Il new sito web del Comune di Curno pubblica un inelegante fascicoletto
che illustra la magnifica beltade della scuola elementare di via Dei
Caduti accompagnato da una dozzina di foto della medesima a
sottolineare quanto ebbe a dire l'arch. Vito Conti in consiglio
comunale “con lodi superlative” le qualità architettoniche della stessa.
La modestia grafica e informativa del fascicoletto fa il pari con la
modestia grafica e informativa del sito web del comune ma tanto vale:
la giunta Serra informa i cittadini solo di quel che le fa comodo
in perfetto stile renziano.
Nel presentare l'opera, che viene SOLO in parte terminata per il
finanziamento autorizzato dal governo Renzi, la giunta Serra dimentica
alcune “importanti informazioni” come:
1. Un attendibile preventivo del costo in media
ANNUALE per la manutenzione ordinaria, pulizia quotidiana, la spesa
energetica, assicurativa, interventi straordinari della struttura, cura
del verde. Alcuni tecnici parlano di una cifra di 300-350 mila euro
all'anno.
2. Un resoconto dettagliato di TUTTE le spese finora sostenute e la data e provenienza delle medesime.
3. Una ragionevole credibile dettagliata informazione
sulle ragioni per cui le aule sono orientate a nord anziché verso il
sole.
4. Nel fascicolo manca il nominativo del progettista
principale. In paese circola la bufala per cui il
progetto sarebbe stato concretamente realizzato da un profesisonista locale e non dal titolare formale. 'Na bufala.
Se diamo un'occhiata alla foto di google earth della zona ci rendiamo
conto che esiste una
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In
questa sequenza di fotografie sono illustrate alcune immagini della
nuova scuola elementare ed alcune immagini della scuola materna
di LeCiotat (Marsiglia) che é visibile qui:
http://www.lecourrierdelarchitecte.com/album_4148
Le abbiamo messe assieme perchè quando abbiamo visto la scuola di
Curno, immediatamente ci é venuta in mente questa che avevamo visto in
questo comune ad ovest di Marsiglia e siccome era stata progettata e
costruita prima della nostra... ci abbiamo fatto dei pensieri.
Perchè la somiglianza nella distribuzione planimetrica é molto elevata e quindi vale la pena di confrontarle.
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Qui
sopra la planimetria da google-earth della zona della scuola media,
biblioteca auditorium, i due campi sportivi, la sede degli Alpini, la
biblioteca-auditorium.
In basso a sinistra si vede la parte di cantiere della scuola elementare abbandonato e di incerta finizione.
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In
alto il disegno assonometrico della scuola di Curno con gli
orientamenti nord-sud/est-ovest indicati. Come si vede le aule hanno le
luci che guardano verso nord.
Qui sotto la scuola di LeCiotat dove, in base alle ombre, si vede come le aule guardino verso sud..
Tenete conto che la scuola si trova all'altezza del parallelo di Firenze a differenza di quella di Curno.
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Sopra
e sotto. Il corridoio di disimpegno della scuoola di LeCiotat e quello
della scuola di Curno. Il primo assai luminoso di luce naturale. Quello
di Curno pare come quello di un chiostro di un convento di clausura.
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Sopra
il muro esterno verso strada della scuola di LeCiotat realizzato
con arte e profesisolità altissime e pietra delle colline locali.
In basso l'orribile muro di cemento prefrabbricato che é stato gratificato dal tittolo: "muro del lager".
Da notare come in Francia abbiano "interdetto" la risalita sul marcipaiedi alle auto con "apposite " robuste sedute.
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SOPRA.
La disposizione interna delle aule della scuola francese. Il nord sta
sulla destra e l'ingresso a sulla sinistra nei pressi della antica
ville primo novecento già sede della vecchia scuola materna.
SOTTO. Il muro di calcestruzzo prefabbricato e la sovrastante parete
della scuola rivestita di legno. tanto per diminuire i costi di
manutenzione ed incentivare le vespe a nidificarvi. Dietro il legno non esiste muro ma pannelli di isolante.
