COLL'EURO CI HANO FREGATO, ADESSO CI RITENTANO







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Un passo avanti verso la realizzazione della linea T2 della Teb tra Bergamo e Villa d'Almè: siglata una lettera d'intenti tra Teb, Comunità Montana Valle Brembana, Consorzio Parco dei Colli, Provincia e Comune di Bergamo.
Firmata venerdì 13 maggio nella sede TEB di Ranica una lettera d'intenti per sostenere la realizzazione della linea tranviaria T2 da Bergamo a Villa D'Almè.
Il documento è stato condiviso e siglato dal Presidente TEB Filippo Simonetti, dal Presidente della Comunità Montana della Valle Brembana Alberto Mazzoleni, dal vicepresidente del Consorzio del Parco dei Colli di Bergamo Angelo Colleoni, dal Consigliere Delegato alla Pianificazione Territoriale della Provincia di Bergamo Jonathan Lobati e dall'Assessore alla Mobilità ed Urbanistica del Comune di Bergamo Stefano Zenoni.
Il tavolo di lavoro tra gli Enti è stato concordato a fronte dell'impegno economico che hanno previsto sia la Comunità Montana della Valle Brembana che il Parco dei Colli di Bergamo – proponendosi quali partner diretti del progetto –  per l'aggiornamento dello studio preliminare della seconda linea tranviaria, ritenendo lo sviluppo dell'infrastruttura fondamentale per il benessere economico e sociale della popolazione della Valle e dell'hinterland cittadino.
“Il segnale che raccogliamo è di unità di visione e condivisione di prospettiva
Per vedere la carta cliccare sull'immagine:


Certe idee ci paiono generate dagli umarelli che passano il tempo ad vigilare e commentare i lavori in piazza: fanno danno. Peccato che gli umarelli siano maliziosamente attenti: non appena il patron dell'Atalanta ha firmato per i propri investimenti in quel di San Pellegrino con tanto di fanfare e pellegrinaggi leghisti, ecco che matura anche questa lettera d'intenti con grande spellamento di mani dal PD alla destra in applausi.
Ovviamente i bergamaschi, siccome oltre ad essere astutamente sparagnini hanno scarpe grosse e cervello fino, dopo essersi fatti scippare la costruzione dell'ospedale da una ditta pugliese e un progettista parigino e della TEB-Valseriana da una coop emiliana, si faranno scippare da  qualche “straniero” anche la T2.
Perché in Italia tutti hanno diritto di lavorare bianchi verdi rossi rosa azzurri: una fettina ciascuno e nessuno si lamenta.

Diamo per scontato che anche noi condividiamo l'idea che nelle Valli bergamasche torni in funzione un treno veloce (di giorno) e dei treni trasporto di merci di notte.

Il fatto è che per quello della ValSeriana, per com'è realizzato, non si è ancora compreso se si tratti di un
vantaggio oppure di un danno. In teoria la TEB-Valseriana avrebbe dovuto diminuire il traffico auto verso la città

antico sedime ancora disponibile è destinata ad essere l'ennesimo investimento bergamasco per metà buttato com'è stato per la TEB-Valseriana.
Affermare che la situazione di grave crisi economica occupazionale e sociale (leggi scuola e ospedali) della Valle Brembana possa risolversi in buona parte con la nuova T2 è una balla. Gli abitanti in valle sono circa 2/3 dei cittadini ed hai voglia che poggiando gli uni sugli altri (si intendono le attività economiche) si risolva  qualche problema. Semmai meritano la fibra subito e dappertutto: così almeno gran parte di loro può lavorare da casa senza  doversi necessariamente spostarsi fisicamente.

A nostro avviso la Valbrembana ha bisogno di una linea ferroviaria (a destinazione mista, però…) ma questa deve collegarsi con la rete FFSS partendo da Verdello-Dalmine (dove esiste già una linea privata) e poi risalire  in parallelo alla 470 per la valle, incrociando e scambiandosi con la ferrovia BG-Ponte san Pietro all'altezza della Dorotina.
Il tratto T2 da Villa d'Almè a Bergamo città può essere meglio coperto dai filobus se si ristrutturasse meglio il sistema viario esistente per la semplice ragione che la città è “anche” Villa d'Almè” ma non è Valbrembana.
La quale ha bisogno  non solo di poggiare sulla città ma di innestarsi  meglio e in maniera più diretta semplice possibile con la rete regionale: ecco la ragione per cui la ferovia (a destinazione mista) deve partire da Verdello>Dalmine>Curno>Mozzo> Villa con l'intersezione alla Dorotina con la linea da Bergamo verso Ponte e Lecco-Monza.

