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NUMERO 203 - IL COMMERCIO AL CENTRO DI BERGAMO
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Dicono
le gazzette che il Distretto urbano del commercio (Duc) e il Comune di
Bergamo hanno commissionato a un professorone l'analisi del rapporto
tra offerta commerciale e consumatore, uno studio sul centro città.
Il risultato racconterebbe un mezzo disastr(in)o.
A parte il fatto che “Centro di Bergamo” è qualcosa di non meglio
definito in quanto ciascuno di noi ha una propria delimitazione, due
delle principali motivazioni del suo galleggiare malamente sono state
individuate: la mancanza di parcheggi e l'offerta commerciale.
Oltre a mancarne almeno altre è la lettura che ne viene data che a mio avviso è errata.
Per esempio la mancanza di parcheggi a fronte di un utilizzo degli esistenti solo del 60-70%.
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L'altro fattore (positivissimo) che fa del centro un mezzo deserto è
internet e non solo per via degli acquisti in rete (che sono ancora
insignificanti:5%(?)) ma perché – basta volerlo ed attrezzarsi- oggi
non c'è più bisogno che da Valbondione si scenda fino a Bergamo centro.
Tranne gli uffici giudiziari tutto il resto della pubblica
amministrazione si può fare in rete quindi… . Pure la giustizia civile
potrebbe in gran parte stare decentrata e “scartata” ma anche qui…
avvocati ci covano.
Altro problema per Bergamo sono le infrastrutture esterne : FFSS, A4 e
Asse Interurbano che la inchiodano ai piedi della collina. Qui si
discute del nulla: i bergamaschi sono storicamente miopi e col braccino
corto e quindi l'idea di investire per lo spostamento-ristrutturazione
di questi tre macigni a sud oppure sotto terra non gli passerà mai
nemmeno per la crapa.
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La
mancanza di parcheggi non si cura creando… più parcheggi a spese
pubbliche e dati in uso a prezzo agevolato ai clienti dei
negozianti o
ai residenti ma (1) abbassando il costo di accesso e (2) con una decisa
svolta nella riduzione del traffico privato, nel contenimento del
costo del biglietto urbano e nell'incremento delle corse ( che si
favorisce anche con la riduzione del traffico privato).
Non sono scelte da adottare gradualmente (che è la normale pacchia
degli italiani …) ma vanno prese ad inizio legislatura in maniera netta
e decisa, per essere magari aggiustate via via nel corso dei cinque
anni successivi.
Aggiungiamo che i soci del DUC hanno un complesso di inferiorità o una
buona dose di invidia verso i centri commerciali. Dopo 40 anni non
hanno ancora assorbito l'idea che la concorrenza è un buon valore
rispetto al familismo cui sono cresciuti col fascismo prima e la
dc poi.Poi tutti fanno finta che i problemi non siano collegati con la
rendita: gli affitti, le tasse pubbliche, il
costo di mantenimento di
un negozio in centro sono |
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Altro problema è la mancanza di prospettive del Caravaggio e quindi del
senso del suo stare con la città. Aeroporto che è lo specchio del
menefreghismo italiota: fare soldi tanti e in fretta alla faccia dei
residenti.
L'idea di una metropolitana –parte aerea sulla Morla e parte interrata
dalle FFSS fin sotto Colle Aperto (e magari fino a Potranga) è
improponibile: ghé mia i solcc!. Fine del cinema.
Dulcis in fundo ogni tanto mi domando: ma perché via XX Settembre non
viene coperta e trasformata in galleria ?. Succede quasi dappertutto ma
apriti cielo! a mo' spend di solcc!?
E comunque non si illudano quelli del DUC. OrioCenter se la passa bene
perchè c'è l'aeroporto. Curno è destinato –se la crisi va avanti come
adesso per altri dieci anni- a trasformarsi lentamente in una periferia
con strutture vecchissime fino a 50 anni. Anche perché il piano
immaginato dall'amministrazione curnese lo sviluppo della zona
commerciale di via Fermi non è in mano a dei gruppi internazionali ma è
un nodo gordiano di mille interessucci contrapposti. Si
consolino i soci del DUC: oltre al braccino corto di noi bergamaschi
ed al cervello nientaffato fino (scarpe grosse cervello fino: si
consolino i soci del DUC: il mondo é cambiato e Bergamo é inchiodata
dal 1900.
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uno dei motivi per cui gli esercizi (e gli uffici) chiudono e vanno altrove.
Ne pubblico ne privato sono in grado (e neppure lo vogliono) di una
concertazione che combini ragionevolmente i tre fattori (affitto, tasse
locali, costi di mantenimento) per aumentare “la voglia” di mantenere
un negozio o un ufficio in centro.
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Ghè negot da fa.
L'ospedale ce l'ha scippato un'impresa pugliese. Il progetto se l'é
preso un francese. Il parcheggio dell'ospedale é finito in mano al
Percassi. Astino dobbiamo fare i salti mortali tra Parco e
Sovrintendenza per farci qualcosa.
Vedano gli eletti se non é ora di svegliarsi.
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