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Di cosa parliamo in questa pagina.

I CURNESI POSSONO SAPERE CHE COSA FA
IN CONCRETO QUESTO PERSONAGGIO?
OPPURE È CLIENTELISMO  DISSIMULATO DA SERVIZIO?
Da una determinazione dell’ufficio comunale.
Premesso che:
- la vigente normativa, di cui è riferimento la legge quadro n. 328/2000, in coraggia la realizzazione di sistemi integrati di interventi capaci di mettere in campo opportunità a sostegno delle famiglie, definendo un sistema di protezione sociale attiva che focalizza la sua attenzione sulla centralità della persona e sulla progettazione di interventi a suo favore;
(...)
Se uno lavora 250 giorni all’anno dividendo quelle 1350 ore ne esce che lavora (circa) 5-6 ore al giorno. Per far lavorare uno 5-6 ore al giorno bisogna dargli uno spazio, un ufficio. Quindi il Comune mette a disposizione uno spazio-un ufficio per questo servizio che costerà qualcosa anche quello (pulizia, riscaldamento manutenzione, ecc). La domanda finale è: cosa ha combinato (cosa combinerà) IN DETTAGLIO questo signore nelle 1.350 ore?

VADE RETRO BICICLETTE
Nella giornata in cui il sindaco Gori presenta il car sharing (10 auto) in città ho pensato
al caso di un  bergamasco che abiti in un paese distante 7,8 km in linea d'aria da Piazza Vecchia e voglia entrare in città col sistema meno inquinante possible. Facendo il percorso più breve in auto la distanza diventa di 11 km e i tempi di percorrenza vanno dal quarto d'ora alla mezz'ora.
Undici km all'andata e undici al ritorno sono un tragitto perfettamente percorribile con una bicicletta ed oggi, con le bici elettriche,il viaggio sarebbe comodissimo, risparmiosissimo  e senza problemi di autonomia del mezzo.
Il problema è che in quegli undici km non c'è un metro di pista ciclabile, ne affiancata alla strada normale ne in corsia protetta. Degli undici km ben 7 sono su una strada statale –la Briantea- benché attraversi tre paesi: il che significa che… meglio non fidarsi ad usare una bici. Quand'anche volesse utilizzare la bici –normale o elettrica che sia-quando arriva in Città Alta non esistono rastrelliere per fissarla e quindi deve appoggiarla alla belle meglio a qualcosa e sempre su un marciapiedi o addosso a quelli coi pedoni che ostregano contro. Una bici lasciata su un marciapiedi mentre il proprietario va a lavorare o al ristorante non dura più di qualche giorno. Se poi è una bici elettrica non dura nemmeno qualche ora. In Città Alta NON ci sono rastrelliere di sicurezza per le bici. (...)

NOMINE COMMISSARI UE: SPUNTA CONTE
L’ITALIA VUOLE PUNTARE PIÙ IN ALTO DEI
COMMISSARI? PD A SECCO?
È uno scontro solo rimandato a dopo le elezioni del 26 maggio quello tra Lega e 5 Stelle sui nomi dei candidati italiani per la Commissione Ue, non è ancora partito. Ma qualche avvisaglia di un’impostazione diversa già si intravede.
Il Vicepremier della Lega Matteo Salvini è stato molto chiaro: "Io” – ha detto – “tornerei al pre-Maastricht con regole economiche normali”. Salvini si è definito un "europeista convinto" a differenza di socialisti e Ppe "che hanno trasformato il sogno dell'Europa in un incubo". Quanto ai conti, secondo Salvini "il bilancio dei prossimi sette anni dell'Europa è inaccettabile e va rivisto e va rivista la direttiva sulle banche che crea rischi all'intero sistema bancario". (...)

GLI ITALIANI HANNO DATO
GLI OTTO GIORNI AL GOVERNO.
MA FORSE ANCHE NO.
Gli italiani hanno dato gli otto giorni al governo: ma forse anche no. Assistendo alle polemiche  tra i due vice presidenti del consiglio Luigi Di Maio e Matteo Salvini bisogna dar ragione a Gomez che li avverte  come i loro continui litigi e battibecchi, veri o falsi che siano, ci stanno sfracassando gli zebedei.  Hanno rotto gli zebedei anche i mille talkshow che per 24 ore su 24 inondano le televisioni visto che sono le uniche badanti ideologiche –non costano nemmeno tanto e si pagano ogni due mesi- del popolo anziano d'Italia. Fateci caso: in una casa dove c'è un anziano la tv viene accesa assieme alla luce e viene spenta con la luce. La sceneggiata che  Salvini e DiMaio hanno messo assieme da quando sono al governo rappresenta perfettamente il popolo italiano che dibatte su tutto, predica di tutto, si divide su tutto poi alla fine a Napoli sparano ancora per strada, a Bergamo ammazzano le mogli, a manduria massacrano  gli anziani, ogni settimana c'è una retata di politici corrotti e corruttori e – non  poteva  mancare- c'è chi rifiuta il RdC dopo averlo invocato con  una valanga di voti perché… meglio arrangiarsi sul filo...(...)











