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Se Renzi non mette mano subito alla riorganizzazione del PD, sicuro che affonda. Lui e il PD. Al centro come in periferia le sezioni del PD avevano segretari bersaniani e di colpo sono diventati in gran parte renziani. Vai a capire se si sia trattato del classico cambio di casacca opportunista tipico degli italiani oppure dietro ci fosse una convinzione. Il caos di molte sezioni, evidente nell'inchiesta di Barca a Roma ma anche a Napoli Genova Torino Bologna giù giù fino a Treviglio piuttosto che a Ponte san Pietro. Il tesseramento  dappertutto è rimasto al palo perché molti ex PCI non si riconoscono più in Renzi ma solo nella  “bersaniana ditta” e stanno li in attesa che. Che non si sa cosa sarà.
Da parte sua il Renzi da mille motivi per criticarlo, specie da parte di una classe politica inetta che non ha combinato granche sia quando il centrosinistra era ben più autosufficiente nelle aule parlamentari di adesso, che è zoppo in una Camera.
Da normale cittadino  ho sempre avuto la convinzione che anche nel PD ci fosse il classico tarlo per cui appena appena la situazione economica migliora di un minimo zero virgola…., subito si creano le alleanze per scalzare il PdC.
Ogni parola ed ogni contestazione che viene fatta al Renzi fa accapponar la pelle per l'ipocrisia degli autori.
Tiriamo dei sassi a caso.
La criminale idea  dc-pci-psi-sindacati di costruire la più grande acciaieria dell'Ue dentro una città adesso presenta un conto drammatico: bisogna chiudere il tutto, risanare gli spazi, dare un lavoro a quella gente.
Vai avanti tu  che a me vien da ridere.

La Cina inonda l'Ue di acciaio con prezzi in dumping e le nostre acciaierie falliscono: però è stata l'Ue a fare accordi commerciali che consentono queste manovre cinesi.
Vai avanti tu  che a me vien da ridere.
E vogliamo parlare di Bagnoli oppure della Basilicata per stare a temi di queste ore anzi no: degli ultimi trent'anni?
Vai avanti tu  che a me vien da ridere.
Mentre il bidone di petrolio costa come 50kg di carote, a pasqua è aumentato il prezzo della benzina e la settimana successiva s'è ridotto come s'è ridotto quello del gas.
Poi vai a vedere che un kw di corrente costa 1/5 del prezzo pagato in bolletta: il resto se lo ciuccia Terna e le tasse. Il prezzo della materia prima lo fa il mercato (boh?) mentre dietro c'è un ente pubblico che taglieggia i consumatori per remunerare i distributori.
L'ultima direzione PD. Cuperlo arriva sul podio una mezz'ora dopo il leader, partono un attacco dopo l'altro, fino alla botta più dura, e inattesa: “Non ti stai mostrando in questa fase all'altezza del ruolo che ricopri. Non mostri la statura di un leader, anche se a volte coltivi l'arroganza dei capi. Questo può fare il danno del Pd". Gelo in sala. "Sento il peso di stare in un partito che non ha molto delle ragioni che me lo ha fatto scegliere”.
Poco dopo Roberto Speranza è altrettanto ruvido: “Quando ho detto che non avremmo mai votato la mozione di sfiducia molti compagni mi hanno scritto per protestare, dicendomi che non ne possono più: devi prendere coscienza che una parte del popolo di sinistra non ti capisce”.