La prima critica che viene fatta a questa (nostra) proposta sono i costi ma chi ha firmato la lettera di intenti dovrebbe anche rispondere  alla domanda: per quale ragione uno di Cusio deve avere l'auto privata da Cusio a Villa per poi pagare il parcheggio e il treno per entrare in città per fare un favore in termini di vivibilità ai cittadini?
'Na cazzata solenne anche perché se in dieci anni venisse deciso e finanziata una linea Bergamo-Lenna con dei parcheggi GRATUITI alle fermate allora i valbrembanini cominciano a programmare il proprio futuro come automobilisti ma siccome la linea si fermerà a villa e colà resterà attestata per qualche decennio, l'opera sarà l'ennesima spesa mezza inutile di cui sono specialisti i lumbard (altrove le fanno del tutto inutili perché  non sono mai terminate…).

Interessante e al colmo del ridicolo che la lettera di intenti sia firmata pure dal Parco dei Colli che si, per carità c'entra pure lui: come i cavoli a merenda. Magari il Colleoni di SEL (vicepresidente del Parco dei Colli) sarebbe meglio si preoccupasse di dare velocemente qualche indirizzo  in ordine all'istallazione dei pannelli solari  nel parco, visto che qualche prato di Astino risulta “elegantemente ornato” di tali strutture assai poco confacenti con le colline bergamasche.











per rendere sempre più concreto l'obiettivo della linea T2 – commenta il presidente di Teb Filippo Simonetti – Da tempo stiamo dialogando con le amministrazioni locali del territorio per approfondire gli elementi chiave su cui aggiornare il progetto preliminare redatto nel 2009; il documento di oggi (venerdì 13 maggio ndr) rappresenta non solo la volontà di proseguire questo percorso, ma anche e soprattutto un preciso impegno degli enti territoriali coinvolti. TEB continuerà a verificare le disponibilità dei partner pubblici e privati interessati allo sviluppo e alla realizzazione della linea tranviaria Bergamo – Villa d'Almè, che rappresenta per tutti una delle priorità strategiche nel sistema delle infrastrutture dedicate alla mobilità collettiva del territorio bergamasco”.

ma tuttora non si sa se questo sia avvenuto e se il mercato dell'auto si sia in qualche modo contratto in valle.
In buona sostanza è un servizio utile a metà (e forse meno) il che sarebbe un'idea accettabile per qualche anno (chi deve cambiare auto perché troppo anziana andrà avanti finchè tiene e poi passa al tram…) ma non lo è dopo cinque anni. Dopo cinque anni se il ribaltamento non c'è –e il ribaltamento lo si legge non (solo) sui numeri dei trasportati ma sulla riduzione del traffico in accesso alla città- allora significa che l'opera è realizzata male o incompiuta.
La lettera di intesa firmata dai vari enti (perché manca la curia?... come si fa a dimenticare la curia!...) per la progettazione e realizzazione delle linea dalla città a Villa d'Almè quasi sicuramente sfruttando le parti di

















Il bello, il tragico, il tragicomico del PD è che al suo interno convivono posizioni sullo stesso tema tutt'altro che unanimi, anzi spesso opposte. L'aspetto che stupisce è il SILENZIO TOMBALE dei nostri amministratori locali  e dei leader(ini) partitici indigeni sui temi “caldi” della stagione politica nazionale (ed europea: vedi immigrazione).
Uno si attenderebbe dalla sindaco Serra una dichiarazione-posizione sui temi : che ne pensa dott.ssa Serra delle unioni civili?
SILENZIO!.
Che ne pensa dott. Massimo Conti (sarebbe il segretario della sezione PD curnese) delle unioni civili? Del jobs-act? E della vicenda in Sirya?
SILENZIO!
Che ne pensa dott.ssa Gamba, assessore alle politiche sociali ed alle famiglie delle unioni civili, della stepchild adoption e del jobs act? SILENZIO!
Inutile attendersi che anche le opposizioni si esprimano.
Gandolfi tace perché al mercoledì è impegnato a Milano. Ah!
Il leghista tace perché presumibilmente




confonderebbe la stepchild adoption col jobs act ma è giovane e si deve perdonare. Comunque tace.
La fascio leghista tace perché..boh!?
Insomma se la filano via tutti di striscio, raso muro e raso terra per non manifestarsi e beccare qualche sassata dagli elettori.
Ah! Dite, che sono temi che non hanno nulla a che fare coll'amministrazione di un comune?
Mah. Magari qualche cittadino avrebbe dei problemi a votare un candidato sindaco che si oppone alle unioni civili oppure pensa che in Siria se la debbano cavare da soli.
Pure la vicenda dello spostamento della centro islamico non ha avuto eco se non per la stupida provocazione dello spin doctor del Gandolfi che ha tenuto accesso la fiammella senza contenuti.



