari a 6 punti
percentuali”. Vale a dire: tu società sportiva proponi un progetto e
degli investimenti ed io ti riconosco una durata adeguata perché tu
percepisca questo rendimento dell'investimento. A Curno il Comune
pretende soldi e investimenti dall'affittuario sulla base di un piano
“CREATO” dal comune stesso.
5 - Il Comune di Milano allo scopo di evitare le occasioni di pratiche
illecite e di distorsioni nelle gare di appalto per forniture, lavori e
servizi, ha introdotto l'obbligo per tutti i partecipanti, pena
l'esclusione dalla gara, di sottoscrivere e consegnare a garanzia
dell'offerta, il “Patto di Integrità”, il cui modello verrà messo a
disposizione di tutti i concorrenti contestualmente agli atti di gara.
A Curno non esiste: che sia dato per scontato a priori che Curno sia
indenne da pratiche illecite distorsioni nelle gare?
6 – A Milano il progetto delle opere è affidato all'affittuario (quindi
a spese sue) mentre a Curno il progetto lo fa il Comune. Un errore
doppio sia economico che manageriale.
7 -A Milano concedono DUE MESI per allestire la documentazione mentre a
Curno debbono fare tutto in otto giorni e per di più con due soli
concorrenti.
8 – Ribadiamo. E' illegittimo (a) riservare a due soli concorrenti
candidatisi la gara visto che si fa in tempi differenti. Nel frattempo
potrebbero esserci altri soggetti (b) non mettere come primo attore una
società sportiva (che si può associare con un terzo privato).
Più in generale la differenza che si vede tra Milano e Curno è
l'insopprimibile volontà (o voluttà?) DIRIGISTICA della giunta Gamba e
dall'esame dell'intero malloppo curnese appare evidente l'idea che “noi
del comune non sbagliamo niente” e quindi mettiamo becco anche nella
gestione dell'attività. Poi naturalmente la maggioranza nega
questa volontà dirigistica ma se “cambiando l'ordine degli addendi il
risultato dell'addizione non muta” a Curno mancano alcuni addendi
importanti e ve ne sono alcuni di troppo.
|