E ancora: "La segreteria di Renzi è stata del tutto insufficiente, non ha saputo fare del Pd una comunità”.
Poi D'alema dalla Gruber: Lei D'alema non mette più piede nella direzione del partito ?.
D'alema: Perché non c'è un reale dibattito, perché non c'è ascolto, quindi io ammiro molto questi giovani, i compagni che vanno e che dicono cose, giuste e importanti, però io non ho più l'età per andare li a fare i proclami. Mi interessa se c'è un luogo dove c'è un reale confronto, dove ci si ascolta, dove uno può avere la speranza che un'opinione possa essere valutata, altrimenti se bisogna andare a fare le cose muscolari, studio, faccio altro.  (…)
Insomma cose vere ma recitate come il solito disco incantato, di maniera, per tirare sera.
Perché alla fine della fiera nessuno ha il coraggio di dire che il mondo è cambiato. D'ora in avanti non ci sarà più “sviluppo” ma solo “sopravvivenza” al minimo. Perché quel milione e mezzo di migranti che hanno “invaso” i 350 milioni di europei ci dicono che sanno fare le cose come le sappiamo fare noi, anzi: meglio di noi visto che fuori dal corpo, siamo del tutto extracomunitari. Dalle mutande al cellulare alla mozzarella.


































ISIS is using its foreign fighters and safe haven in Iraq and Syria to execute a terror campaign within Europe. ISIS's March 22 Brussels attacks support a larger strategy to punish, destabilize, and polarize the West. ISIS will likely continue to attempt attacks in France and Belgium in 2016, using its large Francophone foreign fighter population and local supporters. ISIS's support networks in southern Europe may enable ISIS's operatives to launch operations in other parts of the continent, including Austria, Germany, Spain, and Italy. ISIS may also increasingly target Westerners in Turkey in order to punish members of the anti-ISIS coalition and undermine the Turkish economy, as part of its stated objective to seize Constantinople. Current efforts to address these threats through law enforcement, surgical strikes on ISIS's leadership, and linear attrition of ISIS's terrain and resources are necessary but not sufficient to destroy the ISIS threat to Europe.The anti-ISIS coalition must deprive ISIS of its primary source of strength, its territorial control as a caliphate in Iraq, Syria, and now Libya.
This group includes attempted and successful attacks in the United Kingdom, France, Belgium, the Netherlands, Germany, Spain, Bosnia, Kosovo, and Turkey. The graphic also marks locations where ISIS- linked individuals have been arrested in that timeframe. Locations with more than two arrest events are depicted with opaque circles with varying sizes depending on the number of events. Events that occurred at an unspecified location within a country are marked on that country's capitol. The graphic also highlights where ISIS has directed public threats or recruitment calls. Individuals inspired by and responsive to ISIS are active across Europe, particularly in France, Belgium, Germany, and the United Kingdom. ISIS-linked attacks and arrests in Europe are distinct from ISIS's activity in Turkey, which reflects spillover from ISIS's campaigns in Iraq and Syria as well as ISIS's campaign to attack the West.
ISIS's Objectives in Europe
The Brussels attacks are recent successes in ISIS's long-standing strategy to punish, destabilize, and polarize the West.

Schengen Agreement.” It also argued that the Paris attacks caused tension between France and Belgium over intelligence failures. It celebrated how the attacks created a “general state of unease” and predicted that decreased tourism revenues and increased security requirements would cost Europe “tens of billions of dollars.” ISIS's directed and inspired attacks set conditions for the organization's desired apocalyptic war by draining resources and exacerbating internal conflict in the West.

European unity is already threatened by financial pressures, debates over refugee policy, and Russian-funded far-right parties. ISIS's successful attacks in Paris strengthened the position of European anti-immigrant parties, shown by support for France's National Front (FN) party in first-round regional elections in December 2015 and the victories of Germany's Alternative fur Deutschland (AfD) party in state elections in March 2016. The Brussels attacks may strengthen organizations calling for Britain's exit from the European Union, as indicated by U.K. Independence Party defense spokesman Mike Hookem's March 23 claim that the attacks proved “Schengen free movement and lax border controls are a threat to our security.”
ISIS's attacks and resultant European disunity will undermine efforts to address the regional refugee crisis, as demonstrated by Poland's decision on March 23 to renege on a plan to settle 7,000 refugees from Syria and Eritrea. The crisis will likely intensify over the next year.  Refugee inflow on the Mediterranean from January to March 2016 increased more than sevenfold as compared to the same period in 2015. Russia may also be encouraging migration to Europe to exacerbate this problem, according to NATO Supreme Commander General Philip Breedlove and Estonian President Toomas Hendrik Ilves. Increasing pressure on European security and cohesion will open opportunities for both Russia and ISIS to expand influence.
ISIS particularly aims to destabilize Europe through polarization, which it calls “destroying the grayzone.” ISIS hopes attacks in its name will provoke state and social backlash against Europe's Muslim communities, encouraging radicalization and jihadist recruitment. Such reactions have already surfaced from the Brussels attacks, as Dutch far-right leader Geert Wilders called to “de-Islamize the West” and as American presidential candidates suggested patrolling Muslim neighborhoods and banning Muslims from entering the U.S. ISIS will likely exploit these actions in order to claim it is the defender of Muslims in a broader cultural war.

