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Di cosa parliamo in questa pagina

C'E' SPERANZA SE SUCCEDE IN BERGAMASCA
La prima impressione è che la moglie finalmente si sia messa le braghe. E non è un sottinteso gender tra Salvini e DiMaio che ci hanno abituato a mostrarsi mentre tubano di qua di la di sopra e di sotto allo stesso ritmo con cui cambiano le morose. Due morose ciascuno in meno di un anno. No. E' il paese che si è messo le braghe, anzi ha cominciato a mettersele. Lo si vede laddove è possibile il voto disgiunto ragion per cui in una provincia come Bergamo dove la Lega acchiappa il 51% alle Europee non funziona dappertutto così. Nella città di Bergamo  è vero che Salvini aveva mandato candidato sindaco all'ultimo momento Stucchi. Uno pacato, ma avendo alle spalle 32 anni di leghismo e 23 anni di parlamento - già presidente del Copasir - non è uno che si tira indietro. La prima sfida vinta è stata sbriciolare la ritrosia di Salvini a candidarlo: il Capitano non lo voleva perché Stucchi, maroniano, autonomista, non lo aveva votato alle primarie della Lega. Salvini se l'è legata al dito. Risultato: Stucchi fuori dalle liste alle ultime politiche. Rientra da candidato sindaco.  A cominciare dalla città il PD ha fatto le scarpe per un soffio alla Lega alle europee: 32,64% contro 32,41%. Poi man mano si esce in provincia dove andavano al voto 166 comuni è accaduto che in ben 40 ci fosse una sola lista e questo faceva temere una pioggia di commissari (la provincia ha 250 comuni). Restano senza sindaco Valleve Onore e Colere. E il colore di questi 40 sindaci monoconcorrenti stinge verso verso sinistra.
Quello che fa emergere un nuovo modo di intendere la politica lo si vede nelle  due valli, da sempre feudi leghisti.(...)


GORI VINCE AL VOLO MA DUE SUOI EX ASSESSORI NON CE LA FANNO
La vittoria “al volo” del sindaco Gori sconta ad un primo esame delle preferenze e dei consiglieri eletti (salvo poi quelli che si dimetteranno e verranno sostituiti prima della prima seduta del neo consiglio) due importanti assenze. Non sono stati infatti rieletti l'assessore ai “lavori pubblici e reti, manutenzioni, servizi tecnologici” Brembilla Marco che ha ricevuto 337 preferenze nella lista del PD e nemmeno l'assessora all'”ambiente, politiche energetiche, verde pubblico” Ciagà Graziella Leyla che ha ricevuto 171 preferenze. (...)

PROSEGUE LA TELENOVELA DEL CVI2
La telenovela sulla destinazione del CVI 2 continua e non si prevede termini prima di un anno. Nell'inventario dei beni comunali a fine 2017 al CVI 2 veniva attribuito un valore di 260mila euro che a noi pare del tutto sballato ma tanto vale. Oggi 28 maggio  dopo le 14 è stato pubblicato on line (pubblicazione n. 598) sul sito del Comune la determinazione a contrarre per l'affidamento del servizio di gestione del centro sportivo comunale (CVI2)  composto dalla «lettera d'invito alla procedura negoziata per l'affidamento in concessione della gestione CVI2”; la domanda di partecipazione;  le 22 pagine del capitolato speciale della concessione del servizio di gestione del CVI2; uno stralcio dal  Piano Economico Finanziario- concessione di servizi CVI2; il modello per avanzare l'offerta economica per la partecipazione alla procedura negoziata; la planimetria del CVI2 e l'indicazione che l'offerta va presentata in forma digitale entro le ore 23.59 del giorno 07 giugno 2019.(...)
 
























































