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NUMERO 368
































































http://www.ecodibergamo.it/videos/video/curno-la-biblioteca-finalmente-sara-completata_1031441_44/






















http://videoplatform.sky.it/encoded/2017/04/26/1493199869515_spreco-pubblico-a-curno-la-biblioteca-da-2mln-mai-aperta_web_high.mp4



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Il multi variegato mondo del centrodestra leghista curnese ha presento ieri sera il candidato sindaco alle amministrative dell'11 giugno prossimo venturo in concorrenza con la candidata di Vivere Curno dell'area di centro sinistra. Forza Italia, Lega ed due-tre di altre formazioni hanno scelto Giovanni Locatelli, 52 anni, come candidato sindaco.
Alla cerimonia erano presenti le tre cariatidi ottantenni del centrodestra curnese, allevati da chierichetti democristiani alla scuola di Andreotti. Presente il segretario della Lega curnese che più che uno spumeggiante leghista  salvinesco pare come un bonario orso buono che ciula il miele dai favi. Presente il nuovo segretario di FI, Corti Claudio, politicamente flessibile come una barra di cristallo subito in nemmeno troppo velata polemica col saiotto adbuano. Si sa che gli ingegneri ex politecnico, di flessibilità politica proprio non ne hanno. Presente anche il giovine consigliere Cavagna, obiettivo seriale delle invettive della maggioranza e del saiotto abduano. Gestiva l'incontro il responsabile della comunicazione della lista, uno sbrigativo giovanotto che in meno di un'ora ha risolto il tutto. Senza rinfresco e patatine: e questo è stata una gravissima offesa per noi.
Il malizioso giornalista di L'Eco s'è permesso di domandare i nominativi dei componenti della lista e il candidato sindaco ha confessato che non era pronta in quanto c'erano due nominativi ancora da sistemare.
Brutta figura presentarsi il 26 aprile senza la lista dei candidati. Segno che la battaglia interna al centrodestra curnese è ancora in corso alla faccia dei sorrisi sparsi.








La sindaca Serra prosegue la sua campagna pro-biblioteca con due interviste  che potete vedere ai link messi in fondo pagina. Il custode delLa Latrina di Nusquamia tale ing. Claudio Piga da Trezzo sull'Adda, ha riportato la notizia per provocarci, ovviamente rovesciandoci sopra (alla notizia) un'autobotte di escrementi. La Serra cerca di ricostruirsi una certa verginità politica in merito visto che “al tempo” era assessore delegata nella giunta Morelli la cui lista era stata ferocemente contraria a quest'opera. Il centrosinistra aveva dedicato  almeno quattro lustri di opposizione a quest'opera. Si capisce perché questa bandiera dell'opposizione,  malamente mascherata, sia poi transitata nella mani della giunta Gandolfi sotto l'egida del suo spin doctor. Pelizzoli PCI esimio portatore degli interessi “di sinistra” dei bottegai indigeni e Gandolfi (multi partito di destra) esimio portatore degli interessi dei bottegai indigeni di destra NON potevano ammettere che la biblioteca migrasse dal centro paese, come non potevano ammettere che  il mercato si trasferisse dal parcheggio della chiesa al posto attuale che esiste da trent'anni.



Di grazia, perché tali difficoltà esiterebbero solo per i libri, e non esistono per i balocchi e i profumi del consumismo selvaggio?" Fine della citazione.

Ragionamento ignorante e qualunquista visto che di biblioteche se ne costruiscono ancora adesso in tutta Italia e in bergamasca ce ne sono di veramente notevoli. Citiamo solo quelle di Nembro (medesimi progettisti di Curno) e Albino.
Come si nota dal filmato SKY le lettera della ditta costruttrice con la comunicazione della consegna dei certificati al direttore dei lavori (ing. Armondi) hanno il protocollo di Curno e sono indirizzate al sindaco Gandolfi. L'assessore ai lavori pubblici della giunta Gandolfi,  Fassi, dice nel filmato che la ditta non ha consegnato  detti certificati e quindi fu impossibile avviare l'iter di apertura della biblioteca.
Del tutto casualmente –guarda caso !-proprio la giunta Gandolfi ha sempre manifestato opposizione ferma a codesta opera. Opposizione bene illustrata dallo spin doctr di Gandolfi, questo ing. Claudio Piga da Trezzo sull'Addda.
Domanda: non è che una “manina maliziosa” dentro l'amministrazione Gandolfi abbia fatto sparire le carte rimesse al comune dalla ditta costruttrice? Fassi ha fatto una indagine in merito visto che era l'assessore deputato?  E pure il sindaco Gandolfi ha aguzzato la vista? Magari ci fu un furto perpetrato nottetempo da un ignoto penetrato senza lasciare traccia in municipio? Magari che dette carte siano  casualmente cascate nella borsa di qualche amministratore gandolfiano e poi inconsapevolemnete gettate?
A Curno  accade che le opere pubbliche sono da sempre oggetto di mire delle varie maggioranze.
Perché? bisognerebbe chiederlo a Cantone. Boh!?!?