Pure la raccolta firme del cdx e lega ha fatto fiasco.
Insomma manca la trasparenza politica etica ideale che se si somma con le tremende sceneggiate del consiglio comunale delle minoranze col silenzio tombale della maggioranza, pare  sempre il solito rito scontato. Come la messa prima.
Tacciono i protagonisti e tacciono anche le seconde file e le sezioni. Inutilmente cerchereste di sapere cosa ne pensa la sezione PD piuttosto che il suo segretario sui temi caldi del momento. Idem per Lega, FI (oddio, forse non c'è più…) i 5S se ci siete .
Silenzio.
E questa sarebbe “traspa- renza”.
Figuratevi cosa può pensare (male) un cittadino se questi nascondo il pensiero su temi caldissimi quando ci sono di mezzo soldi e soldini.
Il fatto è che poi –su questo terreno marcio- crescono le mafie capitali approfittando di questo silenzio opportunista  tra di loro e verso di noi.





































Il mondo del lavoro cambia e le truffe si adeguano: al lungo elenco di finte aziende, finti lavoratori e compensazioni truffaldine ora si aggiunge l'indebito utilizzo degli sgravi contributivi riconosciuti alle aziende che assumono dipendenti a tempo indeterminato. Secondo l'Inps, solo per il 2015, fra loro ce ne sono centomila che non avrebbero avuto diritto alle esenzioni introdotte con la legge di Stabilità perché privi dei requisiti richiesti. Grazie a loro le aziende hanno risparmiato, e sottratto alla contribuzione, 100 milioni di euro e altri 500 ne risparmierebbero nei prossimi anni. Seicento milioni che l'istituto guidato da Tito Boeri vuole ora recuperare attraverso la «vigilanza documentale », ovvero controlli da fare ex ante incrociando i dati provenienti da varie amministrazioni.
Una metodologia, questa, con la quale l'Inps intende potenziare le sue attività preventive e parare i colpi del blocco del turn over: «Perdiamo cento dipendenti al mese - ha detto Boeri - servono investimenti per aumentare la presenza sul territorio e servono nuove competenze» (l'età media dell'Inps supera i 55 anni). È infatti sulla “intelligence” che l'istituto punta per recuperare contributi evasi e collaborare così alla riduzione del debito pubblico. Gli spazi di recupero ci sono e non riguardano solo le esenzioni non corrette. Dai dati presentati da Boeri e Gabriella Di Michele, direttore delle Entrate dell'istituto, emerge una mappa di finzioni e truffe: 700 imprese fittizie e 30 mila finti lavoratori che indebitamente percepivano sostegni al reddito portati alla luce solo nel biennio 2014-15. Altre 500, secondo le stime Inps, potrebbero essere stanate entro il 2016. «Abbiamo investito sulla vigilanza documentale ha spiegato il presidente Inps - incrociamo i dati delle nostre banche dati con quelli dell'Agenzia delle entrate e del ministero del Lavoro, vogliamo intervenire ex ante, prima che si verifichino comportamenti omissivi. Vogliamo fare un'operazione di deterrenza».

Un progetto non conforme e falsi registri di contabilità realizzati per ottenere dall'Anas denaro per lavori mai realizzati. È quanto emerso dall'indagine della Guardia di Finanza, diretta dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, che ha portato al sequestro di un tratto dell'Autostrada A3, tra Mileto e Rosarno.
Nell'occhio del ciclone la ditta bergamasca Cavalleri. In particolare i falsi documenti riguardano lo smaltimento di rifiuti provenienti dalla demolizione di sovrastrutture stradali. Nel provvedimento di sequestro del tratto autostradale viene evidenziato che la falsa documentazione relativa ai rifiuti da smaltire è stata infatti realizzata dall'impresa bergamasca «Cavalieri Infrastrutture», di Dalmine. Sono 21 gli indagati, tra cui tre residenti in provincia di Bergamo: Gregorio Cavalleri, Vincenzo Musarra e Carla Rota.
I rifiuti erano diretti «per lo smaltimento alla società Ecosistem, un conferimento di tale tipologia in realtà mai effettuato per un quantitativo pari a 2.919.610 chili, relativo alle mensilità di ottobre - dicembre 2012 al fine di ottenere un incremento della indennità di discarica per materiali inquinanti».
I falsi documenti hanno indotto in «errore l'Anas, ente pubblico deputato a corrispondere la predetta indennità e procuravano un ingiusto profitto alla società Cavalleri Infrastrutture, rappresentato dalla liquidazione a titolo di indennità di discarica per 403 mila euro».
Nella notte i sigilli sono stati posti al viadotto sul fiume Mesina, un tratto lungo circa 8 Km dell'A3,