C'E' SPERANZA SE SUCCEDE IN BERGAMASCA


La prima impressione è che la moglie finalmente si sia messa le braghe. E non è un sottinteso gender tra Salvini e DiMaio che ci hanno abituato a mostrarsi mentre tubano di qua di la di sopra e di sotto allo stesso ritmo con cui cambiano le morose. Due morose ciascuno in meno di un anno. No. E' il paese che si è messo le braghe, anzi ha cominciato a mettersele. Lo si vede laddove è possibile il voto disgiunto ragion per cui in una provincia come Bergamo dove la Lega acchiappa il 51% alle Europee non funziona dappertutto così. Nella città di Bergamo  è vero che Salvini aveva mandato candidato sindaco all'ultimo momento Stucchi. Uno pacato, ma avendo alle spalle 32 anni di leghismo e 23 anni di parlamento - già presidente del Copasir - non è uno che si tira indietro. La prima sfida vinta è stata sbriciolare la ritrosia di Salvini a candidarlo: il Capitano non lo voleva perché Stucchi, maroniano, autonomista, non lo aveva votato alle primarie della Lega. Salvini se l'è legata al dito. Risultato: Stucchi fuori dalle liste alle ultime politiche. Rientra da candidato sindaco.  A cominciare dalla città il PD ha fatto le scarpe per un soffio alla Lega alle europee: 32,64% contro 32,41%. Poi man mano si esce in provincia dove andavano al voto 166 comuni è accaduto che in ben 40 ci fosse una sola lista e questo faceva temere una pioggia di commissari (la provincia ha 250 comuni). Restano senza sindaco Valleve Onore e Colere. E il colore di questi 40 sindaci monoconcorrenti stinge verso verso sinistra.
Quello che fa emergere un nuovo modo di intendere la politica lo si vede nelle  due valli, da sempre feudi leghisti.
Ma inVal Seriana non c'è Salvini che tenga, chi non amministra bene perde i voti. Superare dell'80% la partecipazione al voto in queste piccole comunità dove si sono presentate liste uniche per unici candidati sindaci, magari alla ricerca del bis del loro mandato, dimostra l'alto senso civico dei cittadini e il desiderio di premiare per spronare ancora di più il proprio sindaco a fare meglio.
A bocce ferme la Val Seriana dimostra la sua vera anima: premia il merito. Se ad Albino viene riconfermato con quasi il 70% il sindaco leghista uscente Fabio Terzi, Cene riconferma il suo primo cittadino del Carroccio, così come Cazzano Sant'Andrea, e non è per lo tsunami Matteo Salvini. Ma è per il merito dei due sindaci di aver lavorato bene, a fianco della propria popolazione rispondendo alle loro esigenze.
Che l'effetto Salvini non stravolga la Val Seriana, seppure alle Europee fa man bassa di voti, è dimostrato da Parre dove il sindaco uscente Cominelli della lista civica “Parre c'é” tiene e supera di gran lunga i lombard che gli hanno lanciato la sfida. È finita con il 61.28% dei voti per Danilo Cominelli contro il 38.72% dello sfidante Francesco Ferrari.
C'è un altro dato che emerge sempre in Val Seriana: il superamento del quorum. Sembrerebbe una banalità formale. Ma superare dell'80% la partecipazione al voto in queste piccole comunità dove si sono presentate liste uniche per unici candidati sindaci, magari alla ricerca del bis del loro mandato, dimostra l'alto senso civico dei cittadini e il desiderio di premiare per spronare ancora di più il proprio sindaco a fare meglio.
Infine l'ultima caratteristica che emerge da questa tornata elettorale per le amministrative in Val Seriana è la conferma di molti sindaci che, un volta incassato un secondo mandato, ringraziano lo staff e già parlano di riprendere il lavoro avviato. Insomma c'è una praticità che va al nocciolo della questione: chi non amministra bene perde i voti, chi lavora bene viene premiato. Con Salvini o senza.