SIS is best positioned to launch attacks within France and Belgium due to in part to its large Francophone foreign fighter population. An estimated 1700 French citizens and 470 Belgian citizens are fighting in Syria, with the latter representing the largest per capita amount of any Western nation. ISIS's Francophone fighters reportedly formed cohesive fighting units with Syria, likely forming the basis of attack cells deployed back to Europe. These operatives recruit and gain logistical support from their home networks in France and Belgium.
Emerging trends in 2016
Authorities have thwarted several attack plots linked to or inspired by ISIS in France and Belgium since December 2015, reflecting an enduring jihadist support base within those countries. The ISIS network responsible for the Paris and Brussels attacks demonstrated resiliency and adaptiveness over past months through the ability of Paris attacker Salah Abdeslam to go undetected and the progression to the group's first large explosive attack in Brussels on March 22.

ISIS likely does so in order to strengthen xenophobic organizations and rhetoric in Europe, thereby fueling anti-Muslim sentiment and encouraging cultural polarization.
ISIS shifted its attack campaign in Turkey in 2016, possibly in order to discourage Turkish efforts to curb ISIS's foreign fighter flows. ISIS already faces potential disruption of its primary supply route to Turkey due to U.S.-backed Syrian Democratic Forces (SDF) and Kurdish PYD gains in northern Syria. ISIS may intend to incite broader conflict within Turkey in order to forestall this development. ISIS has increasingly struck foreign, tourism-related targets in Turkey, a shift from its attacks against political and military targets from July to December 2015. An alleged ISIS operative launched a suicide attack near Istanbul's Blue Mosque on January 12, killing twelve German and one Peruvian tourists. An ISIS-linked individual launched another suicide attack on a popular shopping area of Istanbul on March 19, killing one Iranian and three Israeli citizens.








ISIS's suicide bombings in Brussels demonstrate that the jihadist threat to Europe is outpacing domestic and international law enforcement efforts. ISIS is successfully using its safe haven in Iraq and Syria to train as many as 600 foreign fighters for external attacks. ISIS's fighters benefit from extensive support networks across the European continent. The logistical requirements for facilitating European foreign fighter travel into Iraq and Syria can also export those fighters from ISIS's safe havens back to Europe. Reports following the November 2015 Paris attacks and the recent Brussels attacks indicate European governments have incomplete, fragmented intelligence on the identity and communications of ISIS's members in Europe. ISIS likely retains attack cells and logistical networks within Europe that will enable it to launch additional spectacular attacks, with support from the organization's leadership within Iraq and Syria.
ISW last published its 'ISISs Campaign in Europe map on December 2015. The graphic below updates that visualization to depict all attacks inspired or coordinated by ISIS in Europe from January 2014 to present.