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SOPRA.
Uno dei cortiletti interni delle aule speciali modello cella di
clausura con pavimento in legno (altrimenti le mammine si lamentano che
i bimbini si sporcano di terra!) con dei poderosi alberi di betulla (!)
e sassi ricostruiti dipinti di bianco per essere ecologici alla carta
patinata.
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Il
cortile interno della scuola francese appena eseguito con
alberature locali. Da cui si evince come i bambini e le famiglie
francesi siano tendenzialmente (?) sporchini perchè vanno a camminare
sul terreno piuttosto che sul pavimento di legno come invece accadrà a
Curno.
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sorta di cratere a sud della scuola in discussione
il cui termine resta un mistero dal momento che o ci piovono da Roma un
altro pacco di un milioncino di euro per finirla oppure il cratere
resterà tal quale visto che nei prossimi dieci anni di oneri di
urbanizzazione non se ne vedranno gran che.
Immediatamente adiacente e del tutto rinserrata tra gli edifici c'è
anche la biblioteca auditorium, obiettivo in negativo del
centrosinistra curnese e della destra gandolfiana e leghista.
Il destino di questa struttura resta ignota sia per la quantità di
soldi necessaria a finirla ed aprirla , sia perché non esiste uno
straccio di idea per la sua gestione profittevole (assegnarla
all'oratorio in cambio dei voti!?...) .
Di sicuro, a onta delle dichiarazioni, se PD, Lega e Destre varie
potessero demolirla senza finire in galera… l'avrebbero già fatta
saltare. Ma questa è una nostra interpretazione maliziosa.
Invece per ragioni prettamente elettorali alla Polisportiva con un
presidente PD ex PCI, il comune ha messo in conto una spesa tra i 500 e
i 700 mila euro per l'ampliamento del CVI, finanziamento di cui non si
riesce a comprendere dove reperiranno la metà necessaria a colmare il
finanziamento chiesto alla regione. Tutta una spesa a debito pubblico.
Allegria!.
Sempre in zona c'è un insediamento di edilizia economica regalataci
dallo stato (quindi a debito anche quella…) che ormai ha raggiunto
l'età della demolizione o della totale ristrutturazione.
Domanda: che ce ne facciamo e dove troviamo i fondi per metterla a posto?
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Facciamo qualche passo indietro.
Quando alla fine degli anni '90 la Lega decise la costruzione della
biblioteca auditorium localizzandola, su indicazione del capogruppo
Manzoni in quella posizione, la scelta avvenne anche per rispondere
alle esigenze della vicina scuola media che disponeva di un auditorium,
usato anche da terzi, che non era assolutamente in regola con le
disposizioni di sicurezza.
Nella struttura sarebbe stata ospitata anche una sala coi PC
che negli orari previsti sarebbe stata utilizzata anche
dalla scuola.
Parimenti l'auditorium annesso era diviso in due parti in modo da
consentire un utilizzo razionale in base al numero di accessi ed
era ideato per la proiezione digitale dei filmati.
Gli emeriti (cioè tipo… papa “emerito”) politici della DC-PCI
rappresentati nel 1997 da un Giuseppe Pelizzoli, Eugenio Perico, Vito
Conti, il preside Gatti e la sua vice Morelli (che guiderà la giunta
omonima) cominceranno una battaglia campale ad ogni livello
istituzionale contro il progetto senza avere le idee chiare
sull'alternativa quanto a contenuti e localizzazione, ma con alcune
certezze:
a) era ideologicamente inammissibile per loro che la Lega facesse un'opera del genere
b) la localizzazione era errata in quanto “troppo decentrata”
c) la loro idea (l'unica che appariva un po' più
esplicita) era di costruire una nuova scuola materna comunale ed usare
l'attuale edificio della S. Giovanni Bosco come biblioteca
d) ma ex DC ed ex PCI non erano d'accordo sulla
futura gestione della scuola materna perché i primi volevano farne una
scuola cattolica (non ridete: era proprio così…) mentre i secondi erano
per una scuola “più” laica.
e) per loro era inammissibile che la progettazione
non afferisse ai soliti noti che da mezzo secolo avevano le mani in
pasta in tema biblioteche a livello provinciale
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f) sapevano benissimo che la realizzazione materiale
sarebbe afferita ad imprese di “area leghista” piuttosto che alla loro
area.