In Valbrembana c’é la carica dei sindaci 20enni: “Ridiamo ossigeno alla montagna”. Cinque nuovi amministratori tra i 24 e i 29 anni. L'affermazione più clamorosa a Camerata Cornello, dove Andrea Locatelli ha posto fine all'era Lazzarini. Lotta allo spopolamento e turismo i concetti su cui puntare.
Il ribaltone più clamoroso in Valbrembana, senza dubbio, lo si è visto a Camerata Cornello dove Andrea Locatelli, classe 1990, ha dato il ben servito al sindaco uscente Gianfranco Lazzarini, per decenni alla guida del paese brembano: 56,50% delle preferenze contro il 43,50. “Evidentemente i giovani e le nuove idee vengono premiati – commenta Locatelli, che a Camerata Cornello ha uno studio da geometra -. E poi, in paese, si respirava un po' di malumore… Forse era l'ora di cambiare” (caso o meno, l'affluenza ha sfiorato l'87%, record in provincia). Il suo programma insiste su due parole chiave: ripopolamento e turismo. “Per mantenere i servizi attivi sul territorio e perché non è da tutti avere uno dei borghi più belli d'Italia”, dice a proposito di Cornello dei Tasso.
Stessi concetti che ha a cuore Ilaria Rovelli, designer, 26 anni, eletta a Roncobello dove succederà ad Andrea Milesi – trent'anni più anziano – dopo avere superato Luciano Gervasoni (53,42% dei voti).
Ma non sono gli unici under 30 eletti in valle, tutti al comando di liste civiche. A Cassiglio, Silvia Lodedo, 24 anni, ha avuto la meglio sul candidato Giovanni Pettorossi, decisamente più esperto, raccogliendo il 77,78% dei consensi. A Foppolo Gloria Carletti, 27 anni, vice presidente del collegio regionale dei maestri di sci e laureata all'Università della Montagna di Edolo, l'ha spuntata su Davide Oberti, ingegnere di 25. Entrambi sono scesi in campo per risollevare le sorti di un Comune sull'orlo del dissesto finanziario, “ma pieno di potenzialità e voglia di rinascere” dice entusiasta Carletti.
C'è poi Manuel Rossi, classe 1991, unico candidato a Santa Brigida che prenderà il posto del 75enne Carluccio Regazzoni. E Luca Locatelli – 32 anni, il più 'anziano' del lotto, si fa per dire – già assessore allo Sport, Turismo e Tempo Libero eletto a Vedeseta.
“E pensare che il sindaco più giovane fino a ieri ero io – commenta ironicoJonathan Lobati forzista, 30 anni, rieletto a Lenna dopo aver ottenuto il quorum -. Che ci siano tanti giovani candidati è senza dubbio positivo, una boccata d'ossigeno per la nostra montagna”. “Chissà che non si cambi davvero passo, starà anche a noi mostrar loro piena collaborazione” aggiunge Fabio Bonzi di Dossena, altro 'giovane veterano' rieletto a 31 anni dopo il primo mandato. Praticamente coetaneo di Andrea Pelani, confermato a Cusio: “La notizia più bella di queste elezioni è vedere che in Valle Brembana tanti giovani, nonostante tutto, abbiano deciso di mettersi in gioco per il proprio paese e per il proprio territorio – ha commentato a poche ore dal voto su Facebook -. La speranza è che, vada come vada, non perdano la passione e la voglia di valorizzare questa bellissima terra”.
Troppo bene, a dire il vero, non è andata a Federico Carminati, 20 anni, che ha tentato la scalata a Zogno dove però c'era la fortissima concorrenza della Lega. Un'affermazione netta quella della leghista Selina Fedi – già assessore all'ambiente – che ha travolto anche Carlo Ghisalberti con il 60,87 dei voti. Ma Zogno aspetta da vent'anni che finiscano una strada che forse neppure Selina vedrà terminata.
 Il buonsenso implica che non si giudichino  a priori le liste ma si aspettino le decisioni lungo il prossimo quinquennio ma anche  solo due fatti: il ringiovanimento complessivo dei sindaci e l'alta partecipazione al voto (forse la maggiore dell'ultimo quarto di secolo)  suggerisce, fa vede che le nostre valli hanno smesso o perlomeno cominciano a smettere di piangersi addosso e badare prima che alle balle dei politici nazionali alla concretezza dei problemi quotidiani.
 Una provincia dove fare “l'impustur catolec” era la prassi degli adulti dal dopoguerra in avanti – urne piene di voti Dc e zaini in spalla a cercare lavoro in Svizzera- o giovani (e adulti…) paiono avere finalmente aperto gli occhi e non  bevono facilmente la sceneggiata di un Salvini che stringe il rosario e bacia il crocefisso come per scacciare un influsso maligno. Hanno capito benissimo che se pregasse, dovrebbe manipolare i grani e girarli tra le mani mentre recita il Pater, il Gloria Patri e l'AveMaria. Probabilmente non sa nemmeno di quanti grani consta il rosario cristiano: cinque decine per le Ave Maria, separati da sei grani più grossi per il Pater e il Gloria Patri. Ne fa un uso superstizioso. I giovani per quanto cresciuti in un clima ed una cultura fortissimamente leghista vedono benissimo  che per Salvini il rosario è un oggetto magico, funziona come un portafortuna tra le mani del capo leghista. Non ha alcun significato religioso, appartiene piuttosto al novero delle superstizioni.
Salvini è cattolico con i cattolici, ortodosso con gli ortodossi e, se gli servisse, induista con gli induisti. Un perfetto cinico con una falsa patente religiosa.
In un certo senso questi giovani facendosi avanti hanno ucciso i padri e dicono che “non vi crediamo più, vogliamo fare da soli, fò di bale”.
Funziona ancora la leggenda della città piccolo borghese che vota democratico o soltanto laico perché sono mezzo bardati d’oro come madonne pellegrine  e un mela fonino da 1000 euro in tasca. Adesso la provincia è esattamente identica alla città e non le beve più facilmente. Fuori dubbio che una popolazione vieppiù vecchia rimbambita dal talkshow e dal bugiardino locale votano in massa la Lega, ma i giovani e quelli meno giovani hanno aperto gli occhi. Merito anche del Caravaggio.
GORI VINCE AL VOLO MA DUE SUOI ASSESSORI NON CE LA FANNO