The Brussels attacks are recent successes in ISIS's long-standing strategy to punish, destabilize, and polarize the West. ISIS's  leadershiphas encouraged supporters outside of Iraq and Syria to launch lone wolf attacks since September 2014. It has facilitated more sophisticated attacks by deploying foreign fighters to Europe since at least January 2015, when Belgian counterterrorism forces raided an ISIS attack cell in Molenbeek, Brussels. ISIS seeks to punish those attacking it in Iraq and Syria, as reflected in its post-Brussels statements criticizing “Crusader Belgium” and framing the attacks as a response to “aggression against the Islamic State.”
ISIS also aims to destabilize Europe more broadly through spectacular attacks. ISIS seeks to exacerbate tensions between European states, raise defensive requirements within those states, cause an environment of fear, and inflict additional economic damage on Europe. An official ISIS media outlet affirmed each of these operational objectives in a publication released January 2016. The graphic claimed the November 2015 Paris attacks “[weakened] European cohesion” and caused “demands to repeal the








ISIS likely maintains attack cells within France and Belgium and will continue to attempt spectacular attacks on soft targets in those countries over coming months in order to replicate the success of its previous attacks. European authorities may locate and detain some of this network through intelligence gained from Salah Abdeslam, but ISIS will likely balance this loss with new European recruits.
ISIS also retains pre-existing recruitment networks in Spain, Italy and the Balkans, as demonstrated by arrest patterns in 2016. This group will likely continue to provide financial and logistical support to individuals seeking to join ISIS in Syria, Iraq, and Libya. ISIS's recruitment networks in Spain may increasingly orient towards Libya, where ISIS's affiliate controls terrain and operates training camps. This affiliate could attempt to strike Europe, possibly exploiting migrant flow to Europe to do so. ISIS's networks in Italy and the Balkans could aid this effort, as those countries host major migrant entry points. German and Austrian authorities arrested alleged ISIS operatives in refugee shelters since December 2015, confirming that ISIS members are intentionally using refugee transit to enter Europe.

Strengthening European law enforcement and intelligence capabilities will only address one element of the ISIS threat to Europe. Programs to counter ISIS's message, its finances, and other capabilities will assist, but will not suffice.  ISIS's safe haven within Iraq, Syria, and now Libya will continue to provide the logistical infrastructure necessary to train, resource, and direct attack cells in Europe. The anti-ISIS coalition must deprive ISIS of its territorial control as a caliphate, which is its primary source of strength, in order to destroy the ISIS threat to Europe











































La latrina di Nusquamia puzza languendo in una primavera che tarda ad arrivare e siccome nessuno da retta alle cazzate misogine dell'ing. Claudio Piga da Trezzo (spin doctor del dott. Angelo Gandolfi solitario e sconsolato consigliere di minoranza a Curno), oltre a stalcherizzare tutte le donne tutte del consiglio comunale, in primis ovviamente la sindaco Serra, adesso alza il tiro e boom! si rivolge  niente-poco-di-meno che al sindaco di Bergamo perché “valuti il pericolo che Curno diventi teatro di un ben triste esperimento di disgregazione sociale (…), perché metta a disposizione della dott.ssa Serra idonee risorse di analisi politica ed elaborazione di una comunicazione efficace.” Ale!
A Curno esiste dal 1997 uno spazio affittato come centro islamico. Curno già oggi consente la libertà di culto a tutte le confessioni religiose che siano in grado di pagarsela.
Già nel '97, sindaco il leghista Bianchi, la Lega aveva tentato di fare chiudere il centro dal paese ma con un intervento congiunto del PCI attraverso un suo ex deputato e del prefetto, l'esuberanza leghista venne messa a cuccia. Contratto di affitto regolare, pare ci sia un accordo scritto sul che fare nel centro (sarebbe interessante che il comune lo pubblicasse in rete). Sette anni or sono  il vicesindaco leghista Pedretti organizza un blitz d'ispezione al centro nella serata di preghiera. Gli va storta tre volte: niente blitz, la puttanata gli costa la carica di vicesindaco, l'operazione consente al Gandolfi di spendersi come il baciapile democristiano di turno (erano i tempi in cui parcheggiava dalle parti dell'UDC).