Trincee dalle parti del Monte Legnone: fortunatamente non sono mai servite


























I CURNESI POSSONO SAPERE CHE COSA FA
IN CONCRETO QUESTO PERSONAGGIO?
OPPURE È CLIENTELISMO
DISSIMULATO DA SERVIZIO?


Da una determinazione dell’ufficio comunale.
Premesso che:
- la vigente normativa, di cui è riferimento la legge quadro n. 328/2000, in coraggia la realizzazione di sistemi integrati di interventi capaci di mettere in campo opportunità a sostegno delle famiglie, definendo un sistema di protezione sociale attiva che focalizza la sua attenzione sulla centralità della persona e sulla progettazione di interventi a suo favore;
- in questo il servizio sociale professionale di assistenza sociale svolge un ruolo insostituibile nell'approccio globale ai problemi e nella loro presa in carico, nella capacità di costruire reti a tutela dei diritti sociali e di cittadinanza con progetti calibrati sui bisogni della persona;
lo scrivente Comune ha necessità di affidare il servizio di assistenza sociale professionale per il periodo corrispondente all'esercizio 2019; (...) determina di impegnare per il servizio di Segretariato Sociale Professionale per n. 1350 ore per l'anno 2019, per le ragioni in premessa indicate e qui interamente richiamate, la spesa complessiva di EURO 31.185,00 (IVA inclusa) a favore di (…)

Se uno lavora 250 giorni all’anno dividendo quelle 1350 ore ne esce che lavora (circa) 5-6 ore al giorno. Per far lavorare uno 5-6 ore al giorno bisogna dargli uno spazio, un ufficio. Quindi il Comune mette a disposizione uno spazio-un ufficio per questo servizio che costerà qualcosa anche quello (pulizia, riscaldamento manutenzione, ecc). La domanda finale è: cosa ha combinato IN DETTAGLIO questo signore nelle 1.350 ore?
NOMINE COMMISSARI UE: SPUNTA CONTE
L’ITALIA VUOLE PUNTARE PIÙ IN ALTO DEI
COMMISSARI? PD A SECCO?



È uno scontro solo rimandato a dopo le elezioni del 26 maggio quello tra Lega e 5 Stelle sui nomi dei candidati italiani per la Commissione Ue, non è ancora partito. Ma qualche avvisaglia di un’impostazione diversa già si intravede.
Il Vicepremier della Lega Matteo Salvini è stato molto chiaro: "Io” – ha detto – “tornerei al pre-Maastricht con regole economiche normali”. Salvini si è definito un "europeista convinto" a differenza di socialisti e Ppe "che hanno trasformato il sogno dell'Europa in un incubo". Quanto ai conti, secondo Salvini "il bilancio dei prossimi sette anni dell'Europa è inaccettabile e va rivisto e va rivista la direttiva sulle banche che crea rischi all'intero sistema bancario".
Per l’altro vicepremier grillino, Luigi Di Maio “tornare a prima di Maastricht” è impossibile. “Le regole vanno cambiate” – dice Di Maio – “ma questo non vuol dire uscire dall'Unione Europea. Non è nel contratto di Governo e non esiste. Il M5S non vuole portare l'Italia fuori dall’Ue, nell'isolamento più totale”.
È in questo quadro che il ruolo del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta assumendo una funzione sempre più importante. Spetterà infatti proprio a lui partecipare il prossimo 28 maggio al pranzo di lavoro tra i capi di Stato e di Governo europei per una prima valutazione dei risultati elettorali e per preparare il vertice europeo del 20 e 21 giugno, ossia il Consiglio che dovrebbe decidere chi sarà il successore di Jean-Claude Juncker.