La vittoria “al volo” del sindaco Gori sconta ad un primo esame delle preferenze e dei consiglieri eletti (salvo poi quelli che si dimetteranno e verranno sostituiti prima della prima seduta del neo consiglio) due importanti assenze. Non sono stati infatti rieletti l'assessore ai “lavori pubblici e reti, manutenzioni, servizi tecnologici” Brembilla Marco che ha ricevuto 337 preferenze nella lista del PD e nemmeno l'assessora all'”ambiente, politiche energetiche, verde pubblico” Ciagà Graziella Leyla che ha ricevuto 171 preferenze.
Manca ovviamente quello che era già un assessore esterno vale a dire Francesco Valesini che aveva in mano la “riqualificazione urbana, edilizia pubblica e privata, patrimonio immobiliare” ed è stato uno degli artefici delle rimodellazione di molte piazze cittadine e del “progetto per la rigenerazione e riqualificazione delle aree dello scalo ferroviario di Bergamo denominate Porta Sud". Pensiamo che sarà chiamato di nuovo in questo ruolo non fosse altro perché ne conosce la genesi e l'impostazione oltre che  tutti i ragionamenti che  sono stati fatti in merito.
Eravamo stati buoni profeti quando a fronte dei lavori pubblici che si vedevano in corso d'opera e la  condizione del verde cittadino avevamo sottolineato la debolezza politica e culturale oltre che lo scarsi controllo nell'esecuzione da parte di questi due assessori che la popolazione mostra di non avere gradito lasciandoli a casa.
Già l'impostazione di Gori&Valesini in ordine a certe iniziative di rammendo delle piazze e degli spazi cittadini aveva suscito molte proteste ma questo va messo in conto. Ma è stata proprio l'esecuzione non certo all'altezza dei costi e delle attese di una città che hanno mostrato la modesta levatura culturale politica ed amministrativa della coppia.
Gori&Valesini avevano pensato che con i concorsi tra architetti si potesse  trovare la soluzione migliore per i rimodellamenti (che non era affatto un'idea sbagliata: anzi!) ma si sono scontrati probabilmente con una classe professionale di bassa qualità che combinata con lussuosissimi appalti alla fine sono riusciti a rendere sgradito anche quello che voleva essere una buona idea e soluzione.
Basta vedere i lavori  stradali fognari e al verde di Colle Aperto (ed i costi indicati sui cartelli esposti e il modo di operare di alcune imprese) per capire la giustezza dell'esclusione della coppia Brembilla-Ciagà. Oppure Piazza Risorgimento e Piazza dell'Accademia Carrara. Quello che i due non hanno compreso, ma non l'hanno compreso nemmeno i massimi cervelli burocratici e politici del comune, è che una volta i cittadini erano dei bortolini ignoranti che si potevano infinocchiare senza troppo spreco di idee. Adesso ci sono in giro un sacco di persone che quei lavori li fanno per se o come dipendenti e   quasi sempre ne sanno più dei burocrati e degli assessori indigeni: è la globalizzazione signori. Siete avvertiti.