Esempi semplici. L'opera A comincia con la maggioranza A  e prosegue con la maggioranza B. Perché non cambiare il direttore dei lavori con uno  che sta dalla parte della nuova maggioranza? Perché non far capire all'impresa che  sarebbe meglio far lavorare p.e. l'elettricista X piuttosto che un altro? Il serramentista Y piuttosto che un altro? La politica “trascina” sulle opere pubbliche i propri beniamini i quali compenseranno il partito con donazioni (legittime neh? cosa pensate?!). Qualche volta accade che il meccanismo si ingrippi e qualcuno nella catena di comando –dal progettista fino all'ultima impresa che dovrebbe pulire il cantiere a fine lavori- non stiano al gioco, facciano finta di non capire il messaggio della politica. Allora il cantiere si blocca. Facilissimo bloccare i lavori: di motivi se ne trovano


































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































































Presente pure il sindaco disarcionato della precedente lista della destra curnese, al secolo Gandolfi. Il suo muoversi assieme a quello del saiotto abduano fa intuire lo scambio –ti porto i miei voti e tu mi dai qualcosa- sia ancora in corso nonostante che il pelato confermi che li ama ma li disprezza, ci sta ma non ci sta. Vorrebbe ma non può. Peccato che il cestino dei voti gandolfiani sia ormai vuoto, morti i  suoi due principali sponsor. Grande assente l'ostretrico dei penta stellati curnesi, reduce dall'ennesima sconfitta politica.
Interventi “letti” del segretario della Lega, del segretario di FI e del candidato sindaco. Nessuna emozione nei contenuti. I tre documenti ci hanno fatto porre al candidato sindaco una domanda:”dal vostro intervento parrebbe che la giunta Serra con la decisione di dare il consenso all'ampliamento del centro culturale islamico voglia togliere le castagne dal fuoco al sindaco di Bergamo , anch'egli alle prese di tale problema, in quanto l'ampliamento curnese  sarebbe del tutto eccessivo rispetto alle reali esigenze . Lo stesso sarebbe avvenuto con la variante del PGT all'ampliamento del commerciale sulle vie Fermi-Europa: la giunta Serra avrebbe risposto alle esigenze di soggetti estranei alla nostra comunità in danno dei nostri negozi e cittadini”. Scusando l'auto virgolettatura.Locatelli ci ha confermato l'interpretazione ma nella risposta ci è parso  stupito della sintetica sintesi che abbiamo fatto del suo pensiero. Succede. La mattina dopo un articolo del Corriere racconta una storia del tutto differente per Bergamo.
La cerimonia  mi è parsa il funerale di uno zio scapolo che abitava lontano dall'eredità incerta. Gli applausi pochi brevi nervosi. Importantissimo intervento del custode delLa Latrina di Nusquamia ed altri  brevemente dibattuti nel bel mezzo delle facce perplesse dei presenti che non capivano il nesso con la riunione tra il saiotto e il duo Locatelli Corti. Fine della serata. Fuori pioveva.
Hai voglia di fare il paiolo alla corazzata della Gamba.










































































L'idea stessa di costruire la nuova scuola elementare nel giardino della biblioteca  mirava a distruggerne o perlomeno sminuirne valore e portata (della biblioteca) perché ne avrebbe tratto vantaggio il bar del CVI 1 piuttosto che i bar e negozi del centro.
Riportiamo la prosa del custode delLa Latrina di Nusquamia:
“Ieri è andato in onda, sul canale Sky24, un breve reportage sulla Biblioteca di Curno, meglio nota come Bibliomostro. Ma lo si può vedere anche in rete: fare clic sull'immagine: la Serra ride, ride  sempre, il Conti gesticola, il Fassi dice che la ditta Iola non ha












































































































































































































































































































































































































































