Adesso i musulmani avrebbero intenzione di acquistare un altro spazio, di maggiore ampiezza, nessuno sa bene per farne cosa dal momento che  essendo in ballo il solito caos della legge regionale leghista sulle moschee, tutto resta fermo.
Prima rutta lo spin doctor nella latrina di Nusquamia e poi scorreggia la politica. Angelo Gandolfi solitario e sconsolato consigliere di minoranza a Curno tenta un approccio notturno col leghista Belotti all'esterno del cesso comunale detta la linea :
– non cedere al ricatto morale, per cui se noi (sarebbe un plurale maiestatis…mica paglia…) chiediamo garanzie inerenti la buona riuscita del trasferimento del Centro culturale islamico, dovremmo essere annoverati tra coloro che tendenzialmente negano il diritto di culto;
– affermare, al contrario, che la nostra posizione è quella stessa del sindaco di Bergamo Giorgio Gori (come la zecca che salta sul cavallo per tentare di intimorire l'avversario…?) ;
– scoraggiare la dott.ssa Serra dal farsi promotrice di iniziative intese ad acquisire meriti similprogressisti, ma poco convenienti per la cittadinanza di Curno (al massimo il Gandolfi va a suonare la pianola nei matrimoni in chiesa…);
– stabilire il punto fermo per cui Curno non deve importare gli eventuali disagi rifiutati dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori.
Peccato che la posizione della Lega e dei fascio leghisti sia ben chiara: niente moschea a Curno.
Potrebbe addirittura succedere che le modifiche da apportare all'immobili siano solo decise dagli uffici e non della politica.



Il tema centro islamico & moschea a Curno non importa a nessuno forse nemmeno ai quattro gatti fascio-leghisti e il loro ex socio elettorale (Gandolfi). Oltre al fatto che gli stessi musulmani  sanno che le piccole comunità riescono a gestirle meglio dei grandi numeri. Sono persone arrivate da pochi anni in Italia e piano piano si stanno accorgendo –con le scontate contraddizioni personali- che la libertà degli italiani ha una dimensione impensabile rispetto a qualsiasi integralismo delle loro terre.

Citando a memoria D'alema noi in Italia non abbiamo una legge sulle libertà religiose e le attività di culto sono regolate da rapporti bilaterali tra lo stato italiano e le diverse confessioni religiose. Il modello è il concordato con la chiesa cattolica. Tra l'altro queste intese prevedono delle obbligazioni reciproche, oltretutto. Noi abbiamo intese coi Valdesi, cogli Avventisti del settimo giorno, coi Buddisti, … un elenco infinito.
Nel nostro paese vivono 1.600.000 musulmani, sono di gran lunga la seconda realtà religiosa del paese, ma noi con loro non abbiamo un'intesa. In parte per responsabilità loro, sia D'alema che il governo Prodi cercarono un'intesa ma loro sono divisi in comunità in generale legate ai paesi di provenienza, oltretutto questa frammentazione del mondo musulmano lo rende molto meno conoscibile, e molto più penetrabile dall'estremismo, dalle posizioni più radicali. Noi dovremmo favorire il rafforzamento di una unione

delle comunità islamiche con cui firmare un'intesa, che preveda obbligazioni reciproche, è chiaro che chi vive nel nostro paese deve rispettare le leggi del nostro paese, e nello stesso tempo il nostro paese offre loro quelle garanzie di libertà religiosa e quella possibilità di accedere su base volontaria –perché l'8x1000 sono i cittadini che lo decidono, anche a finanziamenti perché è molto meglio che la moschea la possono costruire con i soldi raccolti attraverso la legge italiana che non venga magari costruita dall'Arabia Saudita che gli manda anche il predicatore salafita …
… Noi abbiamo interesse a far crescere un islam europeo, a parte che l'islam appartiene alla nostra civiltà – anche!- ma anche perché questo sviluppa un senso di appartenenza e non di estraneità .
 
Integrarsi non è solo la banalità del quotidiano ma é una storia lunga una vita e come tale dobbiamo prenderli. Non occorre ne il paternalismo idiota del nero mio fratellino ma di una parola semplice e netta: le nostre leggi vanno rispettate in pubblico e privato, senza ammiccamenti, senza tentennamenti, senza rifiuto.
Il fatto è che i “neri” ci fregano comunque: noi bianchi non facciamo figli e quindi in democrazia comandano quelli che producono reddito ed hanno i numeri.