Nomine Ue: tre posti in ultima fila per l'Italia
I rapporti di consuetudine, amicizia e rispetto che Conte ha coltivato negli ultimi mesi con i colleghi dei Paesi dell’Unione gli hanno conferito un profilo di maggiore credibilità internazionale fino a ipotizzare da parte di qualche osservatore che anche lui stesso potrebbe essere un nome spendibile per rappresentare il nostro Paese nell’esecutivo comunitario, nel caso in cui la maggioranza tenesse ma ci si trovasse di fronte all’esigenza di un rimpasto e la creazione di un nuovo Governo. 
Tramontato il sogno impossibile di mantenere le tre grandi caselle occupate finora da italiani (Bce, Parlamento Europeo e Alto rappresentante per la politica estera Ue), un addendum al contratto di Governo sarà probabilmente indispensabile per stabilire su quale nome e su quale portafoglio puntare. Finora Salvini ha parlato del commissario all’Agricoltura o all’Industria sottovalutando forse il fatto che si tratta di due portafogli molto marginali in quanto a potere di incidere sul collegio degli Commissari e sugli altri Stati membri. I 5 Stelle pensano che puntare al commissario per gli Affari sociali consentirebbe loro di avere voce in capitolo nelle politiche attive del lavoro. Ma anche qui c’è un’errata valutazione del potere di quel portafoglio.
I nomi che si fanno restano sempre gli stessi, dal Ministro ed ex parlamentare europeo della Lega Lorenzo Fontana a Luca Zaia, attuale Presidente della Regione Veneto. C’è anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giorgetti ma è ovvio che tutti (a cominciare dal Quirinale) ritengano che il candidato più spendibile a Bruxelles sia l’attuale Ministro degli Esteri, Enzo Moavero, per la sua lunga esperienza nelle istituzioni comunitarie.
Un problema che riguarderà invece più l’opposizione che la maggioranza è quello che riguarda il Parlamento Europeo. Avere ancora un candidato italiano per quel posto dopo Antonio Tajani dipenderà molto dall’affermazione alle elezioni dei due partiti, Pd e Forza Italia, che fanno parte delle due grandi famiglie politiche del Ppe e dei socialisti alle quali, tranne sorprese o accordi con forze terze, spetterà indicare il nome del Presidente dell’assemblea di Strasburgo.

Gerardo Pelosi

GLI ITALIANI HANNO DATO
GLI OTTO GIORNI AL GOVERNO.
MA FORSE ANCHE NO.



Gli italiani hanno dato gli otto giorni al governo: ma forse anche no. Assistendo alle polemiche  tra i due vice presidenti del consiglio Luigi Di Maio e Matteo Salvini bisogna dar ragione a Gomez che li avverte  come i loro continui litigi e battibecchi, veri o falsi che siano, ci stanno sfracassando gli zebedei.  Hanno rotto gli zebedei anche i mille talkshow che per 24 ore su 24 inondano le televisioni visto che sono le uniche badanti ideologiche –non costano nemmeno tanto e si pagano ogni due mesi- del popolo anziano d'Italia. Fateci caso: in una casa dove c'è un anziano la tv viene accesa assieme alla luce e viene spenta con la luce. La sceneggiata che  Salvini e DiMaio hanno messo assieme da quando sono al governo rappresenta perfettamente il popolo italiano che dibatte su tutto, predica di tutto, si divide su tutto poi alla fine a Napoli sparano ancora per strada, a Bergamo ammazzano le mogli, a manduria massacrano  gli anziani, ogni settimana c'è una retata di politici corrotti e corruttori e – non  poteva  mancare- c'è chi rifiuta il RdC dopo averlo invocato con  una valanga di voti perché… meglio arrangiarsi sul filo dell'illegalità che finire nella morsa della burocrazia.
Non penso quindi che gli italiani abbiano dato gli otto giorni al governo. Anzi. Un paese con 4200 miliardi di ricchezza finanziaria in mano a una  numerosissima minoranza aspetta e spera che Salvini  vinca  così che si possa sfondare quel limite del 3% debito/PiL. Adesso per gli italiani l'obiettivo è quello perché se  lo spread schizza in alto anche il rendimento dei titoli di stato si alza dallo zero attuale. Tanto chi aveva un mutuo ha potuto cambiarlo e quindi ha dei tassi fissi e se ne fregano dello spread. Tanto agli anziani i problemi sono quelli delle medicine esami bollette. Adesso poi la regione Lombardia ha creato un sistema per cui l'anziano è un mezzo fisso per far guadagnare le industrie e gli ospedali. Li hanno affidati a team così che ospedali e industrie possono  fare dei piani finanziari sicuri: tanti esami, tante medicine, tanti ricoveri: insomma la regione  è una vacca da mungere a mezzo vecchietto esattamente come lo è per la patente, la caldaia, il cellulare, l'acqua, il gas, ecc ecc. Non è più il vecchietto che va dal medico perché ne ha bisogno ma è “il sistema” che ne ha fatto una rotella dell'ingranaggio.  E i figli giovani? Dove sono i giovani  in Italia? Sono fortunati i giovani italiani: per andare all'estero non debbono  usare i barconi e non hanno nemmeno bisogno di permessi di soggiorno altrove. S'arrangiassero.
VADE RETRO BICICLETTE





