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NUMERO 373









Gruppo di Curno alla cantoniera di Passo san Marco: chi li riconosce?


















































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Il custode delLa Latrina di Nusquamia, l'ing. Claudio Piga da Trezzo sull'Adda nonché spin doctor del disarcionato sindaco  del centrodestra  Angelo Gandolfi insozza di virgole le pareti della sua latrina informandoci che il 28 aprile ci sarebbe stata


colta la debolezza personale e politica della Gamba (l'aziendalismo, le slaids, ecc.) e della Serra nell'assemblea ha posto il tema della scorretta comunicazione (a suo dire) della sindaca verso la popolazione dando dei suggerimenti:» (il soggetto è  custode della latrina) portai il l'esempio della mancanza di una comunicazione efficace a proposito della diceria della moschea, che cominciò a circolare a Curno, con un articolo del gennaio 2016 sull'Eco di Bergamo. L'articolo fu seguito da una manovra di attacco della Ndoc che via via sarebbe divenuto sempre più incalzante. La risposta della dott.ssa Serra non avrebbe potuto essere peggiore: in un'intervista che ebbe modo di far pubblicare sempre sull'Eco di Bergamo, volle come una campionessa di progressismo in salsa di società civile, laddove sarebbe stato ragionevole e politicamente opportuno sviluppare un'argomentazione che prendesse spunto dalla percezione del popolo, giusta o sbagliata che fosse.
A questo punto sia la candidata sindaca Gamba che la sindaca Serra si erano offese tanto da patire grosse difficoltà ad esprimersi mentre






Il custode delLa Latrina di Nusquamia, tale ing. Claudio Piga da Trezzo sull'Adda nonché spin doctor del disarcionato sindaco  del centrodestra  Angelo Gandolfi ci informa che nella biblioteca di Curno sono conservati (tra l'altro,
aggiungiamo noi) 16.627 opere (ma non dice) per una popolazione di 7651 abitanti all'1.1.2016. Aggiunge che il sistema bibliotecario provinciale dispone di 451.743 titoli  (ma non dice) su una popolazione  di 1.108.000 abitanti all'1.1.2016.
Vale a dire che Curno  mette a disposizione dei propri abitanti oltre due testi pro capite mentre nella bergamasca la situazione si capovolge drasticamente con un testo a disposizione per... due abitanti e mezzo.
Già questa enorme sproporzione illustra la necessità non solo di «ingrandire i contenitori e il contenuto» ma del ruolo che una biblioteca ha nella comunità che l'ha creata.
Ideale sarebbe disporre di 10-12  volumi-opere a testa per ciascun residente e quindi Curno dovrebbe disporre di circa 60mila testi che -pur considerando l'eterogeneità dei formati- significano un chilometro e mezzo di scaffali.












































































«la presentazione dei candidati similprogressisti; il giorno 28 aprile, in una delle due sale civiche di Curno, la formazione dei candidati alle elezioni amministrative curnensi aderenti alla lista pseudo-civica 'Vivere Curno' (sono i nuovi viveur) si è presentata ai cittadini che volessero farne la conoscenza “di persona pirsonalmente”, come direbbe Catarella (quello della serie televisiva dedicata al commissario Montalbano)».

La notizia non  corrisponde al vero. Il 28 aprile è stato presentato il programma della lista e questo è stato esposto «a rate» dai vari candidati i quali, ovviamente hanno detto chi sono . I candidati si erano presentati personalmente il 09 marzo nella sede della lista in Largo Vittoria.
In quella assemblea (28 aprile) il custode delLa Latrina di Nusquamia -l'ing. Claudio Piga da Trezzo sull'Adda- si è nella esercitato nella sua specialità maschilista e fascista:



































































































































































































































































































