Il giorno della gara di appalto, nella sala del consiglio comunale,
all'apertura delle buste con le offerte, i dirigenti dell'UUTT comunale
provvedettero – busta dopo busta- a verificare la presenza di tutta la
documentazione obbligatoria prevista dal bando.
In sala erano presenti un piccolo esercito di professionisti mandati dalle imprese concorrenti all'appalto.
Se non ricordiamo male parteciparono 28 imprese e al momento
dell'apertura di un dato plico si levò dalla sala un velocissimo
mormorio: ah!.
Ci fu un forte interesse delle imprese all'opera non solo per la cifra
investita ma sopratutto per il ritorno di immagine post realizzazione
dell'opera.
Chi gestiva l'operazione lesse le regole per la scelta del vincitore
dell'appalto. L'appalto sarebbe stato vinto dall'impresa che presentava
l'offerta più vicina (verso il basso) della media delle offerte
pervenute escluse quella più alta e quella più bassa.
La mia sorpresa fu immediata dal momento che si capiva al volo che (in
base alla Legge Merloni: quindi perfettamente legale) bastava che un
gruppo di imprese si accordassero sulle % di riduzione per determinare
il vincitore o perlomeno per governare assai puntualmente l'esito della
gara. Come poi, col tempo, sarà verificato in moltissimi appalti.
Con una velocità strabiliante almeno tre dei presenti, finita la
lettura delle % delle varie imprese, pronunziò il nominativo esatto del
vincitore. Nominativo poi confermato anche dall'esito burocratico della
gara.
Dopo una simile sceneggiata mi aspettavo una valanga di ricorsi ed invece… tutto filò via liscio come se niente fosse successo.
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Il progetto si arenò subito perché chi pensava di metterci le mani
sopra nella realizzazione non aveva fatto i conti con dei progettisti
“iperdotati” i quali si resero subito conto che non avevano di fronte
ne una committenza credibile (lo scontro tra l'ala pedrettiana e quella
popolare nella Lega era palese) ne delle imprese con un
background tale garantire un prodotto acconcio al loro modello.
Del resto l'impatto tra i progettisti, la burocrazia del comune e il
tradizionale metodo di lavoro delle imprese lumbard era evidente:
attualmente nelle sei sedi di ARCHEA a Firenze, Milano, Roma, Pechino,
Dubai, San Paolo, lavorano circa novanta collaboratori provenienti da
diverse regioni e università del mondo.
Figurarsi una struttura del genere a rapportarsi coi geometri locali.
ARCHEA è diventata uno studio leader internazionale mentre il Comune di
Curno è stato governato da una massa di incapaci tali che ancora oggi
dopo quasi vent'anni non hanno terminato i lavori.
E non è detto che adesso ci metta mano la Corte dei Conti.
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Perico,Morelli, Conti, Gatti si scatenò anche sul fatto che la
costruzione della biblioteca “avrebbe tolto lo spazio verde alla scuola
media”. La Lega (al governo) non poteva annunciare pubblicamente che
era in trattativa per l'acquisto dell'area tra le medie e la via
Carlinga e difatti prima dell'avvio dei lavori, il terreno passò di
proprietà comunale.
La Giunta Morelli, Conti, Pelizzoli, Bellezza, oltre a perdere un
arbitrato con una delle imprese (se non ricordo male se ne involarono
300mila euro) ebbe la bella pensata di utilizzare l'area acquistata
dalla lega per dare alle scuole ed alla biblioteca in giardino
per le attività istituzionali, per istallarvi la nuova scuola
elementare.