PROSEGUE LA TELENOVELA DEL CVI2


La telenovela sulla destinazione del CVI 2 continua e non si prevede termini prima di un anno. Nell'inventario dei beni comunali a fine 2017 al CVI 2 veniva attribuito un valore di 260mila euro che a noi pare del tutto sballato ma tanto vale. Oggi 28 maggio  dopo le 14 è stato pubblicato on line (pubblicazione n. 598) sul sito del Comune la determinazione a contrarre per l'affidamento del servizio di gestione del centro sportivo comunale (CVI2)  composto dalla «lettera d'invito alla procedura negoziata per l'affidamento in concessione della gestione CVI2”; la domanda di partecipazione;  le 22 pagine del capitolato speciale della concessione del servizio di gestione del CVI2; uno stralcio dal  Piano Economico Finanziario- concessione di servizi CVI2; il modello per avanzare l'offerta economica per la partecipazione alla procedura negoziata; la planimetria del CVI2 e l'indicazione che l'offerta va presentata in forma digitale entro le ore 23.59 del giorno 07 giugno 2019.
Ci sarà quindi una commissione che giudicherà l'offerta tecnica e l'offerta economica partendo dal principio che il concorrente deve indicare il prezzo che è disposto a praticare al rialzo sul corrispettivo mensile di euro 2.900 I.V.A. esclusa.
Tenendo conto che il futuro gestore dovrà pagare tutti i costi delle bollette (acqua luce gas, boh?) il Comune stima che  il gestore  potrà ricavare perlomeno quanto riportato nella tabella allegata qui sotto.
Ormai non ci si raccapezza più visto che il 25 aprile '19 era stata pubblicata una determina che invitava perentoriamente gli operatori a presentare un'offerta per la gestione del CVI2 ENTRO il 09 maggio '19. Probabilmente quando abbiamo scritto in un incorniciato che “Ma nessuno in comune ha spiegato alla Giunta che fissando la data perentoria di presentazione delle offerte al 9 maggio p.v. col bando pubblicato il 30 aprile istilla nella crapa di sordi ed ai ciechi che esiste già il vincitore ?. Adesso siamo di nuovo nelle pettole perché il 28 maggio di pomeriggio si pubblica un bando e l'offerta va presentata entro il 07 giugno '19. Non solo. Quando  DOPO il 09 abbiamo chiesto alla dirigente di rendere noti i nominativi dei concorrenti (per via di una cosa che si chiama “trasparenza”)  questa ci ha bellamente irriso  dicendo che in quel modo gli operatori potevano accordarsi. magari invece qualcunoi pensa che le torte potrebbero farle anche in comune: oppure ne sono mondati in quanto tali?