Nella giornata in cui il sindaco Gori presenta il car sharing (10 auto) in città ho pensato
al caso di un  bergamasco che abiti in un paese distante 7,8 km in linea d'aria da Piazza Vecchia e voglia entrare in città col sistema meno inquinante possible. Facendo il percorso più breve in auto la distanza diventa di 11 km e i tempi di percorrenza vanno dal quarto d'ora alla mezz'ora.
Undici km all'andata e undici al ritorno sono un tragitto perfettamente percorribile con una bicicletta ed oggi, con le bici elettriche,il viaggio sarebbe comodissimo, risparmiosissimo  e senza problemi di autonomia del mezzo.
Il problema è che in quegli undici km non c'è un metro di pista ciclabile, ne affiancata alla strada normale ne in corsia protetta. Degli undici km ben 7 sono su una strada statale –la Briantea- benché attraversi tre paesi: il che significa che… meglio non fidarsi ad usare una bici. Quand'anche volesse utilizzare la bici –normale o elettrica che sia-quando arriva in Città Alta non esistono rastrelliere per fissarla e quindi deve appoggiarla alla belle meglio a qualcosa e sempre su un marciapiedi o addosso a quelli coi pedoni che ostregano contro. Una bici lasciata su un marciapiedi mentre il proprietario va a lavorare o al ristorante non dura più di qualche giorno. Se poi è una bici elettrica non dura nemmeno qualche ora. In Città Alta NON ci sono rastrelliere di sicurezza per le bici.
Scartata quindi la bicicletta da casa a città uno pensa al mezzo pubblico: treno regionale più bus cittadino.
Il nostro cittadino abita a 900mt di distanza in linea d'aria da una stazione e tre chilometri da un'altra. 1500mt dalla prima se  ci va in bicicletta e quattro km  dalla seconda. Il problema è che se arriva in bici alla prima stazione –la più vicina- non esiste deposito biciclette (ne appese ne riservato) e soprattutto non esiste nemmeno spazio per poggiarla a qualcosa perché lo spazio tra edifico e binari è talmente ridotto che… non si può. Ma non esiste nemmeno presso la stazione più distante e la rastrelliera presente è già occupata dalle bici di chi … parte col primo treno per essere a lavorare in fabbrica alle sei di mattina.
Se poi il nostro bergamasco è pure handicappato o viaggia coi bastoni canadesi o –addirittura!- in carrozzina  (adesso elettriche) non può prendere il treno alla stazione più vicina perché non c'è pedana per passare dalla banchina al livello del piano della carrozza. Idem sarebbe alla stazione più lontana. Lo stesso sarebbe anche alla stazione di Bergamo dove il servizio sarebbe disponibile solo previa prenotazione con 24 ore di anticipo.
Il problema sta nel fatto che formalmente Trenord e RFI gli metterebbero a disposizione la piattaforma di sollevamento (NON nelle due stazioni periferiche però…) ma… su richiesta anticipata perché l'ambaradan vien posizionato da un volenteroso operaio comandato ad hoc e... vaffa!.
Dopo l'auto, la bici,la carrozzina ci sarebbe la possibilità per il nostro di prendere un bus urbano che però dista tre chilometri da casa. Al capolinea del bus ci sarebbe anche un deposito delle biciclette controllato a pagamento ma anche li, per via di un ospedale vicino, il deposito è sempre strapieno e l'abbonamento costa 25 euro al mese oppure tre euro al giorno o mezza giornata.
Facciamo il caso che il nostro sia arrivato a Bergamo stazione e che abbia perfino prenotato la piattaforma. Altola! Deve avere prenotato anche il bus con  la relativa piattaforma dando anche la corsa in cui occorre perché… ovvio che se il bus ha 10 anni non ha la piattaforma.
Ci sono i costi dei biglietti del treno e del bus. Per il treno si fa un AR mentre per il bus  si può fare un carnet da 10 corse che però fanno  più o meno 3-3,50 euro. Quanto ai tempi di percorrenza treno+bus tra andata e ritorno  bisogna mette in conto da un'ora a due ore a meno che uno si organizzi con un orario al minuto.
A questo punto il bergamasco prende l'auto in garage e va in città alta e se ha la carrozzina  meglio ancora perché   trova sempre un buco dove parcheggiare il veicolo.
La domanda è: ma il car sharing è un'invenzione per fare vendere altre auto (peraltro pericolosissime quando entrano nelle zone pedonali) oppure è solo un aiuto a quei cittadini ricchi che possono spendere e spandere senza troppi problemi? Quelli che la badante è una cogomina e le donne un accessorio per la mezzora settimanale di sesso? Quelli che il lavoro degli altri vale 5 euro l'ora e il proprio venti o cinquanta volte di più?
Certo è che se un sistema regionale e provinciale e locale dei trasporti è messo così… capisco perché Salvini non riduce  o toglie le accise sui carburanti come aveva promesso.