Alla faccia delle precedenti accuse che la biblioteca avrebbe sottratto verde alla scuola.
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La realtà banale è invece diversa. DC e PCI ma anche la destra
gandulfiana (ed una parte della lega) hanno sempre cercato di evitare
che il blocco pubblico del CVI e della scuola media, assieme alla
biblioteca-auditorium divenissero il “centro” culturale e del tempo
libero del paese: fatto che avrebbe danneggiato i numerosi bar e negozi del
centro.
Così la battaglia dell'eterogeneo gruppone “centrista” contro chi
voleva valorizzare il polo pubblico CVI1-Medie-Biblioteca (ed
aggiungiamo il…cimitero) si è sviluppata ha spaziato a tutto campo
contro ogni minima iniziativa. Così hanno pedonalizzato Piazza della
Chiesa e largo Vittoria “ad personam” in protezione dei tre bar
nordisti cui hanno consentito di avere i tavolini in piazza.
Così hanno mandato a ramengo il cinema all'aperto che ingrassava il bar
del CVI e vedeva i bar del centro paese vuoti (anche la sindaco Serra
dovrebbe sapere qualcosa in merito).
Così hanno ampliato a dismisura il cimitero anziché contenerlo per impedire ogni ampliamento della palazzina dell'ASL.
Così hanno più che dimezzato lo spazio bar del CVI con la
giustificazione di farci la mensa scolastica e l'hanno difatto chiuso
facendo poi la finta di riaprirlo con una delibera in stile sovietico
(ma dopo due anni non è stato riaperto).
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Significativa anche la posizione dell'ex sindaco Gandolfi “contro” la
biblioteca, in perfetta sintonia -da emerito rappresentante degli
interessi dei bottegai del centro- con quella parte della DC-PCI che
alligna adesso nel PD. Chissà come e perché se si legge il blog del suo
spin doctor, la “manina santa” che ha inventato la “pedonalizzazione
della piazza ad persona di bar” oppure è stato il motore
dell'avversione alla biblioteca, venga trattato con assoluta gentilezza.
L'aggettivo peggiore utilizzato sarebbe “memorioso”. Aggettivo
gentilissimo verso uno che è riuscito a distruggere una sezione del PCI
gigantesca meritato, giustamente, negli interessi della destra
gandulfiana leghista e forzista.
Ecco: questa scuola è la ciliegina sulla torta della peggiore vergogna
della amministrazione formalmente di centrosinistra prima della Giunta
Morelli e poi della Giunta Serra mentre in realtà l'una –dove siedeva
anche la Serra come assessore alla scuola- hanno creato il danno e
adesso lo stanno compiendo del tutto.
Gliele ne incoglie però male perché il “cratere” a sud della scuola
resta com'è e lo pseudo rudere della biblioteca è li che sbatte
in faccia a tutta la classe politica curnese per il suo fallimento.
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Il progetto e la costruzione si arenarono subito perché chi
pensava di metterci le mani sopra nella realizzazione non aveva fatto i
conti con dei progettisti “iperdotati” i quali si resero subito conto
che non avevano di fronte ne una committenza credibile (lo scontro tra
l'ala pedrettiana e quella popolare nella Lega era palese) ne
delle imprese con un background tale garantire un prodotto acconcio al
loro modello.
Del resto l'impatto tra i progettisti, la burocrazia del comune e il
tradizionale metodo di lavoro delle imprese lumbard era evidente:
attualmente nelle sei sedi di ARCHEA a Firenze, Milano, Roma, Pechino,
Dubai, San Paolo, lavorano circa novanta collaboratori provenienti da
diverse regioni e università del mondo.
Figurarsi una struttura del genere a rapportarsi coi geometri locali.