quella di «umiliare» le persone che -in tutta onestà e sincerità- manifestano con la propria timidezza e il proprio pudore il loro pensiero su certi argomenti.
Abbiamo sottolineato più volte su queste pagine come le reazioni dell'ass. Gamba come della sindaca Serra (ma anche di qualche assessore uomo...) di fronte alle poco puntuali interrogazioni poste dal giovane consigliere Cavagna leghista o dalla Carrara fossero assolutamente sproporzionate visto che in consiglio c'è una maggioranza di 8:3 e quindi non potrebbe mai succedere qualcosa. Che poi le interrogazioni siano malposte questo deriva principalmente -lo si ricava dalla ruvide risposte della maggioranza- dal fatto che la medesima NON comunica granche coi cittadini e nemmeno coi consiglieri. Rendendo impossibile anche una azione precisa e documentata.
Fatto questo quadro è evidente come Gamba e Serra celino la rispettiva timidezza e impreparazione politica (maggiore la seconda della prima a nostro avviso) dietro questa inutile aggressività, applicata  ogni volta anche nelle assemblee pubbliche verso chiunque faccia domande (per loro) impertinenti, come se la disinformazione dei cittadini fosse colpa di questi e non del governo che non la fornisce.
Il custode delLa Latrina di Nusquamia, nel corso nella sua latrina, ha verificato come la Serra quando viene messa alle strette su certi argomenti - dal ricevimento della palestinese  sindachessa di Betlemme Vera Baboun alla polemica sulla maxi moschea oppure su Martha Nussbaum- ha compreso che si tratta di argomenti su cui la Serra non vuole entrare troppo per evidenti ragioni politiche inerenti le contraddizioni presenti nella maggioranza azionista della sua lista. Idem con la storia dell'accoglienza degli immigrati.

Com'è proprio dei fascisti - non quelli col fez e l'abito di orbace ma quelli moderni che operano in rete o in piazza con la divisa del “classico” e del “poli”-  il custode delLa latrina di Nusqumia,
il nostro infieriva coi suoi «consigli». Invece di smettere una polemica che metteva in difficoltà personale (e non politica) l'avversario, il custode delLa Latrina proseguiva nel suo consigliori finché non è intervenuto seccamente l'ex segretario PCI.
Il custode delLa Latrina ammette che «nel corso delle varie repliche, non si parlò che della moschea, per buoni tre quarti d'ora. Il che significa che i viveur sono consapevoli dell'importanza del problema, anche se fra loro (non tutti) si era manifestata la propensione alla sua rimozione».

In una assemblea di presentazione del programma di una lista, uno «del tutto innocente e casualmente» che tiene il pallino in mano per tre quarti d'ora su un argomento IMPOSTO da lui stesso se non è fare il fascista con questo modo di procedere...
Quanto poi all'accusa che buona parte dei «viveur» (che nella specie sarebbero i presenti ed elettori della lista) avrebbero manifestato «la propensione alla  rimozione dell'argomento maxi moschea» anche questa è una balla dal momento che -visti i magrissimi risultati della raccolta firme indette dal CDX+Lega a Curno per il referendum sulla maximoschea, si vede che l'argomento NON interessasse a nessuno Curnese e che il Claudio Piga ha imposto la discussione solo per curare il proprio io narciso.
Infatti ha dedicato una paginona del blog per raccontarsi... e per mazzuolare le due donne da oltre cinque anni.
Appunto come fanno i maschilisti  e i fascisti con le donne.
Lui crede che la gggente sia ancora così imbecille da guardare al (suo) dito dimenticando che l'obiettivo sia la luna.



































































































Anche dimezzando il patrimonio ipotetico, restano sempre centinaia di metri di scaffali e quindi strutture personale impianti adeguati per il trattamento.

Nel progetto sono inseriti 924 mt di scaffalature secondo i dettami della legge regionale. Corrispondenti ad una media di 5 volumi per abitante se consideriamo uno spessore di 2,5 cm.
Quanto alla polemica da osteria sul «bibliomostro SI bibliomostro NO» la lasciamo al saiotto fascista ed alla sua corte dal momento che gli è stato abbondantemente risposto dai programmi che mettono in atto le numerose biblioteche bergamasche e altrove.
La biblioteca non è uno sportello prendi & lascia un libro ma qualcosa di più che contribuisce alla crescita della comunità lasciando a ciascuno la libertà di scelta accompagnata dalla piena disponibilità del (possibile) scibile umano.
Nella nostra biblioteca sono accaduti nella sua storia dei fatti incresciosi. Un sindaco democristiano costrinse la biblioteca ad acquistare una costosissima opera religiosa che mai nessuno ha sfogliato. Il custode delLa latrina di Nusquamia, per incassare i pochi diritti d'autore, ha fatto invece comperare le «sue» opere. Tanto per capire  che gggente c'è in giro: si chiama interesse privato a mezzo dell'amico amministratore. Come quello che impone alla RAI i suoi protetti.