consegnato i certificati per gl'impianti, ma la conduttrice mostra una lettera della Iola costruzioni dove la medesima afferma di aver consegnato al direttore dei lavori, ing. Armando Armondi, tutte le dichiarazioni e i certificati relativi agl'impianti, elettrici e e meccanici, previsti dalla legge.” (…)
“A sentire la Serra, tra una risata e l'altra, sembra che la colpa dello stallo della biblioteca sia degli altri: immagino, soprattutto, di Gandolfi. Dice che lei non ha potuto far niente per via del patto di stabilità. Sì, ma il patto di stabilità c'era anche per Gandolfi, che in più aveva i debiti da risanare. Invece la Serra si è trovato un bilancio risanato. La verità è quella Biblioteca spropositata è una mostruosità, una roba inutile, come abbiamo dimostrato. Dunque la vera colpa fu quella di aver avviato questo progetto provincialmente pretenzioso e pretenziosamente provinciale, e di non averlo dismesso quando ancora si davano le condizioni favorevoli per farlo.
Dovrebbe essere destinato ad altro uso. L'arch. Conti ci ha detto che questo mostro, pur senza funzionare, viene a costare sui 100.000 euri l'anno. Sarebbe interessante sapere quanto costerebbe tenerlo aperto: spese d'impianto (luce, riscaldamento ecc.), assicurazioni, manutenzioni, personale ecc. E a che cosa servirebbe, quali servizi offrirebbe che fossero davvero necessari alla comunità e che non siano già offerti superlativamente dalla vicinissima Bergamo o, parlando propriamente di libri, dal prestito della Rete bibliotecaria bergamasca. O mi volete raccontare la favoletta delle difficoltà di comunicazione tra Curno e Bergamo?




o se ne possono inventare mille.
Abbiamo già ricordato come nel giorno in cui venne fatta la gara d'appalto dei lavori, erano presenti in sala i gggeometri delle diverse imprese che avevano partecipato alla gara mandati a controllarne l'andamento. Man mano venivano letti i nominativi delle imprese partecipanti, un paio di questi geometri –appena sentirono il nominativo di quella che poi sarebbe risultata vincitrice- sbottarono con secco “vince questa!”. E così accadde.

Quanto alla barzelletta criminale del prestito interbibliotecario anche questa appartiene alla profonda disonestà di chi la annuncia. I libri si prestano se ci sono. Non è possibile che qualcuno (il Comune di Bergamo)  spenda milioni di euro per  creare e mantenere un patrimonio librario per prestarlo “gratis” a chicchessia. Che sia Curno oppure Valbondione. Il prestito funziona se ciascun comune da il proprio contributo e la biblioteca non è il mercato dove passa di mano qualche etto di carta stampata.
Ma un saiotto fascista queste cose non le può capire.



LE FOTO DI QUESTA PAGINA
In alto a sinistra il consigliere uscente del centrodestra e il candidato sindaco. In alto su questo spazio l'esterno ovest della biblioteca auditorium di Curno.La foto grigia -aprire su una pagina apposita- consente di verificare date e protocolli della lettera di trasmissione documenti da parte della ditta  costruttrice la biblioteca.
Le altre due immagini sono relative alla biblioteca e centro culturale di Nembro, opera dello Studio Archea autore  del progetto della nostra biblioteca

















































Corriere della Sera /Bergamo/ 27 aprile 2017

La preghiera

Il Ramadan, mese santo dell'IsIam, quest'anno inizierà il 26 maggio e si concluderà il prossimo 24 giugno

Due comunità islamiche, due spazi separati per celebrare il Ramadan. A un anno dalla stagione di tensioni attorno alla moschea di Bergamo, culminata in un vero e proprio assalto del gruppo di minoranza con tanto di incendio, la soluzione è quella di tenere i due gruppi separati. La seduta di giunta comunale di oggi dovrebbe ratificare le due collocazioni individuate. La prima, sul piazzale del Centro Galassia, alla periferia che confina con Azzano San Paolo. Qui verrà montata la tensostruttura che ospiterà i momenti di preghiera (e le cene notturne) del Centro islamico, il gruppo che controlla la moschea di via Cenisio, guidato dal presidente Mohamed Saleh. L’altra fazione, il Comitato musulmani di Bergamo, si ritroverà invece in un’area tra via Spino e via Canovine, non lontano dalla Coop di via Autostrada. Dunque, una soluzione con tendone anche per il gruppo di «ribelli» che si è staccato da via Cenisio. L’anno scorso, quando già c’erano difficoltà tra le due componenti della comunità — legate anche e soprattutto all’acquisto di un’area in via San Fermo per realizzare un nuovo centro di preghiera, poi finito sequestrato e al centro di un’inchiesta giudiziaria —, il Comitato musulmani era stato ospitato in una palestra scolastica di proprietà del Comune, nel quartiere della Clementina. Soluzione non percorribile quest’anno, dato che il Ramadan inizierà il 26 maggio prossimo, quando le scuole saranno ancora aperte. Da qui la scelta delle due aree periferiche.