ARCHEA è diventata uno studio leader internazionale mentre il Comune di
Curno è stato governato da una massa di incapaci tali che ancora oggi
dopo quasi vent'anni non hanno terminato i lavori.
E non è detto che adesso ci metta mano la Corte dei Conti.
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La polemica del gruppo Pelizzoli, Perico,Morelli, Conti, Gatti si
scatenò anche sul fatto che la costruzione della biblioteca “avrebbe
tolto lo spazio verde alla scuola media”. La Lega (al governo) non
poteva annunciare pubblicamente che era in trattativa per l'acquisto
dell'area tra le scuole medie e la via Carlinga e difatti prima
dell'avvio dei lavori, il terreno passò in proprietà comunale.
La Giunta Morelli, Conti, Pelizzoli, Bellezza, oltre a perdere un
arbitrato con una delle imprese (se non ricordo male se ne involarono
300mila euro) ebbe la bella pensata di utilizzare l'area acquistata
dalla lega per dare alle scuole ed alla biblioteca in giardino
per le attività istituzionali, per istallarvi la nuova scuola
elementare.
Alla faccia delle precedenti accuse che la biblioteca avrebbe sottratto verde alla scuola.
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La realtà banale è invece diversa. DC e PCI ma anche la destra
gandulfiana (ed una parte della lega) hanno sempre cercato di evitare
che il blocco pubblico del CVI e della scuola media, assieme alla
biblioteca-auditorium divenissero il “centro” culturale e del tempo
libero del paese: fatto che avrebbe danneggiato i numerosi bar del
centro.
Così la battaglia dell'eterogeneo gruppone “centrista” contro chi
voleva valorizzare il polo pubblico CVI1-Medie-Biblioteca (ed
aggiungiamo il…cimitero) si è sviluppata ha spaziato a tutto campo
contro ogni minima iniziativa. Così hanno pedonalizzato Piazza della
Chiesa e largo Vittoria “ad personam” in protezione dei tre bar
nordisti cui hanno consentito di avere i tavolini in piazza.
Così hanno mandato a ramengo il cinema all'aperto che ingrassava il bar
del CVI e vedeva i bar del centro paese vuoti (anche la sindaco Serra
dovrebbe sapere qualcosa in merito).
Così hanno ampliato a dismisura il cimitero anziché contenerlo per impedire ogni ampliamento della palazzina dell'ASL.
Così hanno più che dimezzato lo spazio bar del CVI con la
giustificazione di farci la mensa scolastica e l'hanno difatto chiuso
facendo poi la finta di riaprirlo con una delibera in stile sovietico
(ma dopo due anni non è stato riaperto).
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Significativa anche la posizione dell'ex sindaco Gandolfi “contro” la
biblioteca, in perfetta sintonia -da emerito rappresentante degli
interessi dei bottegai del centro- con quella parte della DC-PCI che
alligna adesso nel PD. Chissà come e perché se si legge il blog del suo
spin doctor, la “manina santa” che ha inventato la “pedonalizzazione
della piazza ad persona di bar” oppure è stato il motore
dell'avversione alla biblioteca, venga trattato con assoluta
gentilezza. L'aggettivo peggiore utilizzato sarebbe “memorioso”.
Aggettivo gentilissimo verso uno che è riuscito a distruggere una
sezione del PCI gigantesca, aggettivo meritato, giustamente,
negli interessi della destra gandulfiana leghista e forzista.
Ecco: questa scuola è la ciliegina sulla torta della peggiore vergogna
della amministrazione formalmente di centrosinistra prima della Giunta
Morelli e poi della Giunta Serra mentre in realtà l'una –dove siedeva
anche la Serra come assessore alla scuola- hanno creato il danno e
adesso lo stanno compiendo del tutto.
Gliele ne incoglie però male perché il “cratere” a sud della scuola
resta com'è e lo pseudo rudere della biblioteca è li che sbatte
in faccia a tutta la classe politica curnese per il suo fallimento.
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