compreso fra gli svincoli di Mileto e Rosarno, in entrambe le direzioni.
Per adesso, il provvedimento non pregiudicherà la circolazione, perché la procura ha disposto il sequestro con facoltà d'uso dell'opera. Su quel tratto di strada infatti, tecnici e consulenti sono ancora al lavoro per valutare l'eventuale pericolosità dell'opera, mentre è totalmente interdetto a mezzi e operai il cantiere sottostante, più una strada interpoderale ad esso asservita e un tratto della strada provinciale 58.
Il problema - stando a quello fin qui emerso - è che l'opera realizzata dalla ditta Cavalleri infrastrutture sarebbe non solo totalmente difforme rispetto al progetto originale, ma anche eseguita in totale spregio del rischio idrogeologico. I piloni che sostengono il viadotto sono infatti nei pressi del fiume Mesina, corso d'acqua irrequieto che attraversa la zona e ha già più volte esondato, allagando la vicina provinciale e le aree circostanti.
Sul registro degli indagati sono finite ventuno persone, accusate a vario titolo di reati di disastro doloso, falso ideologico e materiale in relazione alla concessione di lavori in sub appalto senza la prescritta autorizzazione da parte della Stazione appaltante e truffa aggravata ai danni di ente pubblico in relazione all'indebita percezione di pagamenti per smaltimento di rifiuti di lavorazione, attestato mediante falsa documentazione.
Fra gli indagati ci sono i progettisti e i vertici dell'azienda. L'inchiesta, tra l'altro, nasce da una costola di una più ampia indagine sulla ditta Cavalleri infrastrutture, impegnata anche nella costruzione della trasversale delle Serre, strada di collegamento fra l'entroterra montano vibonese e le due coste della Calabria, che da circa quarant'anni attende di essere completata.

Dalle prime ore dell'alba, 280 finanzieri del Comando Provinciale di Brescia stanno eseguendo un centinaio di perquisizioni nelle province di Bergamo, Brescia, Lodi, Milano e Varese, disposte dalla Procura della Repubblica di Brescia e scaturenti da complesse indagini di polizia giudiziaria nel settore delle frodi fiscali.
Le investigazioni, condotte dai finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Chiari, sono tuttora in corso, ma è già stata accertata l'operatività di una vera e propria organizzazione, radicata nell'Ovest bresciano, dedita alla fraudolenta gestione di numerose aziende, per lo più del settore edile. Al centro dell'organizzazione è risultato essere uno studio commercialistico lombardo “specializzato” nel fornire “particolari” consulenze aziendali, in favore di spregiudicati imprenditori, finalizzate a frodare l'Erario tramite illecite compensazioni d'imposta, ovvero attraverso la falsa costituzione in bilancio di crediti nei confronti dello Stato (essenzialmente crediti IVA) da utilizzare in compensazione di debiti (specialmente contributi previdenziali) che, quindi, di fatto non erano versati. In sostanza, un modo illecito per azzerare il cuneo fiscale, con conseguente rilevante danno per le casse dello Stato e grave distorsione del mercato. L'indagine ha messo in luce un vero e proprio “sistema”: i componenti dello studio commercialistico, pienamente consapevoli che la maggior parte delle società in questione erano intestate a meri prestanome, intrattenevano regolari rapporti con i veri amministratori delle imprese incriminate. Non solo, spesso i prestanome erano procacciati dallo stesso studio commercialistico, che curava anche tutte le pratiche concernenti le fittizie domiciliazioni delle sedi societarie dei propri clienti, così da metterle al riparo da possibili interventi da parte degli Organi ispettivi.Lo studio assicurava anche ordinaria consulenza a “normali” società ma, in via prioritaria, forniva assistenza alle imprese che intendevano portare a termine frodi fiscali e previdenziali, in particolare creando appunto, nella contabilità delle aziende, le fittizie “provviste” di crediti IVA da compensare con debiti tributari e previdenziali.
In questa fase investigativa sono già stati deferiti all'Autorità giudiziaria 69 soggetti per le ipotesi di reato di truffa aggravata, impiego di denaro o di beni di provenienza illecita, dichiarazione infedele, omessa dichiarazione ed indebite compensazioni per una frode che, per quanto fino ad oggi già accertato, ammonta a circa 70 milioni di euro.
Le perquisizioni in corso sono finalizzate ad acquisire gli elementi necessari ad individuare ulteriori soggetti coinvolti